Trovare nella farmacia sotto casa il farmaco per ottenere il quale, fino a pochi mesi fa, era necessario raggiungere la più vicina farmacia ospedaliera, magari distante chilometri ed aperta solo poche ore al giorno. Per una categoria di medicinali molto utilizzata, gli antidiabetici a base di gliptine, questo è già possibile grazie alla norma approvata lo scorso anno e che ha previsto la possibilità per le farmacie territoriali di dispensare appunto farmaci ‘di competenza’ degli ospedali: la nuova modalità ha già portato ad un risparmio di 9,7 milioni di euro per le casse della sanità pubblica e, soprattutto, ha semplificato la vita di centinaia di migliaia di cittadini, a partire dalle persone più anziane e da chi vive in aree remote lontane dai grandi nosocomi.
A fare un bilancio ad un anno dalla norma approvata con la legge di Bilancio 2024, il ministro della Salute Orazio Schillaci ed il sottosegretario Marcello Gemmato in occasione di un evento al ministero della Salute, al quale hanno partecipato anche il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Robert Nisticò, ed il sottosegretario all’Economia Lucia Albano. L’obiettivo, ha sottolineato Schillaci, è “garantire più assistenza di prossimità ai cittadini e un accesso ai farmaci ancora più semplice equo e sostenibile. Perché oggi il paziente necessita di assistenza sul territorio e le farmacie hanno una grande capillarità. Questa norma è un passo avanti che ha posto al centro le esigenze dei pazienti, semplificando il loro accesso alle cure”.
Si tratta non di una norma ma di una “piccola grande rivoluzione” secondo Gemmato, ed i vantaggi per i cittadini sono evidenti: “Infatti, le farmacie ospedaliere non sono presenti uniformemente sul territorio, a volte sono presenti solo nei comuni capoluogo e sono aperte poche ore al giorno e non nei festivi, mentre le farmacie sono presenti sempre e dappertutto. La dispensazione in farmacia migliora quindi l’accesso ai medicinali da parte dei pazienti, migliore l’aderenza alle terapie e porta anche notevoli risparmi per il Ssn”, ha spiegato. Per questo, si valuta ora la possibilità di spostare ulteriori farmaci dalle farmacie ospedaliere alle farmacie territoriali: medicinali per varie patologie ed anche, ad esempio, i farmaci orfani per le malattie rare, “per facilitarne l’accesso a questi pazienti fragili”. Ad individuare le ulteriori categorie sarà l’Aifa che, come previsto dalla norma, avrà tempo fino al 30 marzo 2025 per rivedere il prontuario della distribuzione dei farmaci e proporre nuove transizioni.
Notevoli anche i risparmi: “I numeri parlano chiaro. Si tratta di 9 ,7 milioni per il Ssn, e da maggio a novembre 2024 le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine. Ciò significa – ha aggiunto il sottosegretario – milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa”. Inoltre, ha evidenziato Nisticò, il cambiamento ha portato ad una “maggiore aderenza terapeutica: il diabete è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante”.
Un bilancio positivo arriva da Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), mentre per il presidente della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, questa è una misura in cui “tutti vincono, anche le aziende sanitarie perché, negli anni passati, abbiamo centralizzato nell’ospedale una serie di attività che non sono dell’ospedale come quella della distribuzione dei farmaci. L’ospedale deve tornare a fare l’ospedale, anche perchè – ha concluso – abbiamo un servizio di prossimità delle farmacie convenzionate che è un pilastro del Ssn”.