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Milano, successo del Pizza Village: più di 40 mila pizze sfornate

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Ancora una volta un grande successo per sua maestà la Pizza, la scelta più gradita per cena da genitori e bambini, giovani e anche da manager e imprenditori. Il pubblico del Coca-Cola Pizza Village, a CityLife di Milano, è stato quello dei grandi eventi con un happening al quale nessuno ha voluto rinunciare. Il dato di oltre 40.000 pizze sfornate dai 10 maestri pizzaioli più noti d’Italia, presenti nel villaggio della manifestazione organizzata da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment, e la partecipazione di 100mila visitatori che hanno affollato il villaggio, evidenzia il buon risultato dell’appuntamento.

Tra musica, dj set e masterclass per imparare a fare la pizza, sotto l’attenta guida dei top player del forno a legna, e intrattenimento con giochi ed iniziative il pubblico ha potuto gustare le pizze tradizionali e le specialità di ogni maestro pizzaiolo. Dal pomeriggio, sino a tarda sera, la condivisione e la magia della pizza ha unito le tante persone di ogni fascia d’età che hanno condiviso l’atmosfera gioiosa e allegra tipica dell’evento.

Buona la prima, dunque, come si dice in questi casi con grande soddisfazione degli organizzatori anche per la grande e calorosa accoglienza dei milanesi. Il successo riscontrato nei 4 giorni della manifestazione della settimana scorsa ha già messo in moto la macchina organizzativa e dei rapporti con la proprietà di CityLife per la programmazione della seconda edizione.

“Il grande successo riscontrato da Pizza Village a CityLife, la manifestazione promossa da Oramata Grandi Eventi e Aadv Entertainment, che si è conclusa domenica 10 settembre con ben 100.000 mila persone registrate e oltre 40.000 pizze sfornate è ciò che ci aspettavamo da questa prima, interessante, partnership con SmartCityLife”, dice l’Amministratore Delegato di SmartCityLife, Roberto Russo. “Insieme, infatti, abbiamo consentito alla cittadinanza, continua Russo, di poter partecipare ad un evento all’aperto, dove divertimento e alta gastronomia si sono uniti. Per questo si può già pensare di operare già da ora per la programmazione della seconda edizione del Pizza Village a CityLife. Di fatto, dopo la concessione del verde, questo è il primo evento di SmartCityLife che dimostra come la nostra gestione del parco sarà improntata sulla massima apertura al pubblico anche grazie ai laboratori che nelle prossime edizioni saranno ancora più rafforzati”.

Un successo che rilancia i programmi degli organizzatori anche nell’ottica della finalizzazione di un fitto calendario che vedrà il Pizza Village protagonista nel 2024 di ulteriori e prestigiosi appuntamenti in Italia e all’estero. Un brand, quello del Pizza Village, sempre più conosciuto e riconosciuto grazie al costante lavoro di 10 anni a Napoli, alla capacità di arrivare nelle case degli italiani con la versione @home e grazie all’intenso lavoro di comunicazione che trova all’apice la prima radio d’Italia RTL 102.5.

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Per mangiare fuori casa spesi nel 2023 66 miliardi di euro

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I consumi fuori casa legati alla ristorazione in Italia hanno raggiunto a giugno i 66 miliardi di euro annui (+14% sul corrispondente periodo precedente) e, sebbene l’attenzione per l’aumento dei prezzi resti alta, solo un consumatore su 10 ha dichiarato di avere avuto qualche difficoltà, mentre la maggior parte non ha cambiato le proprie abitudini. Emerge dai dati di Circana, azienda nata dalla fusione tra Information Resources, Inc e il gruppo Npd, presentati in vista di Host, il Salone della ristorazione e dell’ospitalità professionale, in calendario a Fiera Milano dal 13 al 17 ottobre. Lo studio evidenzia anche la crescita del ‘senso di comunità anche fuori casa tra i consumatori’. Il 72% si aspetta che i ristoranti siano inclusivi e soddisfino anche chi ha diete o esigenze alimentari, il 56% pensa che la tecnologia aiuti, il 40%, grazie alle app e al digitale, si gode di più l’esperienza in bar e ristoranti e al 46% piace usarli per interagire con i luoghi frequentati. L’innovazione è anche contaminazione, ibridazione e offerta rinnovata. La ristorazione in Italia infatti è percepita ancora come troppo tradizionale (36%) rispetto all’estero dove la contaminazione tra cucine diverse è forte.

Così il 48% dei consumatori si aspetterebbe innovazioni su ricette e sapori. Ad Host, ha ricordato il direttore di Manifestazioni Fiera Milano, Simona Greco, si troveranno tutti i prodotti del settore, dalla piccola macchina del caffè fino ai grandi macchinari per pastifici o pasticcerie. Sono attesi più di 2.000 espositori, dei quali il 40% internazionali da 50 Paesi. Oltre 600 buyers saranno portati da Ice. “Aiuteremo a scoprire le eccellenze della cucina italiana – ha detto ill presidente Matteo Zoppas – Il food ha prodotto esportazioni per 25 miliardi di euro, il 7,9% in più rispetto stesso periodo del 2022”. “Una importate occasione per questo settore dell’industria italiana composto da tante aziende, magari piccole, che lavorano silenziose, ma sono leader nel mondo per i loro comparti – ha aggiunto Greco – Il salone servirà a aziende e buyer anche per testare il mercato, capire come cambia il mondo dei consumi e per la formazione soprattutto in relazione all’ l’innovazione tecnologica”.

