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Economia

Multa da 12,5 milioni dell’Antitrust a Enel, Eni e Sen: l’attacco del presidente di NoiConsumatori

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Prima soddisfazione per i contribuenti, per la decisione del AGCM di far rispettare la giustizia e le sue regole anche ai poteri forti e società di energia che troppo spesso mortificano e violano i diritti dei consumatori, ma la nostra guerra al caro spese e mancanza di trasparenza e speculazioni con bollette pazze va avanti .
E’ una vergogna l’addebito di costi e spese di cosiddetto sistema, somme maggiori anche del presunto consumo addebitate su ogni bolletta agli utenti e dunque doveroso lanciare un appello agli utenti per far squadra e difendere i loro diritti dalle speculazioni e strategie economiche dei poteri forti .

Angelo Pisani. Presidente di NoiConsumatori

Alla luce della condanna dell ’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), nota anche come Antitrust, che ha multato le società italiane fornitrici di energia Eni gas e luce, Enel Energia e Sen (Servizio elettrico nazionale) per un totale di 12,5 milioni di euro: 5 milioni a Eni, 4 a Enel e 3,5 a Sen, ora chi ha dovuto pagare ingiustamente somme non più dovute deve essere subito rimborsato e anche i giudici ordinari devono garantire giustizia ai cittadini sempre più vittime dei softwar delle società di forniture beni prima necessità .
Migliaia di utenti vittime di bollette pazze  avevano chiesto alle società  di energia di non dover  pagare per la maturata prescrizione delle pretese visto che alcune bollette  erano state inviate dopo due anni, e quindi non più dovute, ma alla fine ogni reclamo rimaneva inascoltato . Questa possibilità era stata introdotta dalla Legge di Bilancio del 2018, che permette sostanzialmente agli utenti di non pagare le bollette sui consumi di luce e gas fatturate tardi, salvo i casi in cui ci fossero oggettive responsabilità degli utenti stessi ossia richieste di rateizzazione o chiarimenti .

Pretestuosamente, ma ci provano sempre, le società di energia avevano dato agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori e avevano rigettato le richieste di prescrizione fatte dagli utenti, pretendendo il pagamento delle bollette. Secondo l’Antitrust, questo comportamento sarebbe stato ingiustificato, dal momento che le tre aziende non avevano fornito prove delle responsabilità degli utenti e, anzi, in molti casi «erano smentite dalle prove fornite dai consumatori». Ora dobbiamo vincere la guerra e fare realmente luce anche sugli addebiti vergognosi di costi e spese che gonfiano all impazzata le bollette degli utenti che addirittura pagano caro anche senza consumi.

*Presidente di NoiConsumatori.it

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Economia

Vino: oltre 1.000 aziende italiane a Salone Wine Paris

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Si apre oggi l’edizione 2025 di Wine Paris, il grande salone francese dedicato al vino e ai distillati. La rassegna si terrà fino al 12 febbraio negli spazi di Paris Expo, alla Porte de Versailles. La partecipazione italiana, si legge in una nota diffusa dall’agenzia ICE, è anche quest’anno, molto significativa: in totale, le aziende rappresentative del Made in Italy al Wine Paris 2025 saranno oltre 1.000, occupando integralmente la Hall 6 del parco espositivo e posizionando l’Italia come seconda nazione più rappresentata subito dopo la Francia, con circa il 20% degli espositori presenti alla Fiera. L’Agenzia ICE conferma la sua partecipazione al salone con una delegazione di aziende italiane in significativa crescita rispetto allo scorso anno: 145 produttori italiani animeranno il Padiglione Italia, su un’area espositiva di circa 1.450 mq nelle Hall 6 e 5.

Nella giornata d’apertura, è atteso il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che insieme all’Ambasciatore d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, al Presidente dell’Agenzia ICE, Matteo Zoppas e al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, on. Mirco Carloni, deve inaugurare il Padiglione Italia salutando tutte le aziende italiane espositrici. Il Salone Wine Paris, a cui sono attesi più di 5.300 espositori, provenienti da oltre 50 paesi, e 50.000 visitatori. è divenuto u riferimento europeo ed internazionale per i più importanti operatori del settore vinicolo, ben oltre i confini francesi.

L’Italia, con oltre 7.7 miliardi di euro nel 2023, é il secondo Paese al mondo, dopo la Francia, per esportazione di vini con una quota di mercato globale del 21,5% nel 2023. La Francia rappresenta per l’Italia il 6° mercato di sbocco per le esportazioni di vino italiano: nel 2023 l’Italia ha esportato vini in Francia per un valore di 307 milioni di euro: +7,05% rispetto al 2022 e ben +48,56% in 4 anni rispetto ai valori registrati nel 2019. Per quanto riguarda liquori e distillati, l’Italia é il settimo esportatore al mondo con una quota di mercato del 4,4%, dunque un valore complessivo di esportazioni pari a 1.671 miliardi nel 2023. La Francia rappresenta per l’Italia il 4° mercato per l’acquisto di liquori e distillati italiani, con un export italiano che ha raggiunto un valore pari a 112 milioni nel 2023, segnando una crescita di quasi il +19,1% rispetto al 2022.

