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Cronache

Napoli, il Cimitero delle Fontanelle riapre l’8 dicembre: tra culto, memoria e rinascita della Sanità

Dopo cinque anni di chiusura, il Cimitero delle Fontanelle di Napoli riaprirà l’8 dicembre. Un simbolo di fede e superstizione nel cuore della Sanità, rigenerato grazie al progetto di Renzo Piano e alla cooperativa “La Paranza”.

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Dopo cinque anni di attesa, il Cimitero delle Fontanelle riaprirà al pubblico l’8 dicembre. L’annuncio arriva dalla vicesindaca di Napoli Laura Lieto, che ha confermato la conclusione dei lavori di messa in sicurezza del sito.
«Siamo pronti – ha dichiarato – il Comune ha terminato i lavori, il sito è sicuro. Torneremo ad aprire le Fontanelle per tutti i napoletani».

Per la città e per il quartiere della Sanità, si tratta di un ritorno simbolico: quello del culto delle “capuzzelle”, le anime del purgatorio adottate dai fedeli, che da secoli rappresentano un legame spirituale profondo tra il mondo dei vivi e quello dei morti.


Un luogo tra fede e superstizione

Il Cimitero delle Fontanelle, scavato nel tufo del vallone della Sanità, è da oltre quattro secoli un luogo unico al mondo.
Tra le sue gallerie, illuminate da luci soffuse, convivono tre percorsi di memoria:

  • le ossa provenienti dalle parrocchie,

  • quelle delle vittime delle epidemie,

  • e la “navata dei pezzentelli”, dove riposano i più poveri, dimenticati anche dopo la morte.

Ogni teschio, spesso custodito in una teca con la scritta “Per grazia ricevuta”, racconta storie di miracoli, guarigioni e devozione popolare.


Il progetto di rinascita firmato Renzo Piano

Il sito sarà gestito dalla cooperativa “La Paranza”, fondata dai giovani di don Antonio Loffredo, il parroco che ha trasformato la Sanità in un laboratorio di riscatto attraverso la cultura.
Il progetto di riqualificazione, donato dall’architetto Renzo Piano, ha riguardato non solo la cava, ma anche lo slargo esterno, la chiesa di Maria Santissima del Carmine e un’area verde aperta al pubblico.

Un intervento di circa 300 metri quadrati che restituisce dignità e bellezza a un luogo simbolo del quartiere, oggi rinato grazie al turismo e alle attività sociali e culturali che hanno dato lavoro e speranza a decine di giovani.


Cinque anni di attesa e un patrimonio ritrovato

L’ultima chiusura del Cimitero risaliva al 2020, in piena pandemia. I lavori di consolidamento, rallentati da lungaggini burocratiche e complessità tecniche, hanno richiesto la presenza di archeologi specializzati dopo il ritrovamento di migliaia di ossa e teschi durante gli scavi.

Oggi, entrando nel sito, lo sguardo si alza verso un soffitto protetto da reti d’acciaio e sensori sismici: segni di un equilibrio delicato tra memoria e sicurezza.


Tra mito e storia: la nascita del Cimitero

Le origini del Cimitero delle Fontanelle risalgono al Seicento, quando le cave di tufo dismesse divennero ossari per i poveri e le vittime della peste del 1656 e del colera del 1836.
La leggenda vuole che, dopo una violenta alluvione, i resti umani riaffiorarono dal sottosuolo e la popolazione, spaventata, decise di ricomporli nella cava oggi conosciuta come Cimitero delle Fontanelle.

Nel 1872 il luogo fu riordinato, diventando uno dei più intensi luoghi di culto popolare napoletano, un ponte mistico tra la fede e la superstizione.


Il prossimo 8 dicembre, quando i cancelli si riapriranno, Napoli tornerà a incontrare i suoi morti.
E nelle navate silenziose del Cimitero delle Fontanelle, dove la luce accarezza i teschi dei poveri, il dialogo tra i vivi e le “anime pezzentelle” riprenderà come non si era mai interrotto.

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Cronache

Assalto al bus del tifosi del Pistoia Basket, ucciso autista

Violento assalto al pullman dei tifosi di Pistoia dopo la partita di A2 a Rieti. Un autista colpito da un mattone è morto. Indagini in corso, sdegno nel mondo dello sport.

