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Spettacoli

Nervi tesi e niente show, derby Lazio-Roma senza reti

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Un derby romano come al solito carico di attese e tensioni finisce con un pareggio che serve poco ad entrambe le squadre. Più nervosismo che spettacolo nello 0-0 finale, dopo il triplice fischio e sulle note di Lucio Battisti, c’è un inizio di rissa fra Immobile e Paredes, che già si erano presi a male parole al 91′, quando l’attaccante laziale aveva reclamato per la mancata concessione di un rigore e l’argentino gli aveva risposto per le rime.

Tensione anche tra i tifosi (i giallorossi presenti in Sud e quelli laziali nell’adiacente settore, la Tribuna Tevere), che già prima del via si erano resi protagonisti in negativo con il lancio di oggetti, bengala e fumogeni. Quanto al campo, il copione della partita è stato lo stesso in entrambi i tempi. Buon inizio della Roma, poi la Lazio che esce alla distanza. Con la differenza che Provedel non ha mai corso seri pericoli, anche per il fatto che a Lukaku non sia mai arrivato un pallone giocabile, mentre la Lazio recrimina su tre palle gol avute tutte nel primo tempo, e questo dopo che la prima conclusione biancoceleste verso la porta di Rui Patricio sia arrivata solo al 25′. Ma è stata, va detto subito, una bella conclusione di Luis Alberto che ha centrato in pieno il montante della porta romanista. Tre minuti dopo ancora Lazio vicina al gol con un colpo di testa dell’ex Romagnoli respinta con una prodezza da Rui Patricio. Al 44′ terza palla gol sprecata da Luis Alberto, che calcia alto da posizione favorevole dopo il cross di Guendouzi, che aveva pescato alla perfezione il compagno.

Prima di tutto ciò c’era stata, al 13′, una rete annullata a Cristante ma la posizione di off side del n.4 dei giallorossi era apparsa chiara. Oltre a ciò, da segnalare, a testimonianza del nervosismo dei protagonisti e della tensione su questa partita, le ‘scintille’ fra Romagnoli e la panchina romanista e un accenno di rissa questa volta fra Pedro e Bove. Il ragazzo della Roma è stato uno dei migliori dei suoi, correndo ovunque ci fosse bisogno, mentre in campo biancoceleste lo spagnolo non ha certo demeritato ed è apparsa giustificata la sua smorfia di delusione quando Sarri lo ha sostituito con l’evanescente Isaksen.

Il tecnico laziale nella ripresa ha persoe Vecino, subentrato ma rimasto in campo solo per dieci minuti, costretto a uscire per un problema muscolare. La Roma non ha avuto, almeno in apparenza, il calo fisico che si temeva avendo riposato, a causa degli impegni europei, due giorni in meno rispetto ai rivali. Però non ha avuto il contributo tecnico e di assist che ci si poteva attendere da Dybala, oggi impalpabile nonostante i tentativi di fare la sponda per Lukaku, quest’ultimo con le polveri bagnate per via della mancanza di rifornimenti adeguati e della marcatura stretta di Romagnoli.

Quasi a voler ‘solidarizzare’ con il collega, male dall’altra parte Immobile, a conferma di un momento non felice che gli è costato la nazionale. A testimonianza della scarsa vena degli attaccanti di questa partita, c’è poi il fatto che nel secondo tempo, nonostante una certa supremazia laziale dal 20′ in poi, non ci siano state occasioni degne di nota. E proprio ciò dimostra che, in una stracittadina come questa, era forse inevitabile un risultato senza reti. La mediocrità rimane quindi, almeno per ora, il destino in campionato delle due squadre romane.

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Allevi tornerà a suonare il piano sul palco di Sanremo

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Era il 18 giugno 2022 quando Giovanni Allevi annunciò sui social la scoperta della malattia: un mieloma, “una neoplasia dal suono dolce, ma non per questo meno insidiosa”, che da allora lo ha tenuto lontano dalle scene, ha piegato il suo fisico ma non la sua voglia di vivere e condividere con i fan i momenti difficoltà, ma anche la gioia dei piccoli, grandi progressi quotidiani, fino alla passeggiata sui Navigli, qualche giorno fa.