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Economia

Accordo Tim e Apple sui contenuti musica e tv

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– Tim annuncia una partnership con Apple che consente ai clienti mobili di avere Apple Music incluso nelle offerte dedicate e ai clienti TimVision di accedere in promozione ai contenuti di intrattenimento di Apple TV+. “L’accordo con Apple ha una portata strategica. L’intesa aggiunge un ulteriore tassello nella costruzione della nostra strategia di ‘customer platform’, che sta già dando ottimi risultati e che offre nuove prospettive di sviluppo al gruppo nel settore consumer” ha commentato Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim.

In particolare, spiega una nota, Apple Music sarà incluso nelle nuove offerte Tim Young & Music, Tim Mobile & Music e Tim Giga & Music, mentre i clienti TimVision potranno usufruire di uno sconto del 30% per i primi sei mesi di abbonamento ad Apple TV+. “Con questa partnership andiamo ad arricchire la nostra proposta con i migliori contenuti musicali e di intrattenimento” sottolinea Labriola. Apple Music ha un catalogo di oltre 100 milioni di brani, playlist selezionate da un team di esperti, anteprime mondiali, interviste e conversazioni con esponenti di spicco della scena artistica con Apple Music Radio, contenuti originali. In vista del Festival di Sanremo, Apple Music già propone playlist e contenuti esclusivi dedicati alla canzone italiana. Apple TV+ offre un catalogo di serie pluripremiate e di successo tra cui ‘Ted Lasso’, ‘Scissione’, ‘Silo’, ‘The Morning Show’, ‘Slow Horses’, ‘Monarch: Legacy of Monsters’ e ‘Disclaimer’. Il catalogo include inoltre film come ‘Wolfs – Lupi solitari’, ‘Napoleone’ e ‘The Instigators’, oltre a documentari come ‘Real Madrid: ¡Hasta el final!’ e ‘Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda’.

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Economia

Guerra dei dazi, allarme per costi auto e import da Usa

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Con la politica dei dazi dell’amministrazione Trump, e le possibili contromosse dei Paesi colpiti, nel 2025 i prezzi delle auto nuove – avverte Federcarrozzieri – potrebbero salire in media di 2.500-3.00 euro. Mentre il Codacons avverte che, se saranno introdotti contro-dazi dall’Unione Europea sulle importazioni dagli Stati Uniti, una raffica di rincari si abbatterà sui consumatori italiani. Si rincorrono le analisi sui possibili scenari e su quale impatto avrebbero, settore per settore. E su altri elementi di preoccupazione, come la crisi dell’economia tedesca che nell’approfondimento della Cgia di Mestre, rispetto alle stime sugli effetti di dazi Usa, “ha già generato e potrebbe continuare a produrre danni significativamente più gravi”.

Federcarrozzieri avverte che i dazi varati dagli Stati Uniti, poi sospesi, “rischiano di causare a regime un effetto domino su tutto il comparto dell’automotive” con pesanti “mancati profitti e perdite economiche” per tutte le case automobilistiche “perché sono molteplici i marchi che producono automobili nei due paesi colpiti da Trump: Volkswagen, Audi, Bmw, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota, Nissan. Il Messico, dove si producono ogni anno 3,5 milioni di autovetture, è il più grande paese di origine per le auto vendute dal gruppo Volkswagen negli Usa (il 44% delle vendite totali nel 2024), e il secondo per le auto destinate agli Usa di Stellantis (40% tra Canada e Messico), Nissan (31%), Mazda (23%), Honda (13%).

Per questo gli analisti, considerato anche il numero di vetture vendute ogni anno negli Stati Uniti dai singoli marchi una riduzione media degli utili per le case automobilistiche tra il -5% e il -15%”. a catena l’effetto sui listini con i prezzi delle auto che “potrebbero salire in media di 2.500/3.000 euro”. L’associazione di consumatori Codacons mette invece in guardia sul rischio di “una raffica di rincari” per l’effetto di eventuali controdazi europei. “L’Italia importa ogni anno dagli Stati Uniti prodotti per un controvalore di circa 25,2 miliardi di euro e se l’Ue, come emerso negli ultimi giorni, dovesse varare dei contro-dazi verso gli Usa, a pagare il conto sarebbero anche i consumatori italiani”.

L’associazione ricorda che, guardando ai beni di largo consumo, tra prodotti agricoli, alimentari e bevande l’Italia importa ogni anno prodotti per quasi 1,4 miliardi di euro dalle aziende americane. Vale 1,41 miliardi l’import di computer e prodotti elettronici, 4,3 miliardi l’import di prodotti e preparati farmaceutici, mentre per apparecchiature elettriche e per la casa la spesa per prodotti in arrivo dagli Stati Uniti ammonta a mezzo miliardo di euro. Le importazioni di prodotti in carta sfiorano i 350 milioni di euro, poco superiori quelle per autoveicoli e rimorchi pari a 406 milioni), 270 milioni per articoli in pelle e di abbigliamento. (

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