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Napoli inguardabile, sconfitta casalinga con lo Spezia che lotta per non retrocedere

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Clamoroso nuovo scivolone interno per la squadra di Spalletti (il terzo consecutivo in casa in campionato) che si arrende allo stadio Maradona regalando i tre punti allo Spezia. Decide un autogol di Juan Jesus al 38′ che trafigge Ospina e rovina le festività natalizie ai tifosi partenopei (oggi circa 25 mila allo stadio). Il Napoli è ora terzo fermo a 39 punti dietro Inter (46)  e Milan (42)entrambe vittoriose a questo turno.

Il match infrasettimanale è valido per la 19ª giornata di Serie A. Ultima gara prima di Natale. Il Napoli è in cerca delle dovute conferme dopo la prestigiosa vittoria a San Siro con il Milan che ha portato gli azzurri al secondo posto. Spalletti dà spazio  a Lobotka al fianco di Anguissa.  Tra i pali il solito Ospina mentre in difesa rientra Mario Rui, che completa la linea a quattro con Di Lorenzo, a destra, e Rrahmani e Juan Jesus al centro.  In attacco il terzetto Politano (a destra), Lozano (a sinistra) e Zielinski dietro Dries Mertens, prima punta. Elmas e Petagna pronti ad intervenire a partita in corso.

Inizia bene il Napoli: ci prova Zielinski al 1′ con un tiro da buona posizione che finisce alto. Bissa Lozano pescato in avanti al 4′ da un cross preciso ma l’arbitro Massimi fischia l’offside. Vivace il tifo della curva A e della curva B sin dai primi minuti. Al 12′ brutto fallo su Zielinski che appare dolorante ma poi torna in campo a giocare. Lo Spezia fa qualche fallo di troppo in particolare a centrocampo nell’intento di spezzate la manovra azzurra. Al 19′ paura per Di Lorenzo che resta a terra, poi si rialza e la gara continua. Lo Spezia prende coraggio e si fa vedere dalle parti di Ospina; Politano perde pericolosamente palla a ridosso dell’area di rigore azzurra, Rrahmani ci mette una pezza.
Al 27′ Azione personale dello stesso Politano che si accentra palla al piede ma il suo mancino sfiora il palo.


Lo Spezia fa buona guardia in difesa, il Napoli prova a forzare spinto dal tifo dei suoi tifosi. Prova uno dei suoi colpi Mertens al 34′: a valle di un’azione corale il suo tiro  termina di poco fuori alla desra di Provedel.

Al 38′ clamoroso vantaggio dello Spezia. Sugli sviluppi di un calcio di punizione Juan Jesus, respinge la palla di testa che termina però nella propria porta, nell’angolino basso a sinistra sorprendendo Ospina per lo 0-1.
Il Napoli ricomincia una pressione inaudita ma sterile. Al 47′ ammonito Mario Rui. Il portoghese  era diffidato dunque salterà la partita con la Juventus il prossimo 6 gennaio.
Finisce la prima frazione di gioco, le squadre vanno negli spogliatoi. Napoli che deve accelerare in modo intelligente, crederci di più e giocare con meno superficialità.
La ripresa dei partenopei inizia con Petagna al posto di Mertens.
Ci prova Lozano al 49′ in semirovesciata e poi segna al 53′ ma l’assistente segnala un fuorigioco di Politano. Tutto da rifare. Al 54′ Amian sfiora una buona occasione per raddoppiare poi il Napoli inizia a macinare azioni pericolose con grande veemenza. Al 58′ Petagna spinge in rete di testa ma l’arbitro aveva già fischiato una irregolarità.


