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Napoli punta su Raspadori-gol per gli ottavi di Champions

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Arrivare a 9 punti, con sei di vantaggio sul Braga, così da rendere sufficiente un pari tra Madrid e il Portogallo per arrivare agli ottavi. E’ questo il primo reale obiettivo del Napoli di Rudi Garcia che vuole mettere al sicuro il passaggio del turno dopo la crescita di gioco e risultati delle ultime prestazioni in campionato. La sfida di mercoledì pomeriggio vede approdare i berlinesi al Maradona dopo 12 sconfitte consecutive tra Bundesliga ed Europa: hanno segnato l’ultimo gol il 7 ottobre, subendone 10 nelle ultime cinque partite. Il tecnico Urs Fischer resta per ora al suo posto e ha ancora la fiducia del presidente anche se l’Union ora è terz’ultima in Bundesliga e a zeropunti in Champions.

Garcia sa però che le squadre in crisi possono risvegliarsi all’improvviso, quindi prepara con cura il match di mercoledì, ben bilanciando i minuti nelle gambe dei calciatori azzurri anche in vista della sfida di campionato con l’Empoli, con in testa l’obiettivo di un tris di vittorie dopo Salerno. Osimhen continua a stare fuori, anche se è atteso di ritorno dalla Nigeria per essere mercoledì in tribuna allo stadio, e Raspadori segna mostrando al tecnico come ha saputo imparare al meglio il ruolo di centravanti che Garcia gli chiedeva. L’ex Sassuolo ha deciso la gara d’andata in Germania e vuole essere star anche nel ritorno, in uno stadio che gli è sempre più vicino: il 23enne di Bentivoglio è il primo a voler bene alla curva azzurra e con i gol si sta conquistando l’affetto vero dei partenopei, che amano il gioco stretto e centrale del Napoli tra lui, Kvarataskhelia, Zielinski e Politano per mettere in difficoltà le difese avversarie. Ma tanta voglia di giocare c’è anche da parte di Simeone, che sogna più spazio in questo periodo senza il capocannoniere e non vuole solo accontentarsi dei minuti finali dei match.

Garcia riflette ma con i berlinesi è ancora pronto a schierare Raspadori dall’inizio, cercando di trovare velocemente il vantaggio per gestire al meglio le forze. Scelte da fare anche in difesa, dove Rrahmani probabilmente saluterà dopo la gara di Champions per il recupero della sua nazionale, il Kosovo, contro Israele, match di qualificazioni spostato per la guerra e che si gioca domenica. Insieme a lui dovrebbe tornare Natan, che ha scontato la squalifica in campionato. Ruotare i muscoli per arrivare al meglio, con gli occhi ben attenti di De Laurentiis che conferma le sue presenze a Castel Volturno per spronare tecnico e squadra. La serenità e la compattezza arrivano principalmente dai risultati: mercoledì il primo appuntamento da non perdere.

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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