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Non è abbastanza “green”, Total via da Giochi di Parigi 2024

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Niente soldi alle Olimpiadi di Parigi. Total abbandona l’idea di finanziare i Giochi del 2024 a causa delle riserve ‘ecologiche’ della sindaca, Anne Hidalgo, a un anno dalle elezioni municipali di primavera. Secondo quanto scrive Le Monde, il colosso petrolifero rinuncia a quella che anche il suo presidente, Patrick Pouyanne’, aveva definito, parlando agli azionisti, come una disponibilita’ a sponsorizzare le Olimpiadi. La decisione, rivelata solo oggi dalla stampa transalpina, e’ stata presa una settimana fa dopo un colloquio fra lo stesso Pouyanne’ e la sindaca socialista in corsa per un secondo mandato all’Hotel de Ville. Il presidente di Total ha spiegato di non voler “essere uno sponsor che poi viene messo alla gogna”. La Hidalgo ha proclamato piu’ volte di volere che i Giochi di Parigi siano “esemplari” sul piano ambientale ed ecosostenibili, anche evitando sponsor attivi nelle energie fossili. Secondo i calcoli, per l’organizzazione della rassegna sportiva sono necessarie sponsorizzazioni per 1,2 miliardi, su un bilancio totale di 3,8 miliardi. In questo contesto, i negoziati con Total erano gia’ in corso e il gigante del petrolio era sul punto di diventare il secondo sponsor, dopo il gruppo bancario BPCE. E tuttavia, a fine marzo, la sindaca impegnata contro il traffico automobilistico e la creazione di una Parigi piu’ attenta ai problemi ambientali, avviso’ il capo del comitato organizzativo (Cojo), Tony Estanguet, sulla necessita’ di ricorrere a sponsor attenti a queste tematiche. “Per i nostri concittadini sarebbe molto difficilmente comprensibile se venissero selezionate aziende la cui attivita’ ha un pesante impatto sull’ambiente”, scrisse in una lettera rivelata da Le Parisien. Estanguet le rispose garantendo il suo “impegno ad organizzare Giochi “neutri dal punto vista delle energie fossili”. Secondo alcuni osservatori dietro alla scelta si cela anche la corsa al municipio di Parigi nelle elezioni del 2020, per le quali la Hidalgo sta premendo al massimo sulla matrice ambientalista. “Per conservare la sua maggioranza – dichiara un organizzatore dei Giochi Olimpici – Anne Hidalgo e’ costretta di dare garanzie agli ecologisti”. Nelle elezioni europee del 26 maggio scorso, la lista Europe-Ecologie Les Verts e’ arrivata prima in quattro circoscrizioni di Parigi(10,18,19,20). Dall’inizio del suo mandato, Hildalgo moltiplica le iniziative per ridurre il posto dell’auto nella capitale. In queste settimane, forse anche a causa dell’approssimarsi del voto del 2020, il centro di Parigi si e’ trasformato in un immenso cantiere, con pesantissime difficolta’ di circolazione, per consegnare il piu’ presto possibile il nuovo ampliamento delle piste ciclabili da lei promesse. Pouyanne’ non si e’ risparmiato una frecciatina, dicendo che “il dono eccezionale” di Total per il restauro di Notre-Dame de Paris (100 milioni di euro promessi) non “sollevo’ nessuna polemica”.

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Harry a Bbc: voglio riconciliarmi con la famiglia reale

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Il principe Harry ha affermato, in una intervista alla bbc, di volere una “riconciliazione” con la famiglia reale britannica dopo il traumatico strappo del 2020. Inoltre si è detto “sconvolto” dopo aver perso oggi alla Corte d’Appello di Londra il ricorso presentato contro la decisione assunta a suo tempo dal ministero dell’Interno di revocare a lui e alla sua famiglia il diritto automatico alla tutela di polizia durante le visite nel Regno Unito.

Nell’intervista registrata in California, dove Harry vive con la moglie Meghan, il principe appare commosso, in particolare quando afferma che “non riesce a immaginarsi” nel riportare “moglie e figli” nel Regno Unito dopo aver perso l’azione legale avviata a Londra. Il principe ha detto anche che suo padre, re Carlo III, “non mi parla più per via di questa questione di sicurezza”, per poi ammettere che è stanco di lottare e di non sapere quanto resta da vivere al sovrano, che si sottopone periodicamente alle terapie per far fronte a un cancro di natura imprecisata diagnosticatogli a inizio 2024. “Ci sono stati tantissimi disaccordi tra me e alcuni membri della mia famiglia”, ha aggiunto Harry, ma ora li ha “perdonati”. Il duca di Sussex ha anche affermato che “alcuni membri della mia famiglia non mi perdoneranno mai di aver scritto un libro”, facendo riferimento alle divisioni di lunga data ed esacerbate dalle rivelazioni contenute nell’autobiografia del principe dal titolo ‘Spare’, successo editoriale planetario.

