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Incidente stradale, scontro frontale con sei morti: i nomi delle vittime

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Lo chiamano il rettilineo di Lentina, una strada provinciale che dalla statale 187 collega due località turistiche molto note del trapanese, San Vito lo Capo e Custonaci. E proprio questo lungo rettilineo che costeggia il mare sullo sfondo del Monte Cofano è stato teatro nel tardo pomeriggio di oggi di uno spaventoso incidente stradale costato la vita a sei persone, mentre un’altra è ricoverata in ospedale in gravissime condizioni.

Le vittime viaggiavano su una Fiat Doblò e un’Alfa 159 che si sono scontrate frontalmente. Un impatto violentissimo come testimoniano le carcasse delle due auto ridotte a un ammasso contorto di lamiere, tanto che le squadre dei vigili del fuoco, giunte da Trapani e da Alcamo, hanno lavorato a lungo per estrarre i corpi delle persone che erano a bordo. Cinque delle sei vittime viaggiavano sul Fiato Doblò: si tratta dei palermitani Matteo Cataldo, di 70 anni, Maria Grazia Ficarra, di 67 anni, Matteo Schiera, di 72 anni, Danilo Cataldo, di 44 anni, e Anna Rosa Romancino, di 69 anni. Morto anche Vincenzo Cipponeri, 44 anni, di Erice, che era alla guida dell’Alfa 159. In rianimazione nell’ospedale di Trapani è ricoverata Maria Pia Giambona di Erice, 34 anni, che era a bordo della 159 con Cipponeri. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco e alle ambulanze del 118, anche i carabinieri e gli agenti della Polstrada che hanno compiuto i rilievi di rito per accertare le responsabilità e le cause dell’incidente, legate quasi certamente all’alta velocità.

La zona dove è avvenuto l’incidente è una delle più rinomate del trapanese per il mare cristallino e la spiaggia di San Vito lo Capo. Anche per questo motivo la strada provinciale 16 è molto trafficata, soprattutto nei week end e in presenza di belle giornate come quella di oggi, da turisti e gitanti. Come quasi certamente nel caso delle vittime che venivano da Palermo. L’incidente in Sicilia è il più grave di molti altri accaduti anche in questo fine settimana sulle strade italiane. Quattro auto, con a bordo dodici persone, sono state coinvolte in uno scontro questa mattina sull’autostrada A8 Milano-Varese, tra Legnano e il bivio con l’A9. Una persona è morta ed altre quattro sono ferite, una delle quali in condizioni particolarmente gravi.

Le cause sono ancora da stabilire. Altre tre persone sono morte per incidenti alla guida delle loro moto. In provincia di Bari, sulla strada statale 84 che collega Adelfia a Rutigliano, un uomo di 54 anni si è scontrato, forse per un sorpasso azzardato, contro un’auto perdendo la vita. E a Manduria, in provincia di Taranto, un militare di 42 anni è morto ieri sera dopo aver perso il controllo della moto. Aveva 23 anni il motociclista che oggi ha perso la vita a Malvagna, in provincia di Messina, dopo essere finito contro il guard rail. Un ciclista di 65 anni è la vittima di un investimento a Faedis, in provincia di Udine. Un’auto l’ha travolto e scaraventato in un fossato; il conducente, dopo essersi fermato e quindi ripartito, si è costituito alcune ore dopo. Si tratta di un uomo di 31 anni, che ha detto di essersi allontanato dal luogo dell’incidente perché preso dal panico. Percorreva a piedi la strada provinciale San Vitale nel territorio di Medicina, in provincia di Bologna, la donna di origine peruviana, 35 anni che nella notte è stata travolta e uccisa da un’auto.

I nomi delle sei vittime

Le sei vittime dell’incidente avvenuto sulla strada provinciale 16 del trapanese sono Vincenzo Cipponeri, 44 anni, di Erice, che era alla guida dell’Alfa 159; a bordo del Fiat Doblò viaggiavano i palermitani Matteo Cataldo, di 70 anni, Maria Grazia Ficarra, di 67, Matteo Schiera, di 72 anni, Danilo Cataldo, di 44 anni, e Anna Rosa Romancino, di 69. In rianimazione nell’ospedale di Trapani è invece ricoverata Maria Pia Giambona di Erice, 34 anni, che era a bordo della 159 con Cipponeri.

