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Cronache

Mafia, i carabinieri del Ros confiscano beni per 7,7 milioni a storici boss di Catania

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Beni per 7,7 milioni di euro ritenuti riconducibili anche a massimi esponenti storici di Cosa nostra di Catania sono stati confiscati da carabinieri del Ros del capoluogo etneo. Tra i destinatari del provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale, su richiesta della locale Procura distrettuale, ci sono infatti il capomafia Benedetto ‘Nitto’ Santapaola e suo nipote ed alter ego Aldo Ercolano. La confisca ha interessato anche beni appartenenti a Giuseppe Mangion, figlio dello storico ‘luogotenente’ di ‘Nitto’ Santapaola, il boss deceduto Francesco ‘Ciuzzo’ Mangion, e agli imprenditori Giuseppe Cesarotti e Mario Palermo, accusati di essere dei prestanome della ‘famiglia’ mafiosa. Santapaola-Ercolano La confisca fa seguito al sequestro eseguito da carabinieri del Ros il 3 dicembre del 2019 nell’ambito dell’operazione ‘Samael’ contro Cosa nostra di Catania. I beni indicati nel provvedimento di confisca sono: la Tropical Agricola Srl di Catania, GR Transport Logistic di Mascali, LT logistica e Trasporti Srl di Mascalucia e dodici immobili in tre paesi etnei.

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Cronache

L’Ordine dei giornalisti approva il nuovo Codice deontologico

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Il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato all’unanimità il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti che sostituisce il Testo Unico dei doveri del giornalista. “Frutto di un lavoro complesso – si spiega in una nota -, durato un lungo periodo durante il quale la commissione giuridica presieduta da Enrico Romagnoli, si è confrontata enti, sindacati e associazioni che negli anni hanno collaborato con l’Ordine siglando carte importanti che sono state inglobate in questo nuovo codice”. Questo nuovo codice, che entrerà in vigore dal primo giugno 2025, “è un documento sintetico – prosegue la nota dell’Ordine -, molto più agile che raccoglie le regole che i giornalisti sono tenuti a rispettare. Il Codice aggiorna il quadro storico delle regole della professione e introduce importanti innovazioni, a cominciare dalle regole sull’intelligenza artificiale”. “Un grande lavoro che la Commissione ha condiviso con tutto il Consiglio nazionale – si sottolinea ancora -. Le carte deontologiche sono così storicizzate e continueranno ad essere la cornice del nuovo Codice deontologico, fornendo così approfondimenti per un approccio più responsabile nei confronti del cittadino. Fino al 31 maggio 2025 resterà in vigore l’attuale Testo unico della deontologia”.

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Cronache

Aggressioni ai gay, blitz contro la gang dei ragazzini di Padova

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Una gang feroce di ragazzini e giovanissimi, tutti tra i 15 e i 23 anni, che a Padova aggrediva con violenza gli omosessuali con lo scopo di rapinarli. Un’escalation di episodi, avvenuti tra giugno e luglio scorsi, che ha allarmato i carabinieri di Padova che dopo cinque mesi hanno chiuso il cerchio sui responsabili: 13 giovani, tra italiani e stranieri residenti tra il padovano e il veneziano, indagati, due dei quali – due 23enne marocchini di Fossò – arrestati. Degli 11 denunciati, 6 sono minorenni ed erano tutti incensurati. L’area nella quale agiva la banda era la zona industriale della città, nota per gli incontri tra omosessuali. Con una scusa o con la proposta di un incontro intimo, uno dei giovani attirava la vittima in un luogo appartato. A quel punto sbucavano fuori i complici all’improvviso che, dopo aver picchiato e insultato le vittime, le rapinavano di tutto quello che avevano.

Almeno dieci le persone aggredite, giovani ma anche ultra 65enni, che hanno presentato denuncia, ma non è escluso che altri abbiamo preferito tacere. Nessuno degli ‘obiettivi’ è uscito indenne, riportando lesioni serie, anche con 40 giorni di prognosi nel referto dell’ospedale dove erano ricoverati. Le indagini dei militari di Padova e di Piove di Sacco hanno reso inattaccabile l’ inchiesta delle Procure di Padova e per i Minorenni di Venezia, che hanno delineato un grave quadro indiziario. Il gip ha, tra l’altro, contestato ai due marocchini 4 fatti per rapina aggravata, uno di estorsione aggravata e uno di porto illegale di armi e il resto della gang per altre 6 rapine, nonché lesioni personali aggravate, sequestro di persona, minacce, violenza privata, porto illegale di armi e oggetti atti ad offendere, indebito utilizzo di carte di pagamento e danneggiamento delle auto.

