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Milinkovic-Savic si presenta al Napoli: “Con Meret sarà sfida vera. Per la Champions darei anche un braccio”

Vanja Milinkovic-Savic arriva al Napoli e promette impegno: “Non mi sento numero 1 o 2, lavoro e basta. Champions? Motivo per cui sono qui”.

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Vanja Milinkovic-Savic non è uomo da grandi parole. Lo si era capito a Torino, lo si conferma a Napoli. Nella sua prima conferenza da calciatore azzurro, il portiere serbo si racconta a modo suo: con risposte secche, essenziali, ma cariche di significato.

“Il Napoli mi voleva da marzo. Dal primo momento ho voluto venire qui”, esordisce.

Conte e la sfida del doppio portiere

In un calcio dove i “numeri 12” non esistono più, Antonio Conte ha voluto Milinkovic-Savic per avere due portieri di valore simile, pronti ad alternarsi tra campionato, coppe e Champions League. Vanja ne è consapevole e non si tira indietro:

“Sarà una bella sfida con Alex (Meret). Non mi sento né numero 1 né numero 2. La scelta spetterà all’allenatore, io sono qui per lavorare. Alex è un grande portiere e una brava persona”.

Il richiamo dell’Europa e l’ambizione Champions

Milinkovic-Savic ha giocato solo tre gare europee, e tutte in Europa League. L’idea di poter debuttare in Champions League ha pesato sulla sua scelta di accettare Napoli:

“Non l’ho mai fatta. È uno dei motivi per cui sono venuto qui. Sarà un’esperienza bellissima”.

Il passaggio in una big comporta nuove responsabilità:

“In una grande squadra devi essere pronto anche se arriva un solo tiro in 90 minuti. Ma ho trovato un gruppo fantastico, tutti mi hanno fatto sentire a casa”.

Da fratello di Sergej a protagonista

Nato cestista, passato per l’attacco e con Ibrahimovic come idolo d’infanzia, Vanja ha scelto la porta per non correre troppo. Un ruolo che ha abbracciato con intensità e umiltà, spesso restando all’ombra del fratello Sergej, ex Lazio.

Ma ora, anche lui vuole la ribalta. E l’ha trovata nel club campione d’Italia, come ricorda con un sorriso:

“Perché ho scelto Napoli? Perché è la squadra campione d’Italia”.

Il carattere, il lavoro e il fioretto per lo scudetto

Non si spaventa facilmente, e anche davanti al carico di lavoro di Conte risponde con freddezza:

“Il lavoro è tanto, ma ho visto di peggio”.
Lo dice senza scomporsi, lasciando trapelare una forza mentale costruita in anni di gavetta.

Poi, un sorriso vero, quasi inaspettato, quando si parla di scaramanzie e promesse:

“Per lo scudetto mi taglio la barba? Non lo farei mai, ma per uno scudetto… ok. E per la Champions, anche un braccio”.
Chi lo conosce, sa che con Vanja non si scherza: se lo dice, ci crede davvero.

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Napoli, doppio colpo dalla Spagna: arrivano Juanlu Sanchez e Miguel Gutierrez

Juanlu Sanchez e Miguel Gutierrez sono i nuovi terzini del Napoli: il club accelera sul mercato per soddisfare Conte. Raspadori verso l’Atletico Madrid.

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Napoli torna agli spagnoli. E lo fa con un doppio innesto di qualità: Juanlu Sanchez (nella foto sotto) e Miguel Gutierrez (nella foto in evidenza), uno per fascia, pronti a mettersi al servizio di Antonio Conte. L’accelerazione improvvisa ha sbloccato una fase di apparente impasse: il club azzurro cambia marcia sul mercato e si prepara a completare il pacchetto difensivo.

