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Mattarella: il lavoro è un diritto, pagare le tasse un dovere

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Lavoro e futuro. Lavoro e crescita, con le dovute garanzie, soprattutto per la sicurezza in un Paese devastato dai troppi incidenti nei cantieri e nelle fabbriche. Sergio Mattarella premia i “Cavalieri del lavoro”, simbolo dell’imprenditoria italiana e li sprona a non perdere terreno nell’innovazione, a non chiudersi nelle logiche nazionaliste del passato. E premia gli “Alfieri del lavoro”, quelle giovani eccellenze che rappresentano già la spina dorsale dell’Italia che si affaccia nel mondo del lavoro e dell’impresa.

Lo fa con la Costituzione in mano ricordando “diritti e doveri” di cittadini ed istituzioni, partendo da una precisazione che sembra scontata ma lo è assai meno nei mesi in cui si discute di legge di Bilancio e quindi di prelievi fiscali fino alla Flat tax: “lavoro significa avere la titolarità di un diritto dunque e, insieme, attribuzione di un dovere: quello di svolgere un’attività o una funzione che concorra alla crescita materiale o spirituale della società. Una simmetria – ha spiegato parlando dal Quirinale – tra diritti e doveri dell’essere cittadini che troviamo in molte parti della Carta, sino all’art.53 sul dovere di ciascuno di concorrere alle spese pubbliche in ragione della sua capacità contributiva”. Semplificando, il messaggio è secco: pagare le tasse è un dovere e la proporzionalità del prelievo rispetto al reddito è un principio costituzionale. Chiarito questo punto il presidente della Repubblica si concentra sulle sfide dell’economia cercando di infondere fiducia, di spronare il mondo economico italiano.

“Il valore sociale – ha aggiunto il capo dello Stato – dell’attività economica, delle imprese, ha acquisito significati ancora più profondi in tempo di mercati globali e di interdipendenza. Il valore sociale passa – come prescrive la Costituzione – dal rispetto della dignità del lavoro, della sua sicurezza, della tutela della salute, dell’ambiente”. Mattarella spinge il piede sull’acceleratore dell’equità e della solidarietà collettiva come valori costituzionali ed ha quindi ammonito: “Crescita, coesione sociale, equilibrio ambientale, qualità del lavoro sono tra loro strettamente connessi. Laddove crescessero diseguaglianze, emarginazioni, povertà, sarebbe l’intera società a fare un passo indietro”.

“Crescita e coesione sociale”, quindi: questo è il messaggio per gli “Alfieri del lavoro”, per i più giovani che si affacciano in un mercato affascinante ma pieno di sfide globali. Per questa ragione Mattarella ha legato la sua analisi agli scenari di crisi e alla collocazione europea dell’Italia che non può mai essere persa di vista. “La capacità di indirizzare le risorse verso obiettivi strategici comuni, il potenziamento delle filiere europee del valore sono fatti ed esperienze quotidiane dell’attività di governo e sono essenziali per affrontare le turbolenze, le sfide odierne. Se la Ue, talvolta, stenta a dispiegare la forza del suo insieme, ciò è dovuto a una costruzione ancora incompleta, all’attardarsi in polemiche sterili sulla necessità di essere coesi e tempestivi, e non lenti e separati, a fronte dei problemi”. Allora, niente paura nell’affrontare la giusta strada dell’innovazione green scelta dall’Unione: “costruiamo l’Italia insieme, con fiducia nel futuro”, è stato l’appello finale del presidente.

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Solito Napoli, l’Udinese pareggia a fine partita e spera ancora nella salvezza

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Pareggio amaro per il NAPOLI, che nel finale viene ripreso dall’Udinese non andando oltre l’1-1 sullo stesso campo dove, poco più di un anno fa, conquistava il terzo scudetto della sua storia. Al momentaneo vantaggio siglato da Osimhen ha risposto nel finale Success, firmando un pari che concede ancora speranza in ottica salvezza per il club friulano.