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È finito in tragedia il post partita del match di basket tra Pistoia e la Sebastiani di Rieti, valido per il campionato di Serie A2. Dopo la vittoria della squadra ospite, un gruppo di tifosi ha assaltato il pullman dei sostenitori toscani: una sassaiola violentissima ha colpito il mezzo lungo la superstrada Rieti-Terni, all’altezza dello svincolo di Contigliano.

L’AGGUATO SULLA SUPERSTRADA

Secondo le prime ricostruzioni, alcuni tifosi reatini avrebbero seguito il pullman dei pistoiesi dopo la partita disputata al PalaSojourner. Una volta raggiunto il mezzo, avrebbero lanciato sassi, pietre e oggetti contundenti contro il parabrezza e la parte anteriore del bus. Un mattone ha centrato in pieno il secondo autista, seduto accanto al conducente, uccidendolo sul colpo.

Il parabrezza è andato in frantumi proprio all’altezza del suo sedile, mentre il lato del guidatore risulta incrinato ma non sfondato. Inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118, accorso immediatamente sul posto insieme a diverse pattuglie di Polizia e Carabinieri.

LA SCORTA E LE TENSIONI AL PALASOJOURNER

Già nel corso della partita, all’interno del palazzetto di Rieti, si erano registrati momenti di tensione tra le due tifoserie, in particolare durante la pausa tra il secondo e il terzo quarto. Gli interventi delle forze dell’ordine avevano riportato la calma e la gara era ripresa regolarmente.

Alla fine del match, il pullman dei tifosi toscani era stato scortato fino allo svincolo della superstrada, ma poco dopo la scorta si sarebbe interrotta e il mezzo è stato raggiunto e assaltato.

SGOMENTO NEL MONDO DEL BASKET

Profondo dolore e condanna unanime dal mondo dello sport. Il Pistoia Basket 2000 ha espresso “sgomento per la notizia della morte di uno dei due autisti” e si è dichiarato “sconcertato per la dinamica dell’incidente”.

Anche la Sebastiani Basket Rieti, con il presidente Roberto Pietropaoli, ha diffuso una nota ufficiale: “La società si dissocia completamente da quanto accaduto ed esprime il più sincero cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia della vittima. Si tratta di un fatto gravissimo che nulla ha a che vedere con lo sport”.

LE PAROLE DEL SINDACO DI RIETI

Durissimo il commento del sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, che ha definito quanto accaduto “un atto criminale scioccante”. “Ci auguriamo – ha aggiunto – che venga fatta piena giustizia e accertata con chiarezza la dinamica dei fatti. L’intera comunità reatina condanna con sdegno questo gesto che nulla ha a che fare con lo sport”.

Le indagini sono in corso per identificare gli aggressori, mentre il mondo del basket italiano si stringe attorno alla famiglia dell’autista e ai tifosi di Pistoia, sconvolti da una violenza che ha trasformato una serata di sport in una tragedia.

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Ranucci dopo l’attentato: “Un messaggio dalla criminalità, ma Report non si ferma”

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«Tocchiamo troppi interessi, troppi centri di potere. È difficile capire chi ci sia dietro, ma credo che si tratti di qualcuno legato alla criminalità o che si serve di essa».
Con queste parole, Sigfrido Ranucci, conduttore e autore di Report, ha commentato durante un’intervista a “In Mezz’ora” l’attentato subito venerdì scorso, quando un ordigno rudimentale è stato ritrovato nei pressi della sua abitazione.

«Non vedo mandanti politici, la politica ha altri strumenti per colpire. Tuttavia, non escludo che qualcuno possa aver voluto fare un favore a un amico potente», ha aggiunto il giornalista.

Ranucci ha sottolineato che il gesto aveva il chiaro intento di intimidirlo, precisando: «Il messaggio è evidente: chi l’ha fatto conosce i miei spostamenti e le mie abitudini. Gli artificieri mi hanno confermato che si tratta di un ordigno rudimentale, ma il segnale è chiaro».


“Report non abbasserà l’asticella”

Il giornalista ha ricordato che la redazione di Report sta lavorando a nuove inchieste, alcune delle quali toccano interessi criminali molto delicati.
«Abbiamo in ballo puntate complesse, che riguardano ambienti sensibili e realtà oscure. Potrebbe esserci un legame con le nostre ultime inchieste, ma non escludo nemmeno vecchie vicende», ha spiegato.