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Portava aiuti a Gaza, colpita la nave di una ong

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E’ finito tra le fiamme e il rischio di colare a picco nel Mediterraneo il tentativo di portare aiuti umanitari della nave Conscience, con a bordo 16 uomini tra equipaggio e attivisti intenzionati a violare il blocco navale imposto da Israele alla Striscia. Nella notte tra giovedì e venerdì l’imbarcazione dell’organizzazione filo-palestinese Freedom Flotilla Coalition è stata colpita da droni mentre si trovava in acque internazionali al largo di Malta. Nel porto dell’isola si sarebbe dovuta imbarcare anche Greta Thunberg, che ha stigmatizzato l’offensiva come ‘crimine di guerra’. L’esplosivo ha causato un incendio sull’imbarcazione, uno squarcio nello scafo e la messa fuori uso del generatore. La nave, che era partita dalla Tunisia giorni fa, ha lanciato un Sos a cui ha risposto Malta inviando un rimorchiatore.

Le autorità marittime del La Valletta hanno dichiarato che non ci sono state vittime, l’incendio è stato spento, l’imbarcazione non rischia di affondare e i passeggeri hanno rifiutato di essere portati a riva. La Freedom Flotilla ha attribuito la responsabilità dell’attacco a Israele: “Gli ambasciatori israeliani devono essere convocati e rispondere delle violazioni del diritto internazionale, tra cui il blocco in corso e il bombardamento della nostra nave civile in acque internazionali”. Da Gerusalemme non nessun commento. Mentre il canale di notizie saudita Al Arabiya ha riferito che la spedizione era stata organizzata da Hamas e che le persone a bordo avevano in programma di attaccare le truppe dell’Idf avvicinandosi alla costa di Gaza. L’impiego di droni di piccole dimensioni, difficilmente rilevabili con i radar standard, non lascia una ‘firma elettronica’ significativa, impedendo così l’attribuzione a chi li ha lanciati.

Da Roma e Bruxelles, però, le opposizioni hanno definito ‘un crimine’ l’attacco alla Conscience: Pd, Avs, M5s chiedono al governo Meloni e all’Ue di intervenire condannando l’aggressione. Ankara, memore della strage della Freedom Flotilla del 2010 che vide la morte di 9 attivisti e decine di feriti, ha affermato che “saranno fatti tutti gli sforzi per rivelare il prima possibile i dettagli dell’attacco e portare gli assalitori davanti alla giustizia”. Intanto la Croce Rossa ha dichiarato che l’intervento umanitario a Gaza è “sull’orlo del collasso totale”. Israele ha chiuso i valichi il 2 marzo, sostenendo che Hamas aveva dirottato gran parte degli aiuti entrati durante la tregua di 6 settimane, e che i 25mila camion entrati hanno consegnato aiuti sufficienti per un periodo prolungato. Ora l’Idf, secondo indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, ha pianificato di modificare radicalmente la distribuzione: stop all’ingrosso e all’immagazzinamento degli aiuti, le organizzazioni internazionali e gli appaltatori privati consegneranno cibo alle singole famiglie di Gaza.

Ogni nucleo familiare avrà un rappresentante che riceverà cibo in una zona di sicurezza dell’esercito nel sud della Striscia. Il piano, che intende aggirare Hamas, non è ancora stato approvato dal governo israeliano, ma l’urgenza che i valichi vengano aperti è stata sottolineata dal ministro della Difesa Israel Katz. Degli ostaggi ancora a Gaza, infine, ha parlato giovedì sera Donald Trump, rivelando di aver appreso che ci sono meno di 24 rapiti ancora in vita, come aveva fatto intendere nei giorni scorsi la moglie del premier israeliano, Sara Netanyahu.

Il governo nel frattempo sta affrontando la forte pressione della comunità drusa, compresi centinaia di riservisti e soldati, che chiede di proteggere i ‘fratelli’ che vivono in Siria, attaccati e uccisi – accusano – dai jihadisti. Dopo una violenta protesta drusa la sera prima nel nord di Israele, nelle prime ore del mattino l’Idf ha bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco. “Questo è un messaggio chiaro al regime siriano. Non permetteremo alle truppe siriane di spostarsi a sud di Damasco o di rappresentare una minaccia per la comunità drusa”, hanno avvertito Netanyahu e Katz. La presidenza siriana ha risposto che il raid rappresenta una “pericolosa escalation”.

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Russia, creiamo una ‘zona cuscinetto’ in regione ucraina di Sumy

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Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe stiano creando nella regione ucraina di Sumy quella che definisce “una zona di sicurezza”. Lo riporta l’agenzia Interfax. Le dichiarazioni di Mosca non sono al momento verificabili. L’annuncio arriva dopo che le autorità russe hanno detto di aver ripreso per intero il controllo della regione russa di Kursk, che confina con quella ucraina di Sumy, e dove la scorsa estate i soldati ucraini avevano lanciato un’offensiva a sorpresa. Kiev respinge le affermazioni di Mosca sostenendo di avere ancora dei capisaldi nella regione di Kursk, dove però ha perso gran parte dei territori di cui si era impossessata l’anno scorso.

Pochi giorni fa, il governatore della regione di Sumy, Oleg Hryhorov, aveva dichiarato che le truppe russe stavano cercando di creare una zona cuscinetto nell’oblast dell’Ucraina nordorientale ma, a suo dire, senza “alcun successo significativo”. Allora il governatore ucraino sosteneva che quattro villaggi di confine – Zhuravka, Veselivka, Basivka e Novenke – si trovassero in una “zona grigia” a causa degli attacchi russi, ma non fossero sotto il controllo dei soldati del Cremlino. Il mese scorso, il ministero della Difesa russo sosteneva invece di aver preso Zhuravka e Basivka, cosa che le autorità ucraine negano.

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