Ai Comuni sono stati assegnati 36,3 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza al 31 maggio, il 91% della dotazione finanziaria che era prevista finora per loro e si confermano “primi investitori in opere pubbliche del Paese”. Tutti gli altri soggetti attuatori del Pnrr, nello stesso periodo, si sono fermati al 46% della dotazione prevista. “I progetti dei Comuni c’erano, erano buoni e hanno superato tutte le verifiche”, ha rivendicato, con un certo orgoglio, il presidente di Anci, Antonio Decaro, presentando questi dati alla kermesse “Missione Italia 2021-2026”. Vi hanno partecipato sindaci da tutta Italia, che stanno correndo come “Forrest Gump”, secondo Decaro, per rispettare le scadenze, ma anche diveri ministri e la direttrice generale della task force Ripresa e Resilienza della Commissione europea, Cèline Gauer, che ha fatto il punto sull’avanzamento dei progetti del Pnrr. Da Gauer, è arrivato un sostanziale benestare: “dobbiamo mantenere lo slancio e continuare a fare il buon lavoro fatto finora, fino al 2026”, ha detto la responsabile Ue della task force parlando dell’implementazione del Pnrr in Italia e si è detta ottimista.
“L’accelerazione è stata impressionante dal 2021, abbiamo già visto gli effetti di stabilizzazione del Pnrr sull’economia”, ha dichiarato. Lo sforzo chiesto al Paese è “enorme”, ha riconosciuto la capa dei tecnici Ue, e la prima sfida il tempo con la “scadenza assoluta” di giugno 2026 per i progetti. Non può farcela il governo da solo, né la Commissione da sola ma serve il coinvolgimento a tutti i livelli delle istituzioni. Per il governo la prima a intervenire è stata la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che ha evidenziato il “ruolo centrale nella gestione del nuovo assegno di inclusione” attribuito ai comuni. Dal ministro per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è quindi arrivato un intervento sull’importanza di mettere i sindaci “in condizione di lavorare”, semplificando e rivedendo il reato di abuso d’ufficio. Il ministro della Pubblica amministrazione, ha illustrato i provvedimenti per la diffusione della figura del segretario comunale. Mentre il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha segnalato di essere “avanti nell’implementazione del Pnrr, con i bandi quasi tutti pubblicati”. E la ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, ha spiegato come lo strumento del progetto di vita coinvolga i comuni per l’inclusione.
Intanto il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che parteciperà alla seconda giornata di lavori, ha comunicato che per gli asili nido sono stati aggiudicati i lavori del 91% degli interventi del Pnrr grazie alla semplificazione degli appalti e all’assistenza fornita ai comuni. La kermesse alla Nuvola è stata occasione anche di confronto tra i primi cittadini italiani. Se il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è appellato al governo per una semplificazione che, sul modello del Pnrr, “sia estesa a tutte le procedure”, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha lanciato l’allarme sul personale: “l’ostacolo più grande”. Mentre da parte sua il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha chiesto di sostenere l’aumento dei prezzi con risorse maggiori da parte del governo, “almeno tra il 15 e il 30%”. “I Comuni stanno facendo la loro parte”, ha concluso Decaro. È positivo in particolare il ruolo delle amministrazioni del Mezzogiorno dalle quali arriva il 54% di tutti i progetti comunali. L’Europa aveva imposto all’Italia una riserva di almeno il 40% di risorse destinate al Sud, “noi quel vincolo lo abbiamo addirittura travolto”, è stato il commento del presidente dell’Anci.