Juanlu Sanchez

Juanlu ha scelto Napoli

Il primo ad arrivare sarà Juanlu Sanchez. Il terzino destro del Siviglia, nonostante gli interessamenti di Wolverhampton e Everton, ha deciso: “Preferisco Napoli”. Decisivo l’incontro con i dirigenti andalusi e i suoi agenti, che ha spinto il Siviglia ad accettare l’offerta partenopea: 17 milioni di parte fissa, senza bonus e senza percentuali sulla futura rivendita. Mancano solo gli ultimi dettagli sulle modalità di pagamento, ma l’accordo è definito.

Gutierrez verso la sinistra

Per Miguel Gutierrez, invece, serve una manovra simile con il Girona. Anche lui ha detto sì agli azzurri, rifiutando Marsiglia e Premier. Il prezzo si aggira sui 20 milioni, metà dei quali finirà al Real Madrid, suo club d’origine. Il Napoli ha la priorità e spinge per chiudere il prima possibile, consegnando così a Conte un terzino sinistro moderno e offensivo.

Centrocampo in attesa

Definite le corsie laterali, si guarda ora al centrocampo. Il nome caldo resta Miretti, mentre Musah resta sullo sfondo. Si fa strada anche Fabbian, profilo molto gradito al club: primi sondaggi con il Bologna, ma nessuna trattativa concreta al momento.

Raspadori verso Madrid

Capitolo cessioni. Resta viva la pista che porta Raspadori all’Atletico Madrid: il Napoli apre a una cessione da 35 milioni, cifra utile per reinvestire su un nuovo esterno offensivo. In parallelo, si monitora la situazione di Grealish, in trattativa con l’Everton, e quella di Kevin dello Shakhtar, talento classe 2002: un eventuale arrivo che potrebbe mettere in discussione il futuro di Spinazzola.

Uscite e movimenti secondari

La scelta di puntare forte su Juanlu è legata anche alla partenza imminente di Zanoli, conteso da Bologna e Udinese. Quest’ultima potrebbe chiedere un pacchetto con Cheddira, che intanto ha raggiunto il ritiro per coprire l’assenza di Simeone. In uscita anche Sgarbi (già a Pescara), Ambrosino (atteso alla Cremonese), Coli Saco e Obaretin (Empoli in pole).

Ultimi giorni caldi

La prossima settimana sarà cruciale per completare i movimenti e consegnare a Conte una rosa definitiva per l’inizio ufficiale della stagione. Il mercato azzurro, ora, è tornato a correre.

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McTominay candidato al Pallone d’Oro 2025: l’indiscrezione fa sognare Napoli

Scott McTominay nella lista dei candidati al Pallone d’Oro 2025: l’indiscrezione arriva dall’Inghilterra. Il centrocampista del Napoli decisivo nello scudetto azzurro.

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Questione di ore. France Football si appresta ad annunciare la lista definitiva dei finalisti per il Pallone d’Oro 2025, ma dall’Inghilterra rimbalza una notizia clamorosa: Scott McTominay è tra i candidati. Lo riporta “The Independent”, confermando un’indiscrezione che sta già facendo sognare Napoli e il suo popolo.

I numeri che contano

L’ex Manchester United ha chiuso la sua prima stagione in azzurro con 13 gol e 6 assist in 39 presenze, prestazioni che lo hanno reso protagonista assoluto del campionato. Ma soprattutto ha firmato il gol più importante: la rovesciata decisiva che ha consegnato lo scudetto al Napoli. Una prodezza che ha fatto il giro del mondo e che, insieme al premio di Player of the Year della Serie A, ha consacrato la sua stagione.

L’uomo delle partite che contano

McTominay non ha brillato solo per quantità e qualità, ma per tempismo e leadership: è stato l’uomo che ha sbloccato più partite nella stagione azzurra, ben otto. Da quando è arrivato in riva al Golfo, alla fine dell’estate 2024, ha scalato le gerarchie di Conte diventando insostituibile. Una presenza costante, decisiva in ogni fase di gioco.

