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Rapiti i genitori del calciatore Luis Diaz in Colombia: libera la madre, ancora prigioniero il padre

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Droni, elicotteri e mezzi di terra, oltre a centinaia di uomini tra militari e polizia sono impegnati in Colombia nelle ricerche di Luis Manuel Diaz, padre della stella del calcio Luis Diaz, rapito nella notte insieme alla moglie Cilenis Marulanda, a Barrancas, nel dipartimento settentrionale della Guajira. Le autorità hanno promesso una ricompensa di 200 milioni di pesos (l’equivalente di circa 46mila euro) a chi sarà in grado di collaborare con informazioni utili a liberare il padre del calciatore della nazionale colombiana, che gioca nel Liverpool.

La madre del calciatore, Cilenis Marulanda, è stata liberata nella notte, quando i sequestratori stavano facendo un trasferimento di auto, in quella che è stata battezzata ‘Operacion Candado’ (operazione lucchetto). C’è stato uno scontro a fuoco, ha riferito un amico di famiglia, mentre la commozione per il ritorno a casa della donna è testimoniata dai pochi fotogrammi di un video in cui la si vede abbracciata ai suoi cari, prima di essere ricoverata in una struttura sanitaria per i controlli di routine in questi casi. A riferire all’attaccante del rapimento dei genitori è stato il direttore della polizia colombiana, il generale William Salamanca. “Sto arrivato nel dipartimento della Guajira per coordinare ricerche e posti di blocco, nel timore che l’ostaggio possa essere portato nel vicino Venezuela, dove le operazioni di ricerca si farebbero estremamente più complicate.

Alla frontiera sono in corso controlli serrati, per bloccare eventuali via di fuga dei sequestratori”, ha spiegato il ministro della Difesa, Ivan Velasquez. Luiz Diaz, per i colombiani Lucho, ha ringraziato la polizia, ha risposto alle domande sullo stato di salute del padre ed ha spiegato di essere in contatto con la famiglia. Con l’atleta – che oggi non è stato convocato per la partita contro il Nottingham Forest – è in stretto contatto anche il governo. Il presidente colombiano Gustavo Petro – il primo a dare la notizia della liberazione della madre nella notte dal suo account X – nel suo discorso di saluto in occasione di un’importante tornata elettorale in corso nel Paese ha fatto sapere di aver ordinato il “dispiegamento di tutta la forza pubblica” per ritrovare il padre del calciatore.

Secondo le ricostruzioni del sequestro, il fuoristrada dei coniugi Diaz è stato intercettato ieri sera da due uomini armati, in sella a motociclette, mentre stavano attraversando il quartiere di Los Olivos, nei pressi della loro abitazione. I malviventi sono saliti a bordo dell’auto allontanandosi con la coppia. Non è ancora chiaro se sia stato chiesto un riscatto, ma le autorità ritengono che si tratti di un rapimento a scopo estorsivo, in un Paese ancora attraversato da una feroce violenza. “E’ stata una notte difficile”, ha raccontato il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp, mentre Diego Jota ha celebrato il suo goal levando al cielo la maglia numero sette del colombiano.

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Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

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A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

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Sconosciuti uccidono sette giovani nel sud dell’Ecuador

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Sette giovani, che la polizia sospetta facessero parte di una banda dedita al furto di veicoli, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da sconosciuti a Petrillo, località del sud dell’Ecuador. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, riferisce il portale di notizie Primicias, sei dei giovani, tutti fra i 15 e i 21 anni, sarebbero caduti in un’imboscata mentre stavano riportando una moto rubata al proprietario per incassare il riscatto. Il cadavere di un settimo giovane è poi stato ritrovato ore dopo poco lontano dal luogo del massacro. Gli inquirenti hanno comunicato che praticamente tutte le vittime avevano precedenti penali per furti di vario genere, ed in particolare di veicoli, formulando l’ipotesi che le persone che hanno sparato da un’auto sarebbero membri di una banda rivale o residenti del luogo stanchi delle ripetute estorsioni.

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