Collegati con noi

Cronache

Terremoto giudiziario in Puglia: compravendita di voti, 10 misure cautelari, indagata assessore regionale

Pubblicato

del

Un’ombra oscura si abbatte sulle elezioni amministrative di Grumo Appula e Triggiano, nella provincia di Bari, scuotendo le fondamenta della democrazia locale. Un’associazione finalizzata alla corruzione elettorale, secondo quanto accertato dalle autorità competenti, avrebbe minato il processo democratico attraverso la compravendita di voti.

L’indagine, che ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari, ha svelato un sistema distorto, dove il valore del voto era calcolato in denaro contante, arrivando persino a 50 euro a scheda. Una pratica che avrebbe coinvolto figure di spicco della politica locale, gettando discredito sulle istituzioni e sulla volontà popolare.

Tra i destinatari delle misure, figure di rilievo come il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, e Sandro Cataldo, marito dell’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, nonché referente del movimento Sud al centro. La corruzione elettorale non risparmia nemmeno i vertici della politica, con l’assessora stessa coinvolta nell’indagine.

Secondo le accuse mosse dalla Procura di Bari, l’associazione criminale avrebbe operato con precisione e determinazione, orchestrando un sistema per manipolare il voto a proprio vantaggio. Sandro Cataldo, indicato come il promotore di questo piano distorto, avrebbe utilizzato varie strategie per garantire il successo del suo partito politico, Sud al Centro, incluso l’acquisto di voti a prezzi esorbitanti.

Ma il malaffare non si ferma qui. Le indagini hanno rivelato un’intreccio di promesse e favori, inclusa l’offerta di posti di lavoro in cambio del voto. Un sistema di corruzione che ha coinvolto anche altre figure chiave, come il candidato consigliere comunale Nicola Lella, ora arrestato e accusato di essere parte integrante di questa associazione criminale.

Le indagini hanno anche rivelato che gli indagati stavano già pianificando le loro mosse per le elezioni comunali future, dimostrando un’arroganza e una sfacciataggine che mettono in discussione l’integrità stessa del sistema politico.

La reazione non si è fatta attendere. Anita Maurodinoia, assessora regionale coinvolta nello scandalo, ha rassegnato le sue dimissioni sia dalla carica politica che dagli organismi del Partito Democratico, segnando una presa di responsabilità necessaria in momenti così delicati. Si tratta di provvedimenti emessi nella fase delle indagini preliminari, nella quale, e fino a giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.

 

Advertisement

Cronache

Bambino investito e ucciso alla periferia di Perugia

Pubblicato

del

Un bambino di pochi anni è morto dopo essere stato investito in strada alla periferia di Perugia. L’incidente è avvenuto nella zona di San Sisto. Sono in corso accertamenti della polizia locale per ricostruire quanto successo.

Continua a leggere

Cronache

Eredità Agnelli: disposti sequestri per 74 milioni

Pubblicato

del

E’ stato disposto dalla procura di Torino un sequestro di beni preventivo per 74 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro è stato disposto da un gip del tribunale di Torino su richiesta della procura ed è finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino a 74,8 milioni. A eseguire il provvedimento è stata incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della guardia di finanza. Il fascicolo è aperto per dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.

Continua a leggere

Cronache

Camorra: il pentimento shock di Luisa De Stefano, la boss del rione Pazzigno

Pubblicato

del

È un vero colpo di scena quello che emerge dalle aule di giustizia napoletane: Luisa De Stefano, leader indiscussa del gruppo camorristico delle “pazzignane”, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo otto anni di detenzione. La notizia, riportata oggi dal Corriere del Mezzogiorno, getta nuova luce sulle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio, rione di Napoli Est, dove il gotha della camorra era solito emettere le sue sentenze di morte.

Il nome di Luisa De Stefano è stato associato a crimini. Siamo in un quartiere dove sono stati commessi due omicidi di spicco  nel 2016: quello di Francesco Esposito, affiliato al gruppo Piezzo, e di Raffaele Cepparulo, scissionista del rione Sanità. Quest’ultimo agguato, avvenuto in un circolo ricreativo di via Cleopatra, costò la vita anche all’innocente Ciro Colonna, appena 19enne. De Stefano, durante una serie di udienze, ha ammesso le proprie responsabilità e ha iniziato a fornire dettagli preziosi sul ruolo del suo gruppo e dei clan rivali.

Secondo le prime dichiarazioni della neo pentita, le riunioni per decidere le sorti delle vittime avvenivano su una scala condominiale, fuori dall’abitazione di Ciro Rinaldi, storico capo dell’omonimo clan. Luisa De Stefano, tuttavia, poteva permettersi il lusso di dare del tu ai capi della malavita e di partecipare attivamente alle decisioni di vita e di morte.

Il suo pentimento, consumato in due udienze consecutive, potrebbe rappresentare un duro colpo per il cartello criminale di Napoli Est e segnare un’importante svolta nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto