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Napoli, Milan e Dea in testa, Juve pari e polemiche Var

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Sfuma nella trappola del derby lombardo la fuga dell’Atalanta, che paga forse il braccino corto del tennista oltre che l’errore del suo portiere, e la serie A, nel turno intermedio tra le prime due giornate di Coppe, riscopre il fascino della classifica corta, con Napoli e Milan che affiancano in testa Gasperini. Resta indietro la Juventus, che in un posticipo pazzo alla Stadium va sotto 2-0 con la Salernitana, poi trova il 2-2 nel finale e nel recupero sembra completare la rimonta clamorosa per un 3-2 con Milik. Rete pero’ annullata per fuorigioco, tra animi accesi e accenni di rissa, con espulsioni per Allegri, Fazio, Cuadrado e anche Milik, quest’ultimo per doppia ammonizione. Un finale che lascia io bianconeri a -4 dalla vetta e che non potra’ che alimentare le polemiche in una giornata gia’ contrassegnata dalle proteste di Fiorentina e Lecce. Intanto, alle spalle del trio al comando avanza come un rullo compressore l’Udinese di Sottil, sorpresa della stagione che, dopo avere travolto la Roma, rimonta e stende un Sassuolo in dieci, firma la quarta vittoria consecutiva e aspetta fiducioso al Friuli l’Inter sabato prossimo.

La Lazio da’ continuita’ al successo sul Feyenoord regolando un combattivo Verona con gol apripista di Ciro Immobile e sigillo finale di Luis Alberto ma e’ il posticipo I match del pomeriggio aprono la stura alle proteste, con quella misurata ma ferma, della Fiorentina sul mancato intervento del Var su un evidente fallo di Kasius non rilevato, nell’azione che ha portato al 2-1 nel successo del Bologna sui viola, e del Lecce che reclama due rigori e rispetto dagli arbitri. E’ un altro turno che genera veleni: dopo le parole di fuoco di Giampaolo al termine di Samp-Milan, anche il presidente del Lecce si dice “danneggiato” e si chiede come sia stato possibile non vedere al Var due tocchi di mano in area del Monza. La stessa domanda che si pone il ds viola Prade’ (“siamo avvelenati”). Il comune denominatore della protesta e’ la convinzione che collaborazione e dialogo chiesti dagli arbitri ci siano, ma l’uso della videoassistenza continua a provocare errori incomprensibili. Da parte arbitrale nessun commento: in attesa di una valutazione globale della giornata, e’ soprattutto agli episodi di Lecce che i vertici Aia guardano, in attesa di capire cosa sia successo.

Il Bologna, in attesa di Thiago Motta dopo l’esonero di Mihajlovic, si sveglia quando la Fiorentina va in vantaggio con Martinez Quarta e nel giro di 5′ ribalta il risultato con Barrow (su errore di Igor) e col sesto gol di Marco Arnautovic, che poi esce per infortunio., sugli sviluppi di un’azione in cui appare netto il fallo di Kasius. Per Vigiani, tecnico di passaggio in prima squadra, una grande soddisfazione. Per la Fiorentina e’ l’ennesimo passo falso ma il club chiede chiarezza per non rendere inutili le frequenti riunioni con la componente arbitrale. Conquista il primo punto il Monza di Berlusconi e Galliani, ma resta ultimo da solo, in casa del Lecce in un anticipo degli scontri salvezza. Sensi pennella una bella punizione, poi Gonzalez arpiona il pari.

Alla fine l’arbitro Pairetto scontenta i pugliesi che reclamano il rigore su due episodi in area e avrebbero meritato di piu’ per le tante occasioni create. ma anche il Monza avrebbe di che recriminare per un contrasto sospetto Ciurria-Hjulmand nel finale. Inciampa su una positiva Cremonese la marcia dell’Atalanta che non riesce a sfruttare la possibilita’ elargita dal calendario favorevole. Gasperini ha scoperto in Koopmeiners il nuovo condottiero, ancora protagonista con un gol annullato per fallo di Okoli e con un assist per il vantaggio di Demiral. Ma la Cremonese non molla e pareggia subito con Valeri su una difettosa respinta di Musso. Identica la difficolta’ ieri di Milan, Napoli e Inter che pagano turnover e fatica di Champions vincendo con modalita’ diverse ma col minimo scarto.

Se il Napoli meritava di battere lo Spezia e c’e’ riuscito alla fine con Raspadori, il Torino ha messo in difficolta’ l’Inter che si e’ salvata con le super parate di Handanovic. L’egregio guizzo finale (assist al bacio di Barella e elegante tocco di Brozovic) sa un po’ di beffa per l’ottimo Toro. Soffre invece il Milan in dieci per l’espulsione di Leao e vince con un rigore implacabile di Giroud tra le vibranti proteste arbitrali della Sampdoria. L’alta classifica dei friulani e’ un’impresa ragguardevole, visto che il club vende ogni anno i suoi giocatori migliori e riesce sempre ad essere competitivo. Stavolta carbura in ritardo, subisce il vantaggio di Frattesi ma il Sassuolo fa harakiri con l’ingenua espulsione di Ruan per fallo da ultimo uomo.

