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Cronache

Medici gratis in Crociera in cambio di ricoveri e altri favori, inchiesta della Procura di Napoli punta su Msc

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Due premesse. Scriviamo di un’inchiesta. Dunque di un accertamento in corso per verificare possibili reati. Ma tutti i protagonisti di questa vicenda sono innocenti fino a sentenza definitiva. Parliamo di sanità pubblica, dunque di una vena aperta nei conti dello Stato. E poi, alla finem ma non per ultimo, precisiamo anche che si tratta di una notizia che campeggia sul Mattino, quotidiano napoletano che se ne sta occupando attraverso sue fonti. La notizia è che ci sarebbero, o meglio si indaga su presunti accordi sospetti tra un ex dipendente della Msc crociere e alcuni dirigenti Asl, medici e responsabili di dipartimento all’interno di tre ospedali cittadini. Che tipo di accordi? “Accordi fondati sulla promessa di crociere gratis da assicurare ai manager e ai medici, in cambio di trattamenti di favore” scrive il Mattino.

In quale ambito? In almeno due settori: in cambio dell’interessamento di una Asl per garantire l’accreditamento sanitario alla clinica San Michele di Meta (acquistata da un gruppo riconducibile alla Msc); ma anche per favorire ricoveri immediati in ospedali cittadini, bypassando le liste di attesa. Anche queste ipotesi vengono riportate dal giornale. Sono le accuse che avrebbero indoto la Procura a ordinare le perquisizione a carico di medici e imprenditori. Tutto accaduto a metà marzo, quando la polizia giudiziaria avrebbe “perquisito casa e uffici di Giovanni Massa” scrive il Mattino. Altre perquisizioni sarebbe state eseguite nei confronti del medico Giuseppe Russo, manager della Asl Napoli 3; Grazia Formisano, direttrice del distretto Asl 59; ma anche gli uffici della Msc crociere di via Depretis.

Le ipotesi di reato dell’inchiesta per corruzione, nella quale figura come indagato anche lo stesso imprenditore Gianluigi Aponte. Questo a leggere il Mattino sarebbe il nome eccellente dell’inchiesta che, ribadiamo, significa solo che c’è un accertamento di legalità in atto. Ma chi è il magistrato inquirente che chiede di mettere telefoni sotto controllo e chiede al Gip misure cautelari?

L’inchiesta è condotta dal pm napoletano Henry John Woodcock, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Ferrigno.

Nelle accuse, ripetiamo accuse non sentenze, Giuseppe Russo e Grazia Formisano (rispettivamente manager Asl tre sud e direttrice di distretto 59),  si sarebbero impegnati “ad assicurare alla ex clinica San Michele il futuro accreditamento della suddetta struttura sanitaria da parte del servizio sanitario nazionale”. In cambio di cosa? Crociere in omaggio o pagate a un prezzo più vantaggioso su una delle navi della flotta della Msc crociere. Omaggio come prezzo di una corruzione è una cosa. Sconti è altro. Ecco dunque che occorre aspettare che le accuse siano chiare e che eventualmente la questioni finisca anche al vaglio di giudici terzi.

Poi c’è il capitolo ricoveri facili. E altri atti di inchiesta che il Mattino cita e in parte riporta su presunti ricoveri facili in ospedali. Ma questi sono altri filoni di indagine che come gli altri vanno poi spiegati meglio e sottoposti alla attenzione sia della difesa che del giudice terzo. Gli avvocati Stile e Sepe, difensori storici di Gianluigi Aponte, spiegano che il loro assistito “si dichiara completamente estraneo alla vicenda per fatti che nemmeno conosce. È assolutamente fiducioso che, anche questa volta, le indagini lo confermeranno”. Stessa convinzione degli altri indagati, difesi, tra gli altri, dall’avvocato Alessio Guadagno.

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Blitz della Finanza a Pompei: sequestrati elicotteri usati per voli turistici senza autorizzazioni

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.

Lanci di petali e voli tra ostacoli

Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.

Turisti con bagagli sui comandi di volo

Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Tre elicotteri già sequestrati

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.

(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Cronache

Nuovo stop alla Funicolare Centrale, va sostituita di nuovo la fune: disagi per utenti e turisti

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Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.

Un nuovo problema dopo due anni e mezzo

Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.

Il silenzio di Anm e la reazione della politica

Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.

La fune da sostituire: spunta un’anomalia

Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.

Riapertura prevista il 30 aprile

La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.

Anche la Linea 6 in tilt

Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.

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La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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