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Cronache

Morti in corsia: “Taroni affascinata dalla morte”

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Laura Taroni

Laura Taroni probabilmente ha una “fascinazione per un controllo sulla morte”, ma malgrado presenti “disturbi” psichici e, in particolare, “componenti di una personalita’ isterica di tipo nevrotico”, era “sana di mente” al momento dei fatti. Lo ha spiegato il professore Franco Freilone illustrando, nell’aula della Corte d’assise d’appello di Milano, la nuova perizia psichiatrica sull’ex infermiera dell’ospedale di Saronno (Varese) imputata per aver somministrato cocktail di farmaci letali a suo marito, nel 2013, e a sua madre, nel 2014. Due omicidi commessi, secondo l’accusa, nell’ambito della sua relazione “criminosa e sentimentale” con l’ex primario del pronto soccorso Leonardo Cazzaniga, gia’ condannato all’ergastolo in un processo ‘parallelo’ per aver accelerato la morte di 12 pazienti e in attesa dell’inizio del processo d’appello. La relazione dello psichiatra, nominato dalla Corte presieduta da Valeria De Risi, e’ stata depositata nei giorni scorsi, perche’ i giudici nel processo di secondo grado ‘bis’ a carico di Taroni hanno disposto un nuovo accertamento, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna a 30 anni con rito abbreviato. “Ho escluso tutte la patologie di tipo psichiatrico”, ha spiegato il perito, che ha accertato la piena capacita’ di intendere e di volere dell’imputata. Nei suoi colloqui nel corso della perizia l’ex infermiera, come riportato dal professore, ha parlato proprio di una “fascinazione” per la morte anche come pensieri “autolesionistici”. Fascinazione che, secondo il perito, potrebbe essere stato un elemento del suo rapporto con Cazzaniga, assieme ad “un’attrazione reciproca nel conoscere i farmaci”. La loro relazione era, ha spiegato ancora, “un pensare a due”, come lo ha definito la stessa Taroni in uno dei colloqui. Non aveva, pero’, aspetti di delirio patologico o di “deformazione della realta’”. L’ex infermiera, si legge nella perizia, e’ apparsa, anzi, “ben capace” di “realizzare mentalmente quali possano essere gli aspetti di disvalore relativi all’omicidio del marito e della madre”. Rispondendo ad una domanda della Corte, il perito ha chiarito che e’ pure “possibile ipotizzare” che Taroni abbia scelto la professione di infermiera per seguire quella “fascinazione per la morte”. E che la donna nel suo rapporto malsano con l’allora primario fosse “meno potente” di lui. Gia’ in primo grado, tra l’altro, una perizia aveva accertato che la donna non fosse affetta da vizi di mente, ma per la Suprema Corte c’era stata una “elusione integrale” del problema delle sue condizioni psichiche. Da qui il nuovo accertamento nell’appello ‘bis’. Processo che proseguira’ l’8 febbraio e nel quale sono parti civili i familiari di Massimo Guerra, ex marito dell’imputata, assisti dal legale Luisa Scarrone.

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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