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Cronache

Mercante di schiavi a Venezia, arrestato imprenditore bengalese che sfruttava ai limiti dello schiavismo suoi connazionali in fabbrica

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Un imprenditore bengalese, Md Suhag Ali, 35 anni, legale rappresentante della “Venice Group” srl, è stato arrestato la scorsa notte dai Carabinieri della Stazione di Spinea (Venezia) a conclusione di un’indagine per lo sfruttamento del lavoro ed estorsione ai danni di 10 lavoratori, suoi connazionali. L’uomo avrebbe costretto i suoi dipendenti a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza e situazioni di vita degradanti. Ai lavoratori non veniva consegnato il materiale antinfortunistico e venivano indotti al silenzio subendo quotidianamente minacce di licenziamento. La retribuzione avveniva attraverso il sistema della “paga globale”, con compensi nettamente inferiori rispetto al salario minimo nazionale, con orari mensili di 250 ore rispetto alle 170 previste da contratto, senza diritto a giorni di riposo e di ferie. In caso di licenziamento, i dipendenti avrebbero perso i requisiti per ottenere i documenti di soggiorno nel territorio nazionale. È stato il coraggio di alcuni di loro, che si sono recati dai carabinieri per denunciare i soprusi quotidiani, a far scattare le indagini. L’imprenditore da qualche mese aveva già dato inizio a una serie di operazioni finalizzate alla dispersione del suo patrimonio, svendendo quasi tutti gli immobili di sua proprieta’ e cedendo alcune delle aziende a lui riconducibili. Esattamente le stesse cose che accadono in altri posti d’Italia dove ci sono una marea di piccole aziende nate e cresciute a dismisura grazie allo sfruttamento del lavoro da parte di imprenditori senza scrupoli. Spesso sono immigrati regolari che aprono aziende e fanno arrivare o lavorare in queste fabbriche più o meno clandestine loro connazionali irregolari. Col miraggio di un contratto che non arriverà mai. Uno stipendio da fame. Orari di lavoro da schiavi.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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