Ora il compositore è pronto per tornare a suonare il pianoforte dal vivo, davanti al suo pubblico: lo farà sul palco dell’Ariston mercoledì 7 febbraio, ospite speciale della seconda serata del festival di Sanremo. Lo ha rivelato, emozionato, Amadeus in diretta al Tg1: “L’annuncio di stasera – ha detto il direttore artistico – è qualcosa di particolare, che va al di là della musica e tocca le corde del sentimento, perché è una persona che ammiro tanto, che con il suo piano ha affascinato milioni di fan nei teatri di tutto il mondo, poi una malattia insidiosa lo ha costretto a lasciare le scene, per affrontare la sua battaglia più dura. Una battaglia non è ancora vinta, ma posso annunciare che Giovanni Allevi tornerà a suonare sul palco dell’Ariston mercoledì 7 febbraio”. Collegato con il Tg1, t-shirt e berretto nero, il maestro ha salutato con un bacio le tantissime persone che hanno seguito con apprensione e caloroso affetto il suo travagliato percorso.

“Sono profondamento grato per questo invito a Sanremo. Chissà che emozione sarà suonare di nuovo il pianoforte davanti al pubblico. Avrò anche la grande responsabilità di lasciarvi una riflessione nel mezzo di una battaglia contro la malattia, non ancora del tutto vinta. Sarò la voce dei tanti guerrieri che affrontano la sofferenza portando in fondo al cuore un forte attaccamento alla vita. Grazie Amadeus! Ci vediamo a Sanremo!”, ha concluso il musicista, che in questi lunghi mesi ha raccontato sui social i “draghi interiori”, lo sforzo della meditazione per combattere i momenti più duri, l’impegno a trasformare la malattia in melodia, il ringraziamento sincero agli operatori sanitari che lo hanno sostenuto nel percorso. “Il fatto che dopo quasi due anni torni sul palcoscenico sarà uno dei momenti più emozionanti di tutto il festival”, ha chiosato Amadeus. Prende forma intanto Sanremo 2024: il direttore artistico ha anche annunciato che mercoledì rivelerà al Tg1 le co-conduttrici del festival, domenica 3 dicembre – nell’edizione delle 13.30 – la lista completa dei Big e in gara e la prossima settimana, ha promesso, “ci sarà un’altra sorpresa”.

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Ozzy Osbourne, morirei felice se potessi esibirmi l’ultima volta

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Un’ultima esibizione dal vivo. E’ il desiderio di Ozzy Osbourne, il quale, in un’intervista a Rolling Stone, ha detto che morirebbe felice se potesse tornare ancora una volta sul palco per esprimere la sua gratitudine a tutti i suoi fan. “Se non posso più esibirmi regolarmente. – ha detto – vorrei stare bene a sufficienza per riuscire a fare un ultimo show dove posso dire, ‘Hey, grazie a tutti per la mia vita’. Ci sto provando e se muoio alla fine, morirò da uomo felice'”. Lo scorso febbraio, il rocker britannico, 74 anni ed ex frontman dei Black Sabbath, aveva annunciato di non essere più in grado fisicamente di fare tournée. Quattro anni prima subì danni alla spina dorsale a causa di un incidente. Fu sottoposto anche a diversi interventi chirurgici. In uno di questi gli fu trovato un tumore alle vertebre. Nel 2020, invece, gli è stato diagnosticato il Parkinson. Nell’intervista ha aggiunto che non cerca compassione e cita come esempio Phil Collins. “Ho visto Phil Collins esibirsi di recente. Ha praticamente i miei stessi problemi. Va sul palco in sedia a rotelle. Io non potrei farlo”.

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Ghali torna alle origini trap, esce Pizza kebab vol.1

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A distanza di due anni dal suo precedente lavoro, Ghali annuncia l’uscita del suo nuovo album: Pizza kebab vol.1, un album che segna un ritorno alle origini e che sarà disponibile dal 1 dicembre. L’artista italiano che parla anche ad un pubblico internazionale, con questo lavoro ritorna alle origini, la trap del 2016 che l’ha proiettato nella stratosfera del pop, dove è stato consacrato dai 50 dischi di platino e 15 oro conquistati. Pizza kebab vol.1 (Warner Music Italy / Sto Records) è un “susseguirsi di tracce ritmate e melodiche, introspettive e ultraespressive: diamanti grezzi che brillano al buio dei tempi in cui viviamo”.

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