Nonostante l’attentato, Ranucci ha confermato che Report tornerà regolarmente in onda il 26 ottobre:
«Ripartiremo come sempre, con lo stesso sguardo e la stessa determinazione. La nostra squadra è fatta di ragazzi coraggiosi, abituati a rischiare per raccontare la verità e la pancia del Paese. Non ci faremo intimidire».


Un segnale inquietante per la libertà di stampa

L’episodio ha destato profonda preoccupazione nel mondo del giornalismo, poiché rappresenta un nuovo atto intimidatorio contro chi svolge inchieste scomode e di interesse pubblico.
Ranucci, simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano, ha ribadito la sua fiducia nella magistratura e ha ringraziato le forze dell’ordine per la tempestività delle indagini.

«Report non si ferma – ha concluso –. È un dovere verso i cittadini e verso la verità».

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Cronache

Tragedia ad Asiago: tre ventenni morti nella notte, tornavano da una festa di compleanno

Drammatico incidente ad Asiago: tre ventenni morti sul colpo dopo lo schianto contro una fontana. Tornavano da una festa di compleanno a Lavarone. Altri due amici feriti, uno è gravissimo.

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Un terribile incidente stradale ha sconvolto nella notte l’Altopiano di Asiago (Vicenza): tre giovani ventenni sono morti sul colpo, mentre un quarto è ricoverato in condizioni gravissime e un quinto è rimasto illeso.
L’auto sulla quale viaggiavano si è schiantata contro la fontana al centro della rotatoria di via Verdi, poco dopo le 3:30 del mattino.

Secondo una prima ricostruzione, il veicolo sarebbe uscito di strada autonomamente, senza coinvolgimento di altri mezzi. L’impatto è stato devastante: la vettura è andata distrutta e tre occupanti sono stati estratti privi di vita dai Vigili del fuoco, mentre gli altri due sono stati soccorsi dal personale del Suem 118.


Le vittime: tre ragazzi legati da amicizia e passione per lo sci

Le vittime dell’incidente sono:

  • Nicola Xausa, 20 anni, di Lusiana Conco

  • Pietro Pisapia, 21 anni, di Lusiana Conco

  • Riccardo Gemo, 20 anni, di Creazzo

Tutti e tre erano vicentini, uniti da una profonda amicizia e dalla passione per lo sci alpino, che praticavano da anni, alcuni anche a livello agonistico.
I ragazzi tornavano da una serata di festa a Lavarone (Trento), organizzata per celebrare il compleanno di uno degli amici, oggi ricoverato in rianimazione all’ospedale di Bassano del Grappa.


I feriti: uno gravissimo, uno in fuga poi rintracciato

Il quarto giovane, sbalzato fuori dall’auto nell’impatto, è stato trasportato in codice rosso a Bassano, dove lotta per la vita con fratture craniche e contusioni toraciche.
Il quinto ragazzo, rimasto cosciente dopo lo schianto, si sarebbe allontanato dal luogo dell’incidente, forse sotto shock, ma è stato poi rintracciato e trasportato in ospedale ad Asiago in codice giallo.


I soccorsi e le indagini

Sul luogo della tragedia sono intervenuti Carabinieri, Vigili del fuoco e operatori sanitari del Suem, che hanno lavorato a lungo per liberare i corpi dalle lamiere e mettere in sicurezza l’area.
La strada è rimasta chiusa per alcune ore e riaperta soltanto in mattinata.

Gli inquirenti stanno ora cercando di chiarire le cause della perdita di controllo del veicolo: tra le ipotesi, l’alta velocitào un possibile colpo di sonno al volante, considerata l’ora tarda e il rientro da una serata di festa.


Un dolore che sconvolge la comunità

L’intera provincia di Vicenza è sotto choc. Lusiana Conco, Creazzo e Asiago si sono strette nel dolore per la morte di tre ragazzi molto conosciuti e amati.
Sui social, amici e conoscenti li ricordano come “ragazzi sorridenti, pieni di vita e di sogni”, uniti da una grande amicizia e dalla montagna.

Una tragedia che lascia un vuoto immenso e riaccende ancora una volta l’allarme sulla sicurezza stradale dei giovani, troppo spesso vittime di incidenti devastanti dopo le notti di festa.

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