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Cronache

Papa: la Chiesa come barca in balia della tempesta

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La Chiesa e’ come una “barca in balia della tempesta”, “in ogni epoca incontra venti contrari, a volte prove molto dure”. Nell’Angelus di oggi il pontefice, partendo dalle letture del giorno, rievoca l’immagine di una Chiesa al centro della tormenta. Ci sono le persecuzioni, gli attacchi esterni ma spesso anche una fede troppo spesso in bilico: “Tutti noi siamo gente di poca fede, tutti, anch’io”, ammette Papa Francesco. Il Papa ha parlato cosi’ all’Angelus con una piazza San Pietro che comincia a vedere anche la presenza di pellegrini stranieri. E sono alcune bandiere del Libano, all’interno del colonnato del Bernini che abbraccia la piazza, a muovere un nuovo appello per quella terra martoriata. Papa Francesco si rivolge alla comunita’ internazionale perche’ intervenga con “un generoso aiuto” ma parla direttamente anche alla Chiesa locale chiedendo di vivere in poverta’, “senza lusso perche’ il vostro popolo soffre, e soffre tanto”. Sempre con uno sguardo all’estero, nel settantacinquesimo anniversario delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, Bergoglio ha rinnovato “l’invito a pregare e a impegnarsi per un mondo totalmente libero da armi nucleari”. La Chiesa e’ dunque come una “barca in balia della tempesta”, ha detto il Papa. “Pensiamo a certe lunghe e accanite persecuzioni del secolo scorso e anche oggi in alcune parti. In quei frangenti, puo’ avere la tentazione di pensare che Dio l’abbia abbandonata. Ma in realta’ e’ proprio in quei momenti che risplende maggiormente la testimonianza della fede”, “dell’amore” e “della speranza”. “Nei momenti bui, nei momenti di tristezza, Lui sa bene che la nostra fede e’ povera – tutti noi siamo gente di poca fede, tutti noi, anch’io, tutti – e che il nostro cammino puo’ essere travagliato, bloccato da forze avverse”. Il Papa ha poi assicurato: la mano del Padre “mai ci abbandona”, “vuole sempre e solo il nostro bene”. “Avere fede – ha concluso Papa Francesco – vuol dire, in mezzo alla tempesta, tenere il cuore rivolto a Dio, al suo amore, alla sua tenerezza di Padre”. Ad aprire la consueta preghiera mariana della domenica era stato un piccolo fuoriprogramma. I microfoni della piazza sembravano non funzionare e il Papa ha picchiettato in attesa che tutto fosse a posto. D’altronde l’Angelus resta ancora l’unico appuntamento della settimana dal vivo, nel quale, se pure a distanza, i pellegrini possono vedere il Papa che ancora, a causa dell’emergenza sanitaria, non ha ripreso gli incontri con i fedeli se non a numeri molto contingentati.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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