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Nerio Alessandri, l’imprenditore dietro Technogym: voglio trasformare Milano nella prima wellness city

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Nerio Alessandri, il fondatore e presidente di Technogym, noto come il principale produttore mondiale di attrezzi per il fitness e il benessere, ha deciso di portare il concetto di benessere al centro di Milano, con l’ambizioso obiettivo di trasformarla nella “prima wellness city.” Alessandri, 62 anni e con un patrimonio stimato di 1,5 miliardi di dollari secondo Forbes, è determinato a far sì che Milano diventi un esempio di stile di vita sano e sostenibile.

La sua Wellness Foundation, attiva da 20 anni, è stata all’origine del concetto di “wellness valley” nella regione della Romagna, un distretto del benessere che coinvolge ospedali, settore fitness, aziende, hotel, scuole e amministrazioni locali. Ora, Alessandri vuole replicare questo successo a Milano, sfruttando l’entusiasmo generato dai Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026.

Secondo Alessandri, la “wellness economy” può evolvere la “green economy,” aggiungendo alla centralità dell’ambiente la centralità della persona. Per farlo, il primo passo è cambiare la cultura, promuovendo la prevenzione sulla base di ricerca ed educazione.

Un’analisi dello stato di salute della città di Milano ha rivelato una serie di sfide significative. Mentre l’aspettativa di vita è in aumento, la salute delle persone è buona solo fino a circa 60 anni, dopodiché si verificano molte malattie croniche. Uno stile di vita sedentario e una dieta poco equilibrata contribuiscono all’obesità e al sovrappeso, aumentando la spesa sanitaria pubblica.

Alessandri ritiene che la chiave per affrontare questa sfida sia cambiare la cultura, promuovendo la prevenzione e l’educazione. Questo significa incoraggiare le persone a fare più attività fisica e adottare una dieta più sana. Il benessere, secondo Alessandri, non riguarda solo l’aspetto fisico ma anche la mente e il benessere mentale.

La Fondazione Wellness ha già avviato progetti in Romagna per promuovere il benessere, coinvolgendo scuole, aziende, ospedali e altre istituzioni. Alessandri vuole ora replicare questa iniziativa a Milano, coinvolgendo una varietà di settori tra cui moda, alimentazione, fitness, arte, turismo e scienza.

Il suo obiettivo è creare un gruppo di lavoro che metta insieme le competenze già presenti sul territorio, coinvolgendo amministrazioni locali, università, centri di ricerca e imprese. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita della popolazione milanese, attrarre talenti e investimenti e ridurre la spesa sanitaria.

La sfida è lanciata, e Nerio Alessandri è determinato a fare di Milano un esempio di benessere e sostenibilità che possa ispirare altre città in tutto il mondo.

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È Palitana la prima città vegetariana al mondo per legge, niente crudeltà verso gli animali

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Palitana è la prima città vegetariana al mondo. E lo è perchè l’intera popolazione ha fatto questa scelta: al suo interno non è possibile commercializzare carne, pesce, frutti di mare o uova. La città si chiama Palitana, nel distretto indiano di Bhavnagar, è la prima città vegetariana al mondo dopo che il suo governo ha bandito il massacro di animali nel 2014. A seguito delle proteste di circa duecento monaci, che hanno fatto uno sciopero della fame per dimostrare che avrebbero preferito la propria morte piuttosto che consentire il continuo sfruttamento, omicidio e consumo di animali nella zona.

Nel paese indiano ci sono tra i 4 e i 5 milioni di persone che seguono la religione giainista, e tutti si oppongono alla crudeltà verso gli animali.

Questa dottrina emerse nel VI secolo a.C e proclama un percorso filosofico salvifico non centrato sull’adorazione di alcun dio e i cui sforzi sono orientati a dirigere la coscienza dell’anima verso uno stato divino e liberatorio.

Il giainismo, tradizionalmente noto come Jain Dharma, crede che gli animali e le piante, così come gli umani, contengano anime viventi. Pertanto, i giainisti seguono una dieta rigorosamente vegetariana. Il giainismo presenta una prospettiva uguale di tutti gli esseri, indipendentemente dalle differenze nella forma fisica. Gli umani sono i soli detentori dei sei sensi: vista, udito, gusto, olfatto, tatto e pensiero; Pertanto, ci si aspetta che siano responsabili di tutti gli altri esseri, essendo compassionevoli, altruisti, impavidi, razionali e misericordiosi.

“L’essenza del giainismo è la preoccupazione per il benessere di ogni essere nell’universo e per la salute dell’universo”. Virat Sagar Maharaj, un monaco, ha dichiarato: “Tutti in questo mondo, siano essi un animale o un essere umano, tutti hanno il diritto di vivere”. 

La città non è ancora vegana, quindi è consentito a livello legale, almeno per ora, il consumo di prodotti lattiero-caseari.

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