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Cronache

Pugno in pieno viso ad anziano,arrestato 18enne a Napoli

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A Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, si prega per Giuseppe Zizzi, l’uomo di 75 anni in pericolo di vita dopo un che 18enne, arrestato oggi dai carabinieri, lo ha colpito con un violento pugno al volto facendolo cadere a terra. Zizzi, nativo di Ostuni, in Puglia, ha battuto la testa riportando lesioni multiple al cervello. E’ stato operato ed è in prognosi riservata, ricoverato prima nel reparto di Terapia intensiva e poi in quello di Neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli. Tutto è successo in pochi attimi.

Senza ancora un perchè. Il 18enne stava uscendo da un bar tabaccheria di via Comunale Napoli dove stava entrando per comprare le sigarette il 75enne. I due si sono incrociati sull’uscio del negozio. Secondo le testimonianze delle persone presenti in quel momento, i due probabilmente non si conoscevano. Tra di loro nessuna parola, nessuna lite, nessun dialogo. In pochi secondi il 18enne ha sferrato il pugno che ha fatto cadere a terra Zizzi. Perchè? I carabinieri del nucleo operativo e quelli della stazione di Napoli Pianura hanno iniziato le indagini che hanno portato a rintracciare il giovane. Il 18enne è stato identificato come autore del gesto, oltre che dalla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, anche grazie alle testimonianze dei diversi presenti in quel momento davanti al negozio. Il movente rimane ancora oscuro.

Di sicuro, secondo quanto riferito dagli inquirenti, il 18enne sarebbe affetto da ‘disturbo della personalità con manifestazioni psicotiche’. E’ stato portato a Poggioreale e si attendono ora le valutazioni della Procura. Zizzi, soccorso dopo la caduta da personale del 118 e portato all’ospedale Cardarelli, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ed è al momento in coma a causa di due lesioni al cervello. Una nuova Tac servirà a valutare l’evoluzione della situazione generale. Il quadro clinico, anche nel corso delle ultime ore, è stabile ma nella sua criticità e per questo motivo Zizzi rimane in prognosi riservata ed in pericolo di vita, anche dopo l’operazione chirurgica.

Di episodio assurdo e sconcertante hanno parlato nei loro commenti i parlamentari Simona Loizzo, deputato della Lega, Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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