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‘Pestaggio a un detenuto’, ispettore a processo a Piacenza

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A più di sei anni dai fatti, la Procura di Piacenza ha citato a giudizio un ispettore capo della Polizia penitenziaria, Giovanni Marro, per il presunto pestaggio subito in carcere da un detenuto tunisino. L’ispettore risponde di lesioni aggravate. Per quanto avvenuto il 20 luglio 2017 la Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma poi, dopo l’opposizione del difensore del detenuto, avvocato Luca Sebastiani, il Gip Luca Milani aveva ordinato nuove indagini che hanno portato a formulare la citazione a processo per Marro, difeso dall’avvocato Mauro Pontini. Quel giorno, qualche ora prima, il tunisino era stato protagonista di una protesta, con un altro detenuto, prendendo le chiavi e chiudendo le porte di una sezione.

In seguito sarebbe avvenuto il pestaggio, da parte di più agenti, ma gli altri che hanno partecipato insieme all’imputato non sono mai stati identificati. L’ispettore è accusato di aver colpito il detenuto con calci, schiaffi e testate. Per la resistenza a pubblico ufficiale durante la protesta il tunisino è già stato condannato in via definitiva. Per l’ispettore la prima udienza è stata fissata, invece, il primo febbraio 2024 e il detenuto, attraverso l’avvocato Sebastiani, si costituirà parte civile. “A febbraio ci sarà finalmente la prima udienza dibattimentale, a distanza di più di sei anni e mezzo dal pestaggio denunciato dal detenuto e di due anni e mezzo dalla decisione del Gip di non archiviare”, dice l’avvocato Sebastiani, interpellato per un commento.

“Si tratta di un processo che si deve ancora svolgere, dunque è giusto ricordare il principio di non colpevolezza; è però quantomeno singolare iniziarlo a poco più di un anno dalla prescrizione, soprattutto considerando che il processo di primo grado, per i fatti che nel medesimo giorno furono invece contestati al mio assistito, non solo è stato celebrato, ma si è concluso nel 2019”, aggiunge.

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Omicidio a Firenze, la vittima trovata con sacchetto in testa e mani legate

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 Accertamenti della polizia in corso a Firenze per il ritrovamento del cadavere di un anziano nella sua casa, nel primo pomeriggio. Secondo quanto appreso è stato un parente, un familiare, a avvisare la polizia dopo l’ora di pranzo. Tra le ipotesi sulle cause della morte c’è quella dell’omicidio. L’abitazione è situata in via de Pinedo. Sul posto sono andati subito gli equipaggi delle Volanti.

Secondo prime informazioni, la vittima è stata identificata come un cittadino iraniano di 72 anni. Il cadavere era nell’appartamento. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze. Sul posto anche la squadra mobile. Ci sarebbero elementi, sempre secondo quanto si è appreso finora, che depongono per un caso di morte violenta. La zona è stata isolata. Nell’abitazione sono stati avviati i rilievi medico legali e di polizia scientifica. La casa si trova in una strada parallela a viale Guidoni, nelle vicinanze del polo universitario di Novoli e del palazzo di Giustizia.

È stato ucciso l’uomo trovato morto in un appartamento di Firenze. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, era sul pavimento e avrebbe avuto le mani legate e un sacchetto in testa. La vittima si chiamava Safaei Chaikar Kiomars, era iraniano e aveva 72 anni. La casa è stata messa a soqquadro da chi lo ha aggredito. Proseguono gli accertamenti della polizia.

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A Forio d’Ischia alcol anche a 13enni, due locali chiusi dai carabinieri

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I carabinieri della compagnia di Ischia hanno sospeso l’attività di due locali, nel comune di Forio, per somministrazione di bevande alcoliche a minori. Nel corso di controlli effettuati giovedì scorso, tradizionale appuntamento della movida isolana, i militari hanno sorpreso in un bar ristorante diversi giovanissimi ad ordinare cocktail puntualmente serviti ma senza verificare l’età dei clienti. In un altro bar i carabinieri hanno identificato 3 ragazzi, tra i 13 e i 16 anni di età, che poco prima avevano pagato ed ottenuto alcolici senza esibire un documento di identità. Per entrambi i locali i militari hanno avanzato richiesta di sospensione dell’attività. Il Questore sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri ha emesso il Decreto di sospensione dell’autorizzazione, per sette giorni, notificato ed eseguito questa mattina dai carabinieri ai due titolari dei locali

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