Forcing azzurro forsennato.
Clamoroso al 62′ Mario Rui anticipa l’uscita di Provedel e appoggia al centro per Lozano che a porta vuota calcia in maniera troppo debole. Erlic salva lo Spezia da un gol fatto.
Al 69′ nel Napoli esce Zielinski ed entra Ounas. Al 72′ nuova occasione per Lozano che anche stavolta da ottima posizione tira sul portiere.
Al 75′ ammonito Petagna per un intervento falloso su Maggiore e al 78′ altra sostituzione azzurra: esce Lobotka ed entra Elmas che ha un altro passo. Il Napoli domina in avanti ma la porta avversaria è stregata.
All’ 86′ ci prova Spalletti: fuori Politano e Mario Rui e dentro Demme e Ghoulam.
Sono cinque minuti di recupero
Al 90′ deviato in angolo un tiro di Anguissa e al 93′ traversa di Elmas di testa. Niente da fare. Il Napoli perde con lo Spezia 1-0 in casa.

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Inter al bivio finanziamento, Zhang la difende da Oaktree

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Il tempo stringe per la proprietà dell’Inter. Nei prossimi giorni si deciderà infatti il futuro del club nerazzurro, visto che tra lunedì e martedì scadranno i termini del finanziamento da 275 milioni che il fondo Oaktree ha garantito alla proprietà interista nel maggio 2021. La cifra da ripagare (anche se non lunedì, visto che sarà festa nazionale in Lussemburgo cioè il Paese in cui hanno sede le holding di Suning e Oaktree che hanno firmato ufficialmente gli accordi, ma entro martedì) è pari a circa 385 milioni, dopo interessi annui al 12%, soldi che Suning puntava a trovare da un accordo con un altro fondo, ovverosia Pimco. Una operazione quest’ultima da circa 430 milioni che si è raffreddata ma non sembra ancora essere definitivamente saltata, anche se ormai il tempo è sempre meno per giungere ad un accordo. Anche perché nel frattempo sono cominciate schermaglie pubbliche e non solo tra Zhang e Oaktree.

E il presidente dell’Inter oggi è tornato all’attacco, con una lettera aperta al mondo nerazzurro. “Mentre ci avviciniamo alla fine di questa fantastica stagione, voglio rispondere alle speculazioni sulla stabilità finanziaria del nostro club – le parole del numero uno -. Gli anni 2020 e 2021 sono stati indimenticabili per la nostra generazione, poiché la pandemia globale ha cambiato profondamente molti aspetti della nostra vita. Per continuare a sostenere l’Inter, dopo avere già investito nel Club oltre un miliardo, abbiamo aperto la linea di credito con Oaktree, con l’obiettivo di proseguire il progetto vincente che abbiamo avviato nel 2016. Da allora, io e il mio management ci siamo impegnati a sviluppare successi sul campo, allo stesso tempo mantenendo una rigorosa disciplina finanziaria”.

“Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato – la spiegazione di Zhang -. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità”, ha attaccato il presidente nerazzurro. Concludendo con la speranza di trovare un accordo: “Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree e a continuare la nostra storia di successi per la nostra amata Inter”, ha concludo Zhang.

Nessuna replica ufficiale da parte del fondo californiano; ma da Oaktree filtra la sottolineatura del fatto che la propria posizione non è cambiata negli ultimi giorni così come nel corso di questi tre anni, considerato che le condizioni e le clausole contenute nell’accordo sono note già dal 2021. Dunque, per il fondo americano non c’e’ stata alcuna minaccia, poichè il rispetto di una data limite fissata da tre anni non può essere considerata tale, e neanche la la volontà di mettere i bastoni tra le ruote; semmai, gli americani avrebbero aspettato di arrivare alla scadenza dei termini del finanziamento per intervenire.

Insomma, nel caso in cui Zhang non riuscisse a trovare le risorse necessarie per ripagare il prestito né riuscisse a strappare una eventuale proroga (magari finalizzata a una vendita del club in tempi rapidi, anche se un rinvio appare una ipotesi particolarmente complicata ad oggi), Oaktree dovrebbe fin da subito avviare le pratiche per l’escussione del pegno sulle quote di maggioranza del club: diventerebbe così proprietario dell’Inter, come era successo nell’estate 2018 con il Milan in una situazione simile tra Yonghong Li e il fondo Elliott.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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