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Pd e M5s cercano l’intesa sulla Commissione Banche, c’è il no di Zingaretti: non lo voteremo mai

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Beppe Grillo torna alla ribalta per riprendersi la funzione di garante del M5s e tentare di dare lui il via libera ad un accordo con gli alleati di governo sulla nomina per la commissione: insomma provare ad arrivare dove Luigi Di Maio e lo stesso premier Giuseppe Conte non possono arrivare. E’ una cortina di ferro che si erge attorno a questo governo: da una parte il fondatore del M5s che ha dato mandato al capo politico di andare avanti con questa maggioranza, e dall’altro il premier che confida di avere con i nuovi alleati “maggiore consonanza” per quanto riguarda “obiettivi e finalita’” di programma ma anche di vedute (“il linguaggio di Salvini e Meloni non mi appartiene”). E che confida di avere “piena sintonia” con Grillo sul fatto che quest’esperienza di governo rappresenti “un’occasione storica” per migliorare il paese. Al punto di rivelare di aver votato M5s alle Europee. Il premier torna a parlare di “responsabilita’”, della necessita’ di dare risposte e ricorda che l’intesa nel nuovo governo e’ ampia e sapra’ dispiegarsi nel tempo: “abbiamo chiesto la fiducia su 29 punti programmatici ed e’ chiaro che non possiamo fare tutto insieme”. E anche Grillo, incontrando i senatori M5s a palazzo Madama assicura: “Per fare le cose serve tempo e pazienza”. Un passo alla volta, dunque, anche se quello che oggi la maggioranza deve risolvere e’ pero’ il nodo della Popolare di Bari, per il quale il premier assicura che il governo “sara’ inflessibile sulle responsabilita’ dei manager”, e quello della Commissione banche tornato in primo piano proprio con la crisi della banca. Per ora la convocazione della Commissione che deve eleggere il suo presidente, in quota M5s, è stata rinviata ma il nodo va risolto in fretta. Il M5s ha fatto una sua votazione interna dalla quale il candidato emerso è il senatore Elio Lannutti, fondatore di un’associazione di difesa degli utenti bancari e assicurativi, ex parlamentare di Italia dei Valori. Lannutti oggi si e’ presentato da Beppe Grillo con un avvocato difensore d’eccezione: Antonio Di Pietro. Hanno parlato con Grillo ed uscendo hanno confermato che il senatore non fara’ alcun passo indietro: “io non mollo, anche Di Maio mi ha detto di andare avanti” assicura il senatore. Ma il Pd non ne vuole sapere: “Uno degli estimatori dei protocolli dei Savi anziani di Sion non puo’ fare il presidente della Commissione: non avra’ i nostri voti”. E visto che sulla sua candidatura la maggioranza non c’e’ i dem chiedono al leader pentastellato di prenderne atto e a Lannutti di agire di conseguenza. Il M5s non si tira indietro: pur ribadendo come il gruppo parlamentare abbia “la piena autonomia nell’indicare un nome” evidenzia pure come il presidente non potra’ essere che “frutto di un accordo di maggioranza”. Vero è che Lannutti non passerebbe mai col voto del Pd. Perchè è accusato di antisemitismo e perchè, è stata fatta circolare ieri la notizia, sarebbe in conflitto di interessi perchè ha un figlio che lavora alla Banca Popolare di Bari.

Gianluigi Paragone. Inizialmente doveva essere lui il candidato alla presidenza di questa Commissione

