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Cronache

Napoli, il futuro dello Stadio Maradona: Manfredi punta sul terzo anello, De Laurentiis sullo stadio nuovo

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Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha confermato l’indiscrezione riportata da Il Mattino: l’amministrazione sta valutando il recupero del terzo anello del Maradona, chiuso da 21 anni, per utilizzarlo come soluzione temporanea durante i lavori di riqualificazione dell’impianto.

L’idea è quella di spostare i tifosi dagli altri settori durante i lavori, evitando alla SSC Napoli di perdere incassi dalla vendita dei biglietti. Una strategia che, però, si inserisce in un quadro più ampio di tensioni tra il Comune e il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha ribadito il suo no a investire sull’attuale impianto di Fuorigrotta.

Manfredi: “Stiamo valutando le nostre risorse”

Sul tema, Manfredi ha spiegato:
“Il terzo anello non è stato utilizzato per decenni, ma stiamo facendo una valutazione tecnica per capire se può essere recuperato e rappresentare un’opportunità nel ridisegno complessivo dello stadio. Noi stiamo cercando di fare il massimo con le risorse disponibili, poi valuteremo con il Governo quali possono essere gli investimenti possibili”.

Il sindaco, dunque, non vuole restare con il cerino in mano, facendo la figura di chi “vuole regalare lo stadio a De Laurentiis”. Per questo motivo, oltre alla valutazione del terzo anello, è in corso uno studio di fattibilità più ampio.

Un masterplan per il Maradona: museo, aree commerciali e investimenti privati

A Palazzo San Giacomo, infatti, si lavora a un masterplan di rilancio dello stadio che includa:

  • Aree commerciali a costi contenuti, per attrarre investimenti.
  • Un museo dedicato a Diego Armando Maradona, e non alla SSC Napoli.
  • Parcheggi e strutture per migliorare l’accessibilità dell’impianto.

L’obiettivo è chiaro: andare a Roma, bussare alla porta del Ministero dello Sport e chiedere risorse all’on. Andrea Abodi, per accelerare i lavori in vista di Euro 2032, che rischia di escludere Napoli se non verranno fatti interventi significativi sullo stadio.

Braccio di ferro tra Manfredi e De Laurentiis

Il rapporto tra il sindaco e il presidente del Napoli resta teso. Manfredi vuole garantire il restyling dell’impianto, ma De Laurentiis continua a sventolare il progetto di un nuovo stadio nella zona orientale della città, ipotesi che ripete da vent’anni senza mai concretizzarla.

Il presidente del Napoli, infatti, non ha intenzione di investire nel Maradona, lasciando il Comune a gestire il problema. La sua strategia è chiara: aspettare che qualcuno lo implori di farlo, ma alle sue condizioni.

Dal canto suo, Manfredi ha un’arma importante: la proprietà dello stadio. Il Maradona non è solo la casa del Napoli, ma una risorsa strategica per l’intera città, con un richiamo internazionale legato al nome di Diego.

Gli sponsor e i finanziamenti: un’opportunità per Napoli

Un altro elemento su cui il Comune sta puntando è la ricerca di sponsor e investitori privati, che potrebbero essere attratti da:

  • Il museo di Maradona, destinato a diventare un punto di riferimento internazionale.
  • Le agevolazioni della legge sugli stadi, che prevede detassazioni e mutui a tassi agevolati.
  • Le opportunità offerte dalla ZES (Zona Economica Speciale), che interessa tutto il Sud Italia.

In altre città come Firenze e Bologna, i lavori per il restyling degli impianti sono già in corso. A Firenze, al Franchi, le ruspe sono in azione da mesi, mentre a Bologna si sta progettando uno stadio temporaneo per consentire i lavori al Dall’Ara senza interrompere le partite.

Napoli a rischio per Euro 2032?

Se la situazione resterà bloccata, Napoli potrebbe non ospitare le gare di Euro 2032, un’occasione persa per la città e per il club azzurro. Al momento, non sono previsti nuovi incontri tra il sindaco e De Laurentiis, ma vista l’imprevedibilità del presidente, ogni scenario resta aperto.

L’unica certezza è che il destino del Maradona è ancora tutto da scrivere.

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La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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Traghettopoli, tra i beneficiari dei biglietti omaggio Tirrenia anche Beppe Grillo e il figlio

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Il comico non è indagato, ma il suo nome compare nelle carte dell’inchiesta genovese. Tra i beneficiari dei biglietti gratuiti concessi dalla compagnia di navigazione Tirrenia, emergono anche Beppe Grillo, suo figlio Ciro e i coetanei coinvolti con lui nella vicenda giudiziaria per il presunto stupro di una studentessa italo-norvegese nella villa sarda del fondatore del Movimento 5 Stelle. Il loro nome compare nelle carte di “Traghettopoli”, la maxi inchiesta della Procura di Genova coordinata dal pm Walter Cotugno, che indaga su un presunto sistema di favori e biglietti omaggio nel mondo dei trasporti marittimi.

Nessun indagato, ma l’ombra del privilegio

Grillo e gli altri non sono indagati, ma la loro presenza nella lista dei beneficiari rappresenta un elemento significativo dal punto di vista politico e simbolico. A far rumore è il coinvolgimento di chi, come Grillo, si è sempre presentato come il paladino della legalità e della lotta ai privilegi della casta. Il momento è delicato per l’ex comico, già ai margini del suo stesso movimento dopo la rivoluzione voluta da Giuseppe Conte, che ha preso le redini del partito.

34mila biglietti omaggio in sei anni

Secondo gli investigatori, in sei anni le compagnie del gruppo Onorato avrebbero distribuito quasi 34mila biglietti gratuiti. Un dato che, secondo la Procura, dimostrerebbe l’esistenza di un “meccanismo corruttivo impressionante”, con coinvolgimenti in diversi settori delle forze dell’ordine, delle capitanerie di porto, di almeno due magistrati e funzionari pubblici. I beneficiari ricevevano i biglietti in cambio di presunti trattamenti di favore.

Achille Onorato si avvale della facoltà di non rispondere

Nell’inchiesta è indagato anche Achille Onorato, figlio dell’armatore Vincenzo Onorato. Il giovane imprenditore si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, senza che sia stata richiesta alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Il suo nome compare accanto a quelli di dirigenti e referenti del gruppo Onorato che avrebbero avuto ruoli centrali nella gestione del sistema dei biglietti.

Il precedente: il caso archiviato a Milano

Nei mesi scorsi il tribunale di Milano ha archiviato un’altra indagine che vedeva coinvolti Beppe Grillo e Vincenzo Onorato per presunto traffico di influenze illecite. L’accusa sosteneva che Grillo, tra il 2018 e il 2019, avesse girato a tre parlamentari del Movimento richieste di aiuto da parte di Onorato, in cambio di contratti pubblicitari per promuovere la compagnia Moby sul suo blog. La Procura ha infine stabilito che non c’erano elementi sufficienti per procedere.

 

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Trovata morta la 23enne scomparsa a Bologna

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E’ stata trovata morta in serata la ragazza di 23 anni di cui era stata denunciata ieri la scomparsa a Bologna. La polizia aveva avviato indagini e ricerche. Non si esclude che si tratti di un gesto volontario, ma saranno fatti accertamenti.

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