La gang all’inizio si accontentava di rubare solo denaro e telefonini; poi con il passare del tempo si è fatta più sfrontata: dalle vittime i teppisti si facevano infatti dare il pin del bancomat con il quale andavano a prelevare il denaro allo sportello, minacciando il proprietario di azioni ben più violente se il codice fosse stato errato. Una volta compiuta la razzia, forato le gomme dell’auto delle vittime, danneggiavano la carrozzeria e si davano alla fuga. Il primo episodio, hanno ricostruito gli investigatori, risale all’11 giugno e ha visto come vittima un pensionato, picchiato anche con una mazza da baseball. All’uomo è stato rubato un anello in oro, due telefoni cellulari e 150 euro in contanti. Sulla carrozzeria dell’auto i teppisti gli ha inciso frasi omofobe. Le rapine sono poi continuate fino a fine luglio da parte dai membri della gang, che agiva sempre con le stesse modalità: un’aggressione da parte di un gruppo di 4-5 giovani, con passamontagna e maschere. Dopo una serie di episodi, i carabinieri hanno iniziato a presidiare la zona, con servizi quotidiani di prevenzione che hanno di fatto interrotto le aggressioni.

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Merano ricambia i cartelli, prima l’italiano

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Sorpasso e controsorpasso. A Merano da tempo si registra un testa a testa tra il gruppo linguistico tedesco e quello italiano. Per decenni nella città del Passirio ci furono più italiani che tedeschi, ma una ventina di anni fa ci fu però un sorpasso tedesco al fotofinish. Ora però, con il recente censimento linguistico, gli italiani sono tornati in prima posizione con il 51,37%, contro il 48,26% tedeschi. Non si tratta di un fatto di poco conto, perché incide – tra l’altro – sull’ordine delle lingue sulla segnaletica stradale. Secondo la legge, ora la lingua di Dante dovrebbe infatti tornare in prima posizione, ovvero “Corso della Libertà” prima di “Freiheitsstraße”, almeno sui cartelli nuovi. Ai ‘non altoatesini’ che arrivano in macchina a Merano seguendo i cartelli stradali il dubbio sorge spontaneo: su alcuni c’è scritto Merano/Meran su altri invece Meran/Merano. Sembra strano, ma la disposizione non è casuale ma rigidamente regolamentata.

Sull’autostrada, di competenza statale, è anteposto il toponimo italiano, mentre sulle strade extraurbane, gestite direttamente dalla Provincia, compare per primo il nome in tedesco ossia nella madrelingua del 70% della popolazione. Ma non finisce qui! Nei comuni l’ordine rispecchia la composizione dei gruppi linguistici. E qui torna in scena Merano che infatti è un caso a parte: con il censimento del 2001 il gruppo linguistico tedesco aveva superato quello italiano e negli ultimi due decenni sui nuovi cartelli la denominazione in tedesco è stata messa al primo posto. Ora però tutto dovrebbe tornare come prima. A porre la questione ci pensa Fratelli d’Italia che, come si legge sul quotidiano Alto Adige, ha presentato una mozione “per chiedere l’aggiornamento dell’ordine delle lingue sui cartelli delle vie di Merano”. “La segnaletica – osserva sul giornale Paola Zampieri, consigliera comunale di FdI – rappresenta uno dei simboli più visibili dell’identità e dell’organizzazione del territorio. Per questo, è giusto che rifletta la realtà demografica e sociale attuale della città, in coerenza con il principio di rappresentanza equa tra i gruppi linguistici”. “Proprio in passato, quando il gruppo linguistico tedesco aveva superato quello italiano, l’allora amministrazione comunale aveva (giustamente) deliberato di posizionare il tedesco prima dell’italiano nei cartelli segnaletici”, ricorda Zampieri. La mozione chiede che i nuovi cartelli segnaletici riportino la dicitura in italiano prima di quella in tedesco, “ristabilendo una prassi che era in vigore prima della precedente inversione”.

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