Dall’ombra al mito

Con carattere, fisicità e sangue freddo, McTominay ha saputo imporsi anche senza il palcoscenico della Champions, dimostrando che il talento e l’impatto contano più del contesto. È il simbolo del calcio totale di Conte: efficace, generoso, letale. E ora il suo nome viaggia sulla scia dei grandi, al pari di Osimhen e Kvaratskhelia, ultimi azzurri a entrare nella top list del Pallone d’Oro.

Un riconoscimento storico

Per la Scozia sarebbe un ritorno dopo 61 anni: l’ultimo scozzese a vincere il Pallone d’Oro fu Denis Law nel 1964. Per il Napoli sarebbe invece un segnale fortissimo: anche senza le coppe, l’impatto di un suo giocatore è riuscito a farsi sentire a livello planetario. E per McTominay, già idolo dei tifosi azzurri, anche solo l’inserimento nella lista è una consacrazione.

Il futuro resta azzurro

Corteggiato da mezza Europa, il Napoli se lo tiene stretto. Perché Scott è un gol al novantesimo, una garanzia assoluta. E mentre i tifosi aspettano la conferma ufficiale, una cosa è certa: la rovesciata scudetto è già nella storia, ora potrebbe entrare anche nella leggenda del calcio mondiale.

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Napoli, boom per la nuova maglia: sold out tra Trentino e Abruzzo

La nuova maglia del Napoli è un successo travolgente: code nei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro, esauriti i prodotti in store e online. Una nuova cultura del tifo cresce con EA7.

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Dalle valli del Trentino alle colline abruzzesi, il Napoli veste d’azzurro ovunque. Nei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro è impossibile camminare per strada senza incontrare qualcuno con la nuova maglia del Napoli. Un fenomeno travolgente che va ben oltre lo scudetto cucito sul petto: è una nuova forma di tifo, una cultura che si rafforza. Il ritiro non è solo calcio, ma anche business e identità.

Boom di vendite, anche online

La prima maglia azzurra ha superato ogni aspettativa. Le vendite hanno mandato in tilt le piattaforme online nelle prime ore dal lancio, mentre nei due punti vendita di Castel di Sangro – stadio Patini e Palazzetto dello sport – si registrano file continue. Esaurita in poche ore anche la seconda maglia, quella bianca, ricca di simboli della città: ogni rifornimento finisce in tempi record.

La nuova cultura del tifo

Un tempo vedere tifosi italiani con la maglia ufficiale allo stadio era raro. Oggi, anche in Serie A, si assiste a un cambiamento radicale: come in Inghilterra o in Germania, le maglie ufficiali diventano simbolo di appartenenza. Il Napoli è tra i protagonisti di questa rivoluzione. L’accordo con EA7 e il percorso di autoproduzione delle divise, avviato con coraggio anni fa, oggi porta frutti concreti: qualità, originalità e identità.

Dietro il successo: Valentina De Laurentiis e Tommaso Bianchini

A guidare questa trasformazione c’è una coppia chiave: Valentina De Laurentiis, figlia del presidente, e Tommaso Bianchini, direttore generale dell’area business. Insieme hanno ripensato il modo in cui il Napoli comunica e vende la sua immagine. Bianchini ha portato metodi appresi nel mondo del basket, Valentina ha messo mano a ogni dettaglio operativo, anche durante i ritiri, dove è spesso presente nei magazzini per coordinare il lavoro.

Allenamento e merchandising: lo stile fa scuola

Anche la nuova training collection ha conquistato i tifosi: colori accesi, dettagli originali e un richiamo quasi “supereroistico”. Uno stile deciso, che punta al cuore degli appassionati. Il Napoli continua così a crescere non solo in campo ma anche nella percezione globale del suo brand.

Una maglia che racconta Napoli

Non è solo questione di estetica. Ogni maglia, ogni dettaglio, racconta una storia, quella di una città che ha ritrovato orgoglio e identità. E i numeri parlano chiaro: è boom ovunque, in ogni angolo d’Italia e del mondo. L’azzurro è diventato colore di tendenza. E non solo per chi ama il calcio.

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