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Nuova truffa ad anziana sventata dai carabinieri, ecco come far arrestare i truffatori

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I carabinieri dell’aliquota operativa di Ischia hanno denunciato per tentata truffa un 34enne del centro storico di Napoli già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato fermato mentre provava ad entrare nell’abitazione di un’anziana ischitana, poco prima contattata telefonicamente seguendo il copione del finto corriere.
In sostanza, l’interlocutore si sarebbe finto il figlio della donna, rassicurandola dell’imminente arrivo di un pacco ordinato sul web. Alla consegna avrebbe dovuto anticipare la somma di 3mila euro che il figlio, ovviamente, gli avrebbe poi restituito.
L’anziana non ci è cascata, complici le pressanti campagne di sensibilizzazione contro le truffe agli anziani. Ha composto il 112 e chiesto aiuto ai carabinieri. I militari hanno bloccato il finto corriere sotto l’abitazione della vittima e lo hanno denunciato. Il 34enne è stato proposto anche per il foglio di via obbligatorio.

Purtroppo, le truffe sono sempre più sofisticate e mirano spesso alle persone anziane, approfittando della loro gentilezza e della loro generosità. Ecco alcuni suggerimenti per proteggersi dalle truffe:

1. Informazione: Stare al passo con le truffe più comuni e gli schemi ingannevoli può aiutare a riconoscerli e a evitarli. Mantenetevi informati e condividete queste informazioni con gli amici e i familiari.

2. Sospetto: Non abbiate paura di essere prudenti. Se qualcosa sembra troppo bello per essere vero o se vi sentite sotto pressione, fermatevi e riflettete. Richiedete il tempo necessario per verificare l’affidabilità di una richiesta o di una promessa.

3. Famiglia e amici: Parlate con le persone di fiducia. Condividete le vostre preoccupazioni e le esperienze dubbie. Due menti sono sempre migliori di una per valutare la situazione.

4. Protezione dei dati: Non condividete informazioni personali o finanziarie con persone o organizzazioni sconosciute. Le vostre informazioni sono preziose e devono essere trattate con cautela.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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