Una squadra di tasso tecnico, qualità tattiche e prestanza fisica superiori. Ed una onesta squadra della Svizzera. Sulla carta non c’è partita tra Zurigo e Napoli. In campo il Napoli schiera una formazione offensiva, con 3 attaccanti di ruolo con spiccate qualità sia in fase offensiva che con propensione a tornare e dare una mano in centrocampo e difesa. Molto più coperto il Zurigo che gioca davanti ad uno stadio esaurito in ogni ordine di posto.
Il capitano. Per Lorenzo Insigne esordio con gol a Zurigo nel suo nuovo ruolo di leader della squadra
Quasi 30mila persone. In settemila tifano Napoli però. Il Napoli parte subito in attacco, chiude nella sua area gli svizzeri e all’11 minuto, arriva subito il vantaggio azzurro. Su un pressing asfissiante c’è un errore grossolano del portiere dello Zurigo che non riesce a rilanciare, Milik in pressing gli ruba la palla, la passa ad Insigne che è al centro dell’area, ed è gol. Nel frattempo, cioè prima del gol, ma col Napoli sempre in attacco, dagli spalti, zona riservata agli ultras svizzeri, in campo, addosso ad Insigne e a Ghoulam, piovono accendini e un bullone. L’arbitro li prende e li consegna al quarto uomo. Ferma la partita e fa avvisare le bestie che lanciano oggetti che devono smetterla perchè altrimenti la partita verrà fermata. Carlo Ancelotti predica calma. Ai suoi ragazzi dice di affondare i colpi e pensare solo alla partita. Educazione svizzera, si diceva così una volta. Ma si vede che non ci sono più nemmeno gli svizzeri di una volta. Passano pochi minuti e il Napoli va in gol ancora. Cross da sinistra di Malcuit, al centro dell’area degli svizzeri c’è Callejon che piazza la palla alle spalle del portiere. È il 21 minuto e il Napoli è sul 2 a 0. La dedica di Callejon e Insigne a favore di telecamere è per Raoul Albiol. Il gol è per lui, per il numero 33 che dovrà restare fermo per almeno 3 mesi. Ancora una volta dagli spalti, settore idioti ultras svizzeri, piovono accendini in campo. L’arbitro prende, consegna al quarto uomo, e fa riprendere. La cosa che impressiona di più nello stadio dello Zurigo è che i napoletani sugli spalti si fanno vedere (bellissima la coreografia del Club Napoli Zurigo Partenopea) e si fanno sentire.
Sono migliaia gli italiani (molti sono napoletani) arrivati da tutta la Svizzera e anche dalla Germania per tifare Napoli
Gli svizzeri, almeno quelli civili, sembrano apprezzare il gioco del Napoli e si godono il match. Gli idioti, invece, lanciano oggetti in campo. Che costeranno cari alla società svizzera. Al 32 minuto Zielinsky spizza di testa un cross da destra bellissimo di Ghoulam. Palla di poco a lato. Al 38 minuto Milik da fuori area tira una botta tremenda. Il portiere riesce a deviare. Non c’è partita. Si gioca solo nella metacampo svizzera. Napoli che nasconde la palla agli svizzeri con un Fabian Ruiz in giornata, Zielinsky e Insigne che quando giocano vicini, danno alla manovra del Napoli delle accelerazioni difficili da arginare. Appena riparte il secondo tempo, il Napoli sfiora subito il gol con Zielinsky. Al 5 minuto sempre il Napoli che va vicino al gol con Milik, grande parata del portiere. Al 69 minuto altra grande giocata di Milik che batte a rete ma il portiere su oppone. Al 76 minuto arriva il terzo gol. E lo insacca nella rete dello Zurigo il calciatore che più lo meritava. Da sinistra Callejon taglia l’area avversaria con un fendente, Zielinsky controlla in velocità, salta un avversaro e in posizione angolata mette dentro.
Al minuto 81 c’è un tocco di mani, attaccate al corpo di Maksimovic, ma l’arbitro inspiegabilmente vede un rigore che Kololli, con un bel cucchiaio mette dentro. Al secondo minuto di recupero Meret si guadagna la giornata con una parata strepitosa.
“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.
Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.
Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.
L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.
Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.
Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.
Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.
Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.