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Politica

Piantedosi al G7 rassicura Ue su migranti

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L’Italia non agirà da sola sui migranti e si atterrà alle regole europee. Il ministro Matteo Piantedosi lo avrebbe ripetuto “più volte” nella bilaterale con la tedesca Nancy Faeser al G7 dei ministri dell’interno in Germania. In serata, facendo il punto con la stampa italiana, il capo del Viminale nega che vi sia stata alcuna divergenza, nell’Ue come con la Francia e porta l’attenzione generale sul bicchiere mezzo pieno. Gli incontri a questo G7 sono stati l’occasione per “constatare forti convergenze” con Faeser e con la commissaria europea Ylva Johansson.

E con Parigi “mai avute nè ceate diversgenze” e ci sarà “presto modo di chiarire”. Nel monastero di Eberbach, suggestivo set del film “Il nome della rosa”, i migranti in realtà non sono neppure in agenda. Le sessioni di lavoro principali dei sette vertono sui rischi alla sicurezza interna provocati dalla guerra in Ucraina. A margine, però, dopo le forti polemiche dei giorni scorsi, di migrazione si parla eccome. Grande assente è proprio la Francia, con la disdetta di Gerald Dermanin trattenuto a Parigi da “impegni parlamentari”. Un gesto non proprio cortese innanzitutto verso i padroni di casa, coi quali non mancano al momento forti attriti. E la sottosegretaria Sonia Beckes, inviata dal governo Macron, non ha avuto alcun bilaterale.

Ma proprio con la Germania, a fronte del rischio di isolamento dovuto alla vicenda della Ocean Viking, sembra che una linea si trovi: con Faeser che ha ribadito il rispetto tedesco del meccanismo di solidarietà a fronte delle garanzie avute oggi dal ministro del governo Meloni. Della questione della responsabilità degli stati sulle navi delle ong invece non si è parlato: “non era il momento giusto, abbiamo deciso di non farlo”, anche per non portare in un contesto poco appropriato “temi divisivi”, ha detto il titolare del Viminale. Roma, dal canto suo, è pronta a dare il suo contributo, ha spiegato Piantedosi, al piano di azione sui migranti: con controlli sugli ingressi irregolari, e meccanismi più efficaci nei rimpatri. Temi che stanno a cuore a entrambi i Paesi, spiegano anche i tedeschi. L’ex prefetto cita anche i corridoi umanitari di Sant’Egidio e la preziosa esperienza italiana nel campo. Anche la data della riunione europea sui migranti il prossimo 25 novembre viene salutata come un buon risultato per l’Italia.

A Eltville c’è spazio anche per altri dossier. Italia e Germania vogliono collaborare a fondo nella lotta alla criminalità organizzata, nel contrasto alla droga e al riciclaggio di denaro: questioni su cui la Germania, ammettono le fonti del governo tedesco, ha molto da imparare dall’Italia. L’esempio concreto è la discussione in corso proprio a Berlino sulla proposta di introdurre una soglia limite al prelievo dei contanti: per Faeser potrebbe essere di 10 mila euro, ma il dibattito è in corso. Dal summit dei sette, che continua domani, dovrebbero uscire poi “proposte concrete” per rafforzare la cooperazione sulla sicurezza interna fra i G7, secondo la promessa della socialdemocratica Faeser. Nel documento finale si affronterà il tema dei rischi delle infrastrutture strategiche – un termine, spiegano gli sherpa, con il quale si intendono ad esempio le centrali nucleari, le fonti di approvvigionamento energetico come idrico – e della cybersicurezza.

Nella giornata di oggi si è affrontato anche il nodo delle fake news e delle “narrative” che influenzano le opinioni pubbliche nell’occidente, con esplicito riferimento esplicito anche all’azione di disturbo di Russia today. Anche la lotta all’estremismo e al terrorismo di destra troverà spazio nel comunicato finale di domani, con l’Italia allineata coi partner in materia, si fa notare con soddisfazione al vertice.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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