L’Udinese, anche grazie ai cambi, chiude i conti con una doppietta di Beto (che arriva a 4 gol) e con un gioiello di Samardzic. 20/enne tedesco di origine serba, che bissa il gran gol visto con la Roma. La Lazio ritorna nel gruppo di alta classifica battendo il Verona in una gara veloce, ben giocata e ricca di occasioni. Gli ex Zaccagni, Casale e Cancellieri si danno da fare, ma a decidere sono i veterani: assist di Milinkovic-Savic e colpo di testa di Immobile. Due pali di Basic e Henry condiscono una gara intrigante, occasioni prima e dopo il gol di Immobile, poi il 2-0 di Luis Alberto chiude una gara che cancella il ko interno col Napoli. Unica nota stonata, un gestaccio di Sarri verso la panchina avversaria.

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Donne-arbitro in rimonta, in A prima terna al femminile

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La storia delle prime volte per le donne non è mai l’ultima. E arriva infatti l’inedita terna di arbitri al femminile anche in Serie A: dopo le prove generali in Coppa Italia e Serie B, domenica per la gara-passerella dell’Inter a San Siro con il Torino in campo a dirigere ci sarà Maria Sole Ferrieri-Caputi e le due assistenti Francesca Di Monte (la stessa del mancato saluto da parte dell’arbitro Sacchi in Lecce-Sassuolo dello scorso ottobre, con bufera sui social e scuse arrivate ‘nessun intento sessista’) e Tiziana Trasciatti. Una prima volta, appunto, nel massimo campionato che segna comunque la rimonta dell’altra metà con il fischietto anche in termini di numeri. Perché se la vocazione al maschile scende, tra le donne se non è boom comunque sale. “E’ una designazione che ci riempie d’orgoglio – dice Katia Senesi, arbitro benemerito e prima donna a far parte del Comitato Nazionale Aia, di cui è membro dal 2021 -. Lavoriamo da tre anni al progetto sulle ragazze per dare a tutte le opportunità che meritano e per giocarsela alla pari con i colleghi maschi. La strada è tanta, è ancora lunga ma possiamo dire che l’aria è cambiata. Anche in termini di nuovi ingressi le donne hanno superato gli uomini”.

Con una fetta del 10% sul totale degli iscritti, le giovani però si avvicinano al mondo arbitrale e vedere sui campi maggiori direttori gara come la Ferrieri Caputi rappresenta uno stimolo ulteriore. La livornese, 33 anni, traguardi finora off limits ne ha tagliati tanti: dopo aver diretto la prima gara in serie A il 2 ottobre del 2022 (Sassuolo-Salernitana, promossa a pieni voti), quest’anno ha arbitrato sei gare del massimo campionato. E domenica mette un altro tassello: una ulteriore svolta frutto di un lavoro che parte da lontano e che dietro vede un movimento in rimonta da parte delle donne. “Al momento la presenza femminile sul totale degli iscritti è del 10% circa – spiega Senesi – ma tra i nuovi le donne sono di più degli uomini. Si punta molto su loro, non in quanto donne, ma perché sono preparate. Le aspettative sono alte”. Inter-Toro sarà quella della festa dei campioni d’Italia, non proprio una gara decisiva in termini di classifica.

“Non ci sono partite scontate – ci tiene a dire Senesi, respingendo l’idea che la designazione storica arriva per una partita sulla carta con poco agonismo – anche quando la posta in palio è già decisa si gioca sempre e poi un errore, se capita, è sempre un errore e tutti lo ricordano. E poi l’attenzione è sempre doppia. Il nostro compito è fare bene, sono sicura che le ragazze non la vivano con leggerezza ma con il massimo della preparazione e dell’attenzione. Quello che serve, ma vale naturalmente anche nei confronti degli uomini, è il rispetto nei confronti di chi si allena tutti i giorni per dare il massimo in campo”. Gli inediti al femminile restano sempre tanti: del resto la prima donna in Italia alla guida di una federazione sportiva, Antonella Granata, è arrivata appena tre anni fa allo squash e ora si è dimessa, per motivi personali, lasciando comunque orfano anche quest’altro traguardo.

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Juve: contro il Milan ritenta l’assalto al 2/o posto

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L’euforia per la conquista della finalissima di coppa Italia è già stata messa da parte, alla Continassa si torna a pensare al campionato e a lavorare per l’altro obiettivo stagionale. Manca ancora una manciata di punti per prendersi un posto in Champions League, ma anche arrivare alle spalle dell’Inter rappresenta uno stimolo in più per la Juventus. Ecco perché Massimiliano Allegri chiede attenzione massima in vista del prossimo appuntamento, il big-match di sabato pomeriggio alle 18 all’Allianz Stadium contro il Milan.

