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Cronache

Patrizia Imperato nuova procuratrice per i minori a Napoli: basta buonismo, servono interventi concreti

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Con una cerimonia sentita al Tribunale dei Colli Aminei, Patrizia Imperato si è insediata come nuova procuratrice per i minori di Napoli, succedendo a Maria De Luzenberger dopo otto anni di incarico. Forte di una lunga esperienza a Salerno, Imperato si prepara ad affrontare le sfide della criminalità minorile nel territorio partenopeo, sottolineando l’urgenza di superare atteggiamenti eccessivamente indulgenti e di rafforzare le risorse per combattere il fenomeno.


La sfida della criminalità minorile

Nel suo intervento, Imperato ha sottolineato come il “buonismo” verso i minori coinvolti in episodi di devianza abbia alimentato un senso di impunità, scoraggiando sia le forze dell’ordine che le vittime dal denunciare:

«Paghiamo l’atteggiamento buonista, che ha creato senso di impunità nei giovani e scoramento nelle parti offese. Bisogna insistere sulla denuncia, anche quella del singolo è fondamentale».

Il fenomeno della criminalità minorile, sia in forma diretta che latente, resta una piaga nel distretto di Napoli, dove le nuove “paranze” di giovanissimi continuano a emergere. La procuratrice ha ricordato il lavoro svolto in passato sull’inchiesta della “paranza dei bimbi” e ha evidenziato come il problema sia ancora attuale, con tre omicidi di minorenni registrati in pochi giorni.


Richiesta di rinforzi e interventi strutturali

Imperato ha evidenziato la necessità di rafforzare gli organici negli uffici giudiziari, coinvolgendo personale di polizia giudiziaria, cancellieri e altri dipendenti:

«Chiedo maggiore personale per i nostri uffici. Non basta rafforzare i presìdi di polizia, bisogna anche aumentare le risorse interne per affrontare fenomeni complessi».

Il paragone con la struttura delle Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA) sottolinea l’importanza di una strategia ben articolata, che integri indagini approfondite e interventi tempestivi.


Nuove strategie e il Decreto Caivano

A un anno dall’introduzione del Decreto Caivano, Imperato si dice favorevole a inasprire le pene per i reati minorili, ma sottolinea l’importanza di interventi tempestivi anche prima che i reati vengano consumati:

«Non bastano segnalazioni. Servono strumenti concreti per intervenire su atteggiamenti che rappresentano campanelli d’allarme, evitando così che degenerino».

Questa strategia mira non solo a punire, ma anche a prevenire, invertendo la rotta per i giovani coinvolti in condotte irregolari.


Il passaggio di testimone e il bilancio di De Luzenberger

Durante la cerimonia, Maria De Luzenberger ha passato il testimone a Imperato, ricordando i suoi anni di lavoro intenso come procuratrice per i minori:

«So che lascio questo ufficio in ottime mani. Patrizia ha dimostrato a Salerno di essere all’altezza delle sfide che la attendono qui a Napoli».

Anche il procuratore generale di Napoli, Aldo Policastro, ha elogiato l’impegno di De Luzenberger e ha definito Imperato «una forza della natura», ideale per un ufficio in prima linea come quello dei minori.


Un messaggio di speranza

La neo procuratrice ha concluso il suo intervento lanciando un appello alla società civile e alle istituzioni:

«La criminalità minorile non è solo un problema giudiziario, ma sociale. Serve la collaborazione di tutte le componenti della comunità per affrontare un fenomeno che richiede uno sguardo lungo e condiviso».

Con queste premesse, l’ufficio dei minori di Napoli si prepara a continuare la sua battaglia, cercando di garantire un futuro migliore per i giovani del territorio.

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il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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