Collegati con noi

Economia

Mediobanca, verso la presidenza Grilli e l’ad Melzi d’Eril. La short list del Monte

Si rafforza il consenso su Vittorio Grilli come presidente e Alessandro Melzi d’Eril come ad di Mediobanca. La lista dei candidati sarà depositata entro venerdì. Intanto si muove anche il dossier Banco Bpm-Credit Agricole.

Pubblicato

del

Per il nuovo vertice di Mediobanca si profila un tandem di peso: Vittorio Grilli, attuale presidente del corporate e investment banking di Jp Morgan per l’area Emea, in pole position per la presidenza, e Alessandro Melzi d’Eril, ad di Anima, in corsa per la carica di amministratore delegato. I due nomi sono stati selezionati dal comitato nomine del Monte dei Paschi di Siena, con il supporto dei cacciatori di testa di Korn Ferry, e avrebbero già raccolto il consenso dei soci forti: Delfin (18%), Caltagirone (11%) e il Mef (5%).

Il ruolo di Grilli e la prospettiva Mps

Grilli, ex ministro del Tesoro e già consulente di Delfin e advisor di Mps nella scalata a Piazzetta Cuccia, ha un profilo solido e considerato adatto a una presidenza forte. Avrebbe accettato un taglio dello stipendio rispetto agli standard di Jp Morgan, con la prospettiva, non secondaria, di un futuro ruolo “al piano superiore” qualora si procedesse alla fusione con Siena, dove in primavera si libererà la presidenza con l’uscita di Nicola Maione per limiti di mandato.

Melzi d’Eril in pole per l’ad

A fianco di Grilli, la candidatura di Melzi d’Eril ha guadagnato terreno per la guida operativa di Mediobanca. Forte di un’esperienza completa nell’asset management e nella gestione patrimoniale, maturata in Anima, Clessidra e Unicredit, Melzi d’Eril è stimato dal gruppo Caltagirone e ha superato la concorrenza di Riccardo Mulone (Ubs Italia), anche per ragioni di pacchetto economico.

La lista e il board

La lista per il rinnovo del consiglio di Mediobanca, dimissionario in vista dell’assemblea del 28 ottobre, sarà depositata entro venerdì. Sarà composta da undici candidati e potrebbe includere anche Sandro Panizza, unico consigliere non dimissionario, e Sabrina Pucci, già in cda per conto della holding della famiglia Del Vecchio.

Donnet (Generali) guarda al futuro

Interpellato sul suo ruolo dopo il cambio di controllo in Mediobanca, il ceo di Generali Philippe Donnet ha spiegato che il board «ha un mandato triennale che sta dando risultati oltre le attese». Ha ribadito la necessità di costruire campioni europei nell’assicurazione, nell’asset management e nel settore finanziario, senza però rispondere direttamente su eventuali alleanze legate al piano Natixis.

Il risiko bancario continua

Non solo Mediobanca-Mps. Secondo Reuters, emissari di Credit Agricole hanno discusso con il governo italiano le condizioni di una possibile integrazione con Banco Bpm, rassicurando Roma sulle garanzie. Un segnale che il risiko bancario è in pieno movimento, confermato anche dall’incontro tra l’ad di Banco Bpm Giuseppe Castagna e il capo di gabinetto della premier, Gaetano Caputi.

 

Advertisement

Economia

Ryanair taglia un aereo a Roma: “Tasse e costi troppo alti, Fiumicino non è più competitivo”

Ryanair annuncia il taglio di un aereo dalla flotta di Roma per l’inverno 2025. Michael O’Leary accusa tasse e limiti operativi e chiede l’abolizione dell’addizionale municipale per investire 4 miliardi in Italia.

Pubblicato

del

Ryanair riduce la sua flotta a Roma: da 17 a 16 aeromobili per la stagione invernale 2025. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Michael O’Leary, motivando la scelta con il limite di 65 voli giornalieri a Ciampino, l’aumento dell’addizionale municipale in vigore dal 2026 e le tariffe crescenti applicate da Adr a Fiumicino. “Fiumicino non è più competitivo”, ha dichiarato senza mezzi termini.

L’appello al Governo italiano

O’Leary ha sollecitato l’esecutivo a cancellare l’addizionale municipale in tutti gli aeroporti italiani, definendola una tassa che “danneggia il traffico, il turismo e l’occupazione”. Secondo il manager, se la tassa venisse abolita, Ryanair sarebbe pronta a investire 4 miliardi di dollari in Italia, con 40 nuovi aeromobili, 20 milioni di passeggeri in più all’anno, 250 nuove rotte e 1.500 posti di lavoro aggiuntivi.

Limiti a Ciampino e stop ai voli per Tel Aviv

Oltre alle tasse, O’Leary ha puntato il dito contro il limite imposto a Ciampino, che riduce a soli 65 voli al giorno (circa 4 all’ora) le operazioni dello scalo. Secondo il Ceo di Ryanair, l’abolizione immediata di questo vincolo permetterebbe di far crescere il traffico e il turismo.

Sul fronte internazionale, la compagnia ha inoltre annunciato che non riprenderà i voli per Tel Aviv, accusando l’aeroporto Ben Gurion di non aver confermato gli slot storici di Ryanair per l’estate 2026 e di non aver garantito l’operatività del terminal low cost in caso di problemi di sicurezza.

Attacco a Bruxelles e a Ursula von der Leyen

Infine, O’Leary ha rivolto un duro attacco alla Commissione europea e alla sua presidente, Ursula von der Leyen, accusata di immobilismo sulle riforme necessarie per rendere il trasporto aereo europeo più competitivo. “È inutile: se non riforma il settore dei controllori di volo dovrebbe dimettersi”, ha dichiarato.

