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Politica

Mattarella, lezione di etica e responsabilità ai magistrati: è urgente riformare il Csm perchè…

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“E’ necessario, e di grande urgenza, approvare nuove regole” per il Csm “affinche’ la sua attivita’ possa pienamente mirare a valorizzare le indiscusse professionalita’ di cui la Magistratura e’ ampiamente fornita”. L’ennesimo richiamo al Parlamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, coincide con l’ennesimo slittamento dell’esame della riforma in commissione Giustizia alla Camera, dove domani e’ in programma una nuova riunione di maggioranza con la guardasigilli, Marta Cartabia, per provare a risolvere i nodi divisivi. A partire dalle proposte di sorteggio temperato per l’elezione dei membri e dalla responsabilita’ civile dei magistrati, su cui il ministro ha espresso forti dubbi di costituzionalita’. Inizialmente atteso per il 28 marzo, l’approdo in Aula alla Camera della riforma del Csm slitta al 19 aprile. Entro Pasqua si dovra’ trovare la complicata intesa su vari aspetti del provvedimento, sul quale il governo ha promesso di non porre la questione di fiducia, chiedendo pero’ che abbia una rapida doppia lettura per regolare gia’ il rinnovo del Csm fra giugno e luglio. L’esame degli emendamenti sui primi articoli in commissione Giustizia oggi e’ stato rinviato a domani alle 14. Un problema di pareri mancanti da parte del governo, secondo fonti parlamentari, mentre per il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto i pareri “sono stati formulati” e lo slittamento e’ legato “alla necessita’, anche dei relatori, nell’esprimere i residui pareri, di approfondire quanto emerso nella riunione di maggioranza”. Dopo una giornata intensa anche per la discussione sull’ergastolo ostativo (altro tema sul fronte giustizia su cui i partiti che sostengono il governo non sono del tutto allineati), domani alle 8.30 la maggioranza si confrontera’ di nuovo con Cartabia. “Inevitabilmente qualcuno dovra’ ammorbidire le proprie posizioni”, avverte il relatore Mario Perantoni (M5s), presidente della commissione. La guardasigilli ieri si e’ detta “fiduciosa”, parlando di “passi avanti”. Ce ne sono stati in questi giorni verso un avvicinamento sulle ‘porte girevoli’: la maggioranza condivide la rigidita’ sul divieto di tornare in magistratura per chi ha ricoperto cariche elettive, ma c’e’ un tentativo di attenuare il divieto dopo incarichi tecnici, come quello di capo di gabinetto o di un ufficio legislativo. Restano pero’ vari nodi, a partire dall’elezione dell’organo che garantisce l’indipendenza della magistratura. “Sono in contrasto con la funzione giurisdizionale accordi per favorire interessi personali”, ha sottolineato Mattarella parlando al Quirinale davanti ai giovani magistrati ordinari in tirocinio, assieme al vicepresidente del Csm David Ermini, che ha ringraziato il capo dello Stato (e presidente del Csm) “per la guida illuminata”. Sottolineando l’importanza del Pnrr per adeguare la macchina della giustizia, alle giovani toghe Mattarella ha raccomandato di coltivare “prudenza” e “l’etica del dubbio”, rifiutando “il protagonismo” e “rifuggendo da ricostruzioni normative avventate o dettate da impropri desideri di originalita’ o di consenso esterno”. Anche perche’, ha osservato, “la drammatica attualita’ della guerra”, fra angosce e orrori, “ci consente anche di constatare che laddove la Magistratura non ha garantita una sufficiente indipendenza dagli altri poteri la democrazia risulta gravemente incrinata, se non vanificata”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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