Spunta insomma un piano B che evidenza, come indiscrezioni, ipotesi alternative. Per non vanificare il voto dei parlamentari la scelta potrebbe cadere sul secondo piu’ votato dal gruppo dopo Lannutti: il deputato Alvise Maniero. Ma in pole ci potrebbero essere anche altri profili. Due donne in particolare: la presidente della commissione Finanze della Camera Carla Ruocco e il Questore del Senato Laura Bottici. In entrambi i casi si libererebbe un posto alla presidenza della commissione Finanze o il ruolo di Questore a Palazzo Madama. Caselle che potrebbero andare al Pd. Quanto ad Italia Viva, un’ipotesi che circola e’ che potrebbe spuntarla per la presidenza della Commissione sui fatti di Forteto, il cui avvio, come la Commissione banche e’ stato rinviato. Intanto Grillo interviene anche per cercare di ricompattare le truppe M5S, dopo l’addio di tre parlamentari passati alla Lega e l’astensione di quattro senatori sulla manovra. “I fuoriusciti dal M5s? Io non riesco a convincere nessuno, se una persona cambia idea lo puo’ fare” allarga le braccia Grillo prima di incontrare i gruppi parlamentari del M5s. Dove tuttavia risulta assente il senatore Gianluigi Paragone. Contro di lui sembra montare una nuova fronda M5s e chiedono le sue dimissioni sia il vicepresidente del Gruppo alla Camera, Riccardo Ricciardi, sia il deputato Michele Gubitosa.

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Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Napoli bello, Roma fortunata: è pari al Maradona

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– Napoli e Roma si annullano nella sfida valevole per la 34 giornata di Serie A. Al Maradona finisce 2-2 una bella sfida, accesa ed emozionante soprattutto nella ripresa: apre Dybala su rigore, Olivera e Osimhen (altro rigore) la ribaltano, poi nel finale il prezioso ritorno al gol di Abraham permette ai giallorossi di tornare a casa con un punto abbastanza importante per la corsa alla Champions League. La squadra di De Rossi sale a 59 punti restando a -4 dal Bologna, ma vede accorciare l’Atalanta che ora e’ dietro di sole due lunghezze e con una gara da recuperare. Amaro in bocca invece per gli uomini di Calzona, che scivolano a -5 dal settimo posto della Lazio.

La prima nitida occasione del match capita al 6′ in favore dei giallorossi (sara’ l’unica del primo tempo), quando da corner del solito Dybala arriva una sponda area di Mancini che pesca Pellegrini, il cui colpo di testa termina di poco alto sopra la traversa. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi da ambo le squadre, i partenopei provano a crescere dalla mezz’ora: Osimhen tenta da posizione defilata trovando la respinta di Svilar, graziato invece poco piu’ tardi da Anguissa che sbaglia tutto a tu per tu.

Al 40′ si fa vedere Kvaratskhelia con il suo classico destro a giro, deviato in tuffo ancora da un attento Svilar, mentre a pochi istanti dal riposo un colpo di testa di Di Lorenzo sfila di poco a lato. Nella ripresa il Napoli continua nella propria produzione offensiva, ma al 56′ e’ ancora decisivo un intervento di Svilar ad evitare il possibile vantaggio di Lobotka. Passano un paio di minuti e, dall’altra parte, e’ invece la Roma a trovare l’episodio per sbloccare: Azmoun va giu’ in area a contatto con Jesus, l’arbitro fischia il penalty e Dybala lo trasforma alla perfezione nell’1-0 ospite.

Gli azzurri non ci stanno e al 64′, grazie ad un pizzico di fortuna, la pareggiano con Olivera: l’esterno calcia di mancino da fuori area, Kristensen devia e di fatto mette fuori causa Svilar che stavolta non puo’ nulla. Il match prende ritmo e i partenopei in particolare ritrovano morale, sfiorando il vantaggio al 73′ con Osimhen, che svernicia Mancini in velocita’ ma trova un miracoloso Svilar davanti a se’. Nel finale succede di tutto: Osimhen porta avanti il Napoli grazie ad un calcio di rigore fischiato dopo un contatto tra Renato Sanches e Kvaratskhelia (decisivo intervento del Var), poi all’88’ la Roma trova il nuovo pari con un colpo di testa di Abraham, che segna dopo una sponda aerea da corner di Ndicka ed esulta dopo un altro intervento del Var (gol inizialmente annullato per offside).

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