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Cronache

Pnrr, Melillo: controlli non paralizzanti ma rigorosi

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“Considero legittima ogni discussione sull’opportunità di definire meglio i rapporti tra la sfera decisionale politico- amministrativa e le relative forme di sindacato giurisdizionale o comunque indipendente”, ma “la rivendicazione di un primato dei poteri discrezionali della Pa” è “tanto più credibile se alla richiesta di arretramento dei controlli esterni si accompagna un deciso rafforzamento delle linee di controllo interne”. Così, in una intervista alla Stampa, il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo: “Ma non mi pare che di ciò ci sia traccia significativa”.

“Il Paese ha certo il dovere di impiegare al più presto” i fondi del Pnrr, dice ancora, “ma anche di farlo bene, evitando che esse si disperdano nei mille rivoli degli abusi e della corruzione ovvero finiscano nelle mani della criminalità mafiosa”. Sarebbe utile “ragionare intorno a un’idea condivisa di controlli non paralizzanti ma sempre rigorosi” perché il rischio è che “all’indebolimento dei controlli preventivi segua la drammatizzazione dell’impatto di quelli affidati al giudice”. Sull’abuso d’ufficio: “È possibile tentare di raggiungere un maggiore equilibrio del sistema dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pa, ma mi piacerebbe che questa discussione riguardasse anche le lacune normative che ostacolano le indagini, come quelle rivelatesi nella disordinata stagione del massiccio ricorso ai finanziamenti edilizi e pandemici”.

“Il crimine mafioso – dice ancora Melillo – è largamente proiettato verso il condizionamento corruttivo della Pa e il controllo di sempre più estese aree del tessuto produttivo. L’intera architettura del sistema delle frodi fiscali e delle false fatturazioni ormai ruota intorno a circuiti societari largamente controllati da camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra”. Rispetto alla nuova presidente della commissione Antimafia Colosimo, “abbiamo avuto un primo e assai positivo contatto. E’ stata eletta dal Parlamento e avrà tutta la nostra collaborazione”.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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