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Cronache

Meloni, l’incontro Trump-Zelensky è un evento enorme

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Piccoli, e anche “grandi”, passi diplomatici. Verso quella “pace giusta” che continua a invocare per l’Ucraina. E pure per riavvicinare le due sponde dell’Atlantico divise dai dazi. Nella foto del giorno Giorgia Meloni non c’è. Ma quello che conta, come sottolinea lei stessa, è quel fatto “enorme” che si è svolto al riparo dei marmi della basilica di San Pietro. Quel faccia a faccia tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che hanno “parlato di pace al funerale del Papa della pace”.

Un fatto davvero “storico”, per la premier che con il leader di Kiev si vede poi per quasi un’ora, a Palazzo Chigi. Non una visita di cortesia come quelle dell’amico Viktor Orban e di Keir Starmer, che nello scatto tra le navate con Trump, Zelensky ed Emmanuel Macron invece c’era. Un saluto, un incontro, non certo un “vertice”, dicono dall’esecutivo da cui filtra solo “soddisfazione” per l’esito di una giornata complicata, dal punto di vista logistico quanto da quello geopolitico.

Ma pure la città e la macchina organizzativa e della sicurezza, sottolinea la premier, sono state all’altezza di una giornata che “storica” lo sarebbe stata a prescindere, per l’addio a Francesco. La premier arriva in Vaticano in tailleur e occhialoni neri, con i capelli raccolti in uno chignon basso. E sta “come si deve stare a un funerale, composta”, osserva un ministro. Sul sagrato abbraccia Javier Milei, che poi vedrà per un pranzo informale nel centro di Roma. Ma ha occasione di salutare, tra gli altri, anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

E di scambiare qualche parola con Ursula von der Leyen. Con la presidente della Commissione c’è una consuetudine che è diventata praticamente “quotidiana” questa settimana. Von der Leyen, dopo avere ipotizzato un vero e proprio vertice, ha invece il suo primo contatto diretto con il presidente Usa a margine dei funerali e si accorda per un incontro, altro esito “molto positivo” secondo l’entourage della premier. Era l’obiettivo che Meloni aveva fortemente perseguito nel viaggio a Washington della scorsa settimana. Certo, possibile che a questo punto non sarà Roma la cornice di un prossimo vertice Ue-Usa (complesso da gestire diplomaticamente ammettono anche ai piani alti del governo), ma per la premier, assicura chi le ha parlato, l’importante era facilitare un dialogo che fino a ieri, di fatto, era assente.

Non si è parlato di commerci e tariffe, non sarebbe stato adatto nel contesto dell’addio solenne al Pontefice, continuano a sottolineare i suoi, non è un funerale l’occasione per vertici politici. Diverso, nei ragionamenti che si fanno ai piani alti del governo, è il dialogo Trump-Zelensky per la pace che la premier avrebbe “lavorato” per favorire. La premier potrebbe averne parlato con il presidente Usa, nel breve scambio al termine del funerale, quando hanno percorso insieme il colonnato di San Pietro per lasciare la Basilica.

Ora “ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace”, insiste Meloni nella nota diffusa da Roma al termine della visita del presidente ucraino. Che la premier abbraccia nel cortile di Palazzo Chigi prima di chiudersi con lui per il bilaterale nello studio al primo piano. Meloni esprime le condoglianze “anche a nome del governo” per i recenti attacchi russi” che hanno colpito anche Kiev, rinnovando la sua “ferma condanna” e sottolineando “l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato” oltre alla necessità di un “impegno concreto” di Mosca per avviare “un processo di pace”.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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