Continua a leggere

Economia

Concordato preventivo, scadenza il 30 settembre ma adesioni in calo: professionisti pessimisti

Scade il 30 settembre il termine per aderire al concordato preventivo 2025-2026. Esperti segnalano adesioni inferiori rispetto allo scorso anno. I proventi finiranno nella manovra economica.

Pubblicato

del

Il concordato preventivo biennale torna con la nuova tornata 2025-2026, ma le adesioni restano basse. Il termine ultimo è fissato per domani, 30 settembre, e – come ribadito dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo – non sono previste proroghe. “Faremo un bilancio a chiusura, quando avremo i dati definitivi”, ha spiegato senza sbilanciarsi sui numeri.

Le stime dei professionisti

Tra gli esperti del settore prevale lo scetticismo. “Non abbiamo sensazioni ottimistiche”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi Riccardo Alemanno, segnalando una partecipazione inferiore rispetto al debutto dello scorso anno. Anche il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti Marco Cuchel avverte: “Le adesioni saranno parecchio inferiori a quelle della prima edizione. Bisognerebbe svincolare il concordato dagli Isa per intercettare più contribuenti”.

Per il presidente dell’Associazione dottori commercialisti Gianluca Tartaro, invece, il concordato dovrebbe diventare un “regime naturale e ordinario”, rivolto ai contribuenti più solidi, e non restare confinato a una misura straordinaria.

I numeri del debutto

Nel 2024, nonostante la finestra straordinaria concessa per favorire le adesioni, il concordato aveva prodotto risultati deludenti: 600.000 adesioni su una platea potenziale di 4,5 milioni e incassi pari a 1,6 miliardi di euro. Il ravvedimento speciale, introdotto come incentivo, aveva portato ulteriori 1,3 miliardi. Quest’anno lo strumento è stato riproposto, ma non sembra in grado di invertire la tendenza.

Coperture per la manovra

Qualunque sia l’entità delle entrate, esse confluiranno nella prossima manovra economica, destinate in particolare alla riduzione del secondo scaglione Irpef e alla copertura della nuova pace fiscale.

Sul tema resta aperta la trattativa con le banche, chiamate a contribuire. Leo ha garantito che si troverà una soluzione “condivisa e non imposta”. Dal confronto dello scorso anno, il governo ottenne il rinvio delle deduzioni sulle svalutazioni dei crediti e sulle Dta, per maggiori entrate pari a 3,4 miliardi in due anni. Nella prossima legge di bilancio si punta a 2,5-3 miliardi.

Prossimi passi

Il primo appuntamento per la manovra è fissato a giovedì 2 ottobre, quando il Consiglio dei ministri dovrebbe esaminare il Documento programmatico di bilancio (Dpfp). Nel frattempo, la scadenza del concordato resta confermata: domani sarà il giorno della verità.

Continua a leggere

Economia

Fincantieri, maxi-commessa da quasi 3 miliardi con TUI e intesa preliminare con la Marina greca

Fincantieri sigla un contratto da quasi 3 miliardi con TUI Cruises per due nuove navi da crociera e annuncia un accordo preliminare con la Marina greca per la cessione di due fregate Fremm.

Pubblicato

del

Il Memorandum of Agreement siglato a marzo da Fincantieri e TUI AG diventa un contratto vincolante e si rafforza: l’azienda italiana costruirà due nuove navi da crociera destinate al brand Marella Cruises, parte della joint venture TUI Cruises (TUI AG e Royal Caribbean Cruises Ltd).

L’accordo, inizialmente da 2 miliardi di euro, sale a un valore vicino ai 3 miliardi grazie alla scelta di realizzare unità di dimensioni maggiori. Le navi, gemelle della classe InTUItion “Mein Schiff Relax” e “Mein Schiff Flow”, avranno una stazza di circa 160mila tonnellate, saranno alimentate con motori dual-fuel (LNG e MGO) e rispetteranno i più avanzati standard ambientali. La consegna è prevista nel 2031 e nel 2032.

Per l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, il contratto “conferma la capacità del gruppo di supportare la crescita della flotta dei principali operatori mondiali, unendo innovazione, sostenibilità ed eccellenza della cantieristica italiana”.

L’intesa con la Marina Militare greca

Parallelamente, Folgiero ha annunciato da La Spezia, durante Seafuture, la firma di un accordo preliminare tra le Direzioni nazionali degli armamenti di Italia e Grecia. L’intesa prevede la cessione, tramite Fincantieri, di due fregate Fremm oggi in servizio nella Marina Militare italiana alla Marina greca.

La firma è avvenuta alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto, del suo omologo greco Nikos Dendias e del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Enrico Credendino.

Il pacchetto comprenderà anche servizi di supporto post-vendita, gestiti da Fincantieri grazie al proprio know-how. L’accordo è preliminare e soggetto ad autorizzazioni, ma le probabilità che vada in porto vengono definite “ottime”, con prospettive di ulteriori collaborazioni future.

La doppia strategia di Fincantieri

Il gruppo italiano si muove dunque su due fronti: quello civile, con una maxi-commessa crocieristica che rafforza la partnership con TUI e Royal Caribbean, e quello militare, con un’intesa che consolida l’asse geopolitico tra Italia e Grecia.

“Da adesso in poi bisogna lavorare – ha concluso Folgiero – ma la decisione industriale è lì, pronta a trasformarsi in fatti e contratti”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto