Collegati con noi

Cronache

Papa Francesco al Gemelli, operato al colon

Pubblicato

del

A sorpresa, dopo aver condotto normalmente in Piazza San Pietro l’Angelus domenicale, e com’e’ nel suo stile manifestando l’intenzione di non suscitare troppo clamore, papa Francesco e’ stato ricoverato nel primo pomeriggio al Policlinico Gemelli di Roma, dove e’ stato sottoposto a un intervento chirurgico programmato per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Non un intervento particolarmente problematico, quello eseguito dal prof. Sergio Alfieri, se non, comunque, per le cautele legate all’eta’ del paziente, 84 anni. E’ il primo ricovero ospedaliero di Jorge Mario Bergoglio da Papa, ora degente al decimo piano del Policlinico universitario, negli stessi locali che ospitarono i sette ricoveri di Giovanni Paolo II e per questo ribattezzati “il terzo Vaticano”. Ed e’ anche la prima operazione chirurgica dopo quella subita a 21 anni a Buenos Aires per l’asportazione di un lobo del polmone destro, a parte quella in gran segreto di un paio d’anni fa, alla Clinica Pio XI di Roma, per una cataratta. Francesco ha voluto aspettare l’inizio di luglio, mese in cui come ogni anno riduce gli impegni e interrompe le udienze, per affrontare questo suo nuovo problema di salute, di cui finora in pochi erano al corrente. A quanto si e’ potuto apprendere, e’ stato il suo nuovo medico personale, Roberto Bernabei, noto nome della Gerontologia italiana e ordinario di Medicina Interna e Geriatria proprio alla Cattolica, a focalizzare subito dopo la sua nomina, alla fine dello scorso febbraio, che il Papa aveva problemi al colon. Si e’ arrivati cosi’, passati alcuni mesi, alla decisione di programmare per oggi l’intervento chirurgico. A posteriori, si comprende anche come mai il Papa, all’Angelus di domenica scorsa, avesse piu’ che in altre occasioni chiesto per se’ le preghiere dei fedeli. “In prossimita’ della festa dei Santi Pietro e Paolo, vi chiedo di pregare per il Papa. Pregate in modo speciale: il Papa ha bisogno delle vostre preghiere! Grazie. So che lo farete”, aveva detto. Oggi il Pontefice e’ arrivato intorno alle 15.00 al Policlinico universitario come sempre in forma “anonima”, con la piccola berlina e un seguito ridotto al minimo, non piu’ di due persone. Che tutto avvenisse piu’ o meno senza preavviso e’ testimoniato dal fatto che personale della sicurezza e’ stato richiamato all’ultimo momento dalla ferie per presidiare la degenza del Papa, che dovrebbe durare alcuni giorni. A Francesco sono subito arrivati gli auguri del presidente Sergio Mattarella: “Santita’, atterrato a Parigi per la visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli – e’ il suo messaggio -. L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore vostra santita’, unitamente ai piu’ cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione”. E su come lo stesso Bergoglio affronti questa nuova incombenza, molto dice lo spirito disinvolto, confidenziale con i fedeli, bonario e sorridente, con cui si e’ rivolto alla piazza nell’Angelus di oggi. Tra l’altro, annunciando che dal 12 al 15 settembre prossimo, “a Dio piacendo”, si rechera’ in visita pastorale in Slovacchia. La mattina del 12 settembre fara’ pero’ prima una tappa a Budapest, dove concelebrera’ la messa del Congresso eucaristico internazionale. In Slovacchia, ha fatto sapere la Sala stampa, visitera’ le citta’ di Bratislava, Presov, Kosice e Sastin. “Ringrazio di cuore quanti stanno preparando questo viaggio e prego per loro – ha aggiunto il Pontefice -. Preghiamo tutti per questo viaggio e per le persone che stanno lavorando per organizzarlo”. Francesco ha quindi salutato “con affetto” i fedeli in piazza, “specialmente gli slovacchi”. Su un possibile viaggio del Papa a Marsiglia, dove e’ stato invitato per ottobre, ha parlato invece il cardinale Pietro Parolin durante la sua visita di oggi a Strasburgo. “Ho sentito che ha parlato di questa possibilita’ ma non ho dettagli sulla questione – ha risposto il segretario di Stato vaticano ai giornalisti -. Penso che non siamo ancora in una situazione di decisione gia’ presa e programmi gia’ fatti”.

Advertisement

Cronache

Blitz della Finanza a Pompei: sequestrati elicotteri usati per voli turistici senza autorizzazioni

Pubblicato

del

La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.

Lanci di petali e voli tra ostacoli

Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.

Turisti con bagagli sui comandi di volo

Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Tre elicotteri già sequestrati

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.

(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

Continua a leggere

Cronache

Nuovo stop alla Funicolare Centrale, va sostituita di nuovo la fune: disagi per utenti e turisti

Pubblicato

del

Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.

Un nuovo problema dopo due anni e mezzo

Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.

Il silenzio di Anm e la reazione della politica

Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.

La fune da sostituire: spunta un’anomalia

Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.

Riapertura prevista il 30 aprile

La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.

Anche la Linea 6 in tilt

Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.

Continua a leggere

Cronache

La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

Pubblicato

del

Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto