Il nuovo anno “sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni, e ne sono tante, sia tempo per sentirci tutti piu’ fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo di pace”. E’ l’auspicio formulato da Papa Francesco all’Angelus, in occasione della 54/a Giornata Mondiale della Pace. “E’ proprio alla cura del prossimo e del creato – ha ricordato in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico – che e’ dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace, che oggi celebriamo: ‘La cultura della cura come percorso di pace'”. Secondo il Pontefice, che ha voluto recitare l’Angelus come previsto malgrado la sciatalgia di cui soffre e che l’ha costretto a rinunciare ai riti di fine e inizio d’anno, “i dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanita’ nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni”. “Questo atteggiamento – ha sottolineato – rappresenta la strada che conduce alla pace, perche’ favorisce la costruzione di una societa’ fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, e’ chiamato a realizzare la pace, ognuno di noi, non siamo indifferenti a questo: noi siamo chiamati a realizzare la pace, ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. Questo per noi e’ un compito dato da Dio: essere costruttori di pace”.
Secondo Francesco, “la pace si puo’ costruire se cominceremo ad essere in pace con noi stessi e con chi ci sta vicino, togliendo gli ostacoli che impediscono di prenderci cura di quanti si trovano nel bisogno e nell’indigenza”. “Si tratta di sviluppare una mentalita’ e una cultura del ‘prendersi cura’ – ha affermato -, al fine di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalita’, che purtroppo prevalgono”. “La pace non e’ solo assenza di guerra – ha osservato il Pontefice -, ma vita ricca di senso, impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri. Allora quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagita’, diventa possibile e realizzabile”. La pace, ha aggiunto, “va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verita’ e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli”. E l’auspicio del Papa “e’ che regni la pace nel cuore degli uomini e nelle famiglie; nei luoghi di lavoro e di svago; nelle comunita’ e nelle nazioni. E ‘ora che pensiamo che la vita oggi e’ sistemata dalle guerre, dalle inimicizie, tante cose che distruggono: vogliamo pace”. “Sulla soglia di questo inizio – ha concluso -, a tutti rivolgo il mio cordiale augurio di un felice e sereno 2021. Sia un anno di fraterna solidarieta’ e di pace per tutti; un anno carico di fiduciosa attesa e di speranze”.