Per i bianconeri sarà anche una delle ultime occasioni per tentare l’assalto al secondo posto: i rossoneri sono distanti cinque lunghezze, batterli nello scontro diretto bissando il successo di San Siro darebbe la spinta per un buon finale di stagione. Anche perché bisogna migliorare i numeri terribili dell’ultimo periodo, con Danilo e compagni che dal 27 gennaio ad oggi hanno vinto soltanto tre partite su 14 e ne hanno perse addirittura cinque, considerando anche le due sfide di coppa Italia contro la Lazio. E poi si vuole superare questo tabù Milan allo Stadium, dal momento che i bianconeri sono reduci da due tonfi e da un pareggio interni contro i rossoneri: è dal triennio 1991-1994 che la Juve non arriva a 4 partite casalinghe senza vittorie contro il Diavolo.

Allegri dovrebbe affidarsi ancora una volta a Chiesa, capace di realizzare tre gol e confezionare tre assist nei precedenti personali contro il Milan, anche se adesso è reduce da quattro confronti di fila senza squilli. E se Yildiz e Milik saranno le carte da giocare a gara in corso, oltre a Kean che viaggia verso la convocazione dopo essersi riaggregato al resto dei compagni, l’altro intoccabile della Juve sarà ovviamente Vlahovic, reduce dalla rete di Cagliari che lo ha portato a toccare quota 17 marcature stagionali.

Senza indisponibili e senza squalificati, Allegri può lavorare con tutta la rosa al gran completo e studiare la miglior Juve possibile, con Cambiaso e Kostic sulle corsie, Locatelli in regia insieme a McKennie e Rabiot e il terzetto davanti a Szczesny formato da Gatti, Bremer e Danilo. In più, c’è uno Stadium che ribolle: la casa bianconera è vicinissima a far registrare un altro sold out, un bell’attestato di stima verso la squadra nonostante un lungo periodo di risultati altalenanti. Ma c’è ancora la possibilità di chiudere bene la stagione, la rincorsa al secondo posto occupato dal Milan comincia proprio sabato dallo scontro diretto contro la formazione di Stefano Pioli.

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L’Inter torna al lavoro e prepara la grande festa

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I campioni d’Italia tornano in campo. Dopo due giorni di riposo concessi da Simone Inzaghi e dal suo staff, l’Inter infatti si è ritrovata ad Appiano Gentile per avvicinarsi alla sfida di domenica contro il Torino. La festa di lunedì notte dopo il trionfo nel derby è alle spalle, anche perché per Lautaro e compagni non mancheranno occasioni per festeggiare ancora la conquista del ventesimo scudetto della storia interista. Intanto oggi ad Appiano si sono viste facce serene e sorridenti, con i giocatori accolti fuori dalla Pinetina da tanti tifosi. Dentro il centro sportivo, poi, non è mancata l’ironia, da Lautaro che ha continuano una gag legata a un cane cominciata durante i festeggiamenti, mentre Frattesi (arrivato ad Appiano in macchina con Asllani cantando Pazza Inter) ci ha tenuto a ricordare che il numero corretto degli scudetti è 20. Il primo appuntamento per tornare a celebrare il tricolore sarà domenica, dopo la gara contro i granata.

Per gli uomini di Inzaghi c’è però anche da concludere il campionato, con cinque gare da disputare in cui probabilmente sarà dato spazio a chi ha giocato di meno in questa lunga stagione. L’unico certamente assente per la prossima gara è Dumfries, espulso dopo la rissa con Theo Hernandez nel derby, mentre Cuadrado era già in panchina nel derby ed è recuperato. Ma bisognerà attendere per capire quali saranno le scelte del tecnico per le prossime gare dopo aver già centrato l’obiettivo. Ai nerazzurri non mancano le motivazioni, visto che ci sono ancora tanti record potenzialmente raggiungibili dal numero di gol incassati alle partite senza subire reti.

Quella di domenica sarà comunque una gara storica, visto che sarà la prima del massimo campionato a essere diretta da una terna tutta al femminile: Maria Sole Ferrieri Caputi sarà infatti affiancata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Finita la partita, poi, per Lautaro e compagni partirà la festa. Intorno alle 16 l’Inter campione di Italia salirà sul pullman scoperto: il percorso, lungo 8 chilometri e della durata di circa 4 ore, porterà la squadra da San Siro fino in Piazza Duomo, passando anche davanti alla sede del club in viale della Liberazione. Vista la più che probabile andatura lenta, la parata potrebbe durare 4/5 ore, con la squadra che dovrebbe arrivare intorno alle 20 in Piazza Duomo, da dove si affacceranno per festeggiare con i tifosi.

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