Avvio di palleggio da parte degli azzurri, che al 16′ lanciano il primo segnale di pericolo con la punizione dalla trequarti battuta forte da Lindstrom verso la porta e disinnescata da Okoye. Gara che fatica tuttavia ad accendersi, con un’Udinese ordinata e che al 34′ si affaccia in avanti trovando la conclusione dalla distanza di Samardzic che fa girare il sinistro ma non trovando lo specchio difeso da Meret. Bianconeri pericolosi, così come al 44′, con Bijol che raccoglie un pallone sporco in area e calcia in girata spedendolo però di poco largo. Il pareggio reggerà fino al 51′, con Politano che dalla destra mette il cross velenoso sul quale arriva Osimhen che di testa batte Okoye e porta avanti il NAPOLI. Udinese in svantaggio ma pronta a rispondere, dopo meno di dieci minuti, con il neo entrato Davis che si accentra dalla destra e lascia partire il tracciante mancino sul quale è reattivo Meret in tuffo.

 

Finale di partita in cui la formazione di Cannavaro aumenta possesso e transizioni avanzate, lasciando maggiore spazio al NAPOLIche all’80’ troverebbe anche il 2-0, ancora con Osimhen, pescato però in posizione di offside dal Var. Partenopei in gestione nei cinque minuti di recupero conclusivi ma al 92′ è Success a firmare il pari ai bianconeri, con il cambio di campo di Zemura a servire Kristensen che dalla corsia di destra serve l’assist per aggancio e girata vincente del numero 7. È proprio il primo gol in campionato dell’attaccante nigeriano a regalare un punto importante in chiave salvezza all’Udinese di Cannavaro, con il NAPOLI che viene così condannato al terzo pareggio nelle ultime quattro partite.

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L’Italia: terra di santi, poeti, navigatori… e commercialisti

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L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori e… commercialisti? Sembrerebbe proprio di sì, se guardiamo ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Nel loro rapporto annuale sull’albo della categoria professionale, emerge un trend in crescita che potrebbe far sorridere gli amanti delle espressioni stereotipate sul popolo italiano.

Nel corso del 2023, il numero di nuovi iscritti alla professione di commercialista ha registrato un significativo incremento, con ben 1.864 nuovi membri che hanno varcato la soglia dell’Albo. Ma non è tutto: sono state anche costituite 161 nuove Società tra professionisti, segno di un interesse sempre più vivo per questa professione.

Secondo i dati riportati, rispetto al 2007, anno cruciale che ha segnato la formazione dell’Albo unico tra dottori e ragionieri, il numero degli associati è aumentato del 12%, raggiungendo la considerevole quota di 120.424. Una crescita significativa, che testimonia l’importanza e la rilevanza che questa figura professionale continua a rivestire nell’ambito economico italiano.

Ma non è solo il numero degli iscritti a destare interesse. Anche la composizione della professione sta subendo delle trasformazioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre scorso le professioniste hanno raggiunto il 33,8%, mentre i giovani rappresentano il 14,7% della platea professionale. Un segno di cambiamento e di inclusione che caratterizza il tessuto dei commercialisti italiani.

Tuttavia, non mancano le sfide. Se da un lato si registra una crescita costante degli iscritti, dall’altro si osserva un rallentamento in alcune aree geografiche. Le regioni settentrionali e centrali, ad esempio, mostrano un tasso di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti, mentre nelle regioni meridionali si assiste addirittura a un’inversione di tendenza.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, interpreta questi dati come una testimonianza della resilienza della professione di commercialista in un momento di crisi per molti altri settori professionali. La crescita costante e il recupero del reddito medio negli ultimi due anni dimostrano, secondo de Nuccio, la solidità e la dinamicità di questa figura professionale.

Insomma, se l’Italia è stata storicamente celebrata per i suoi santi, poeti e navigatori, sembra che ora i commercialisti abbiano conquistato un posto di rilievo nella narrazione del paese. Forse è proprio vero quello che si dice: in Italia c’è posto per tutti, anche per i numeri e le cifre.

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Cronache

Sette alberi di magnolia: il regalo di Francesco Borrelli e di sua mamma alla città di Napoli

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Sette alberi di magnolia piantati in piazza Carlo III a Napoli: è il regalo che il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e sua madre Diana hanno voluto fare alla città di Napoli in occasione dei loro rispettivi compleanni. Francesco Borrelli ha infatti compiuto 50 anni e sua mamma 80: un bel modo davvero di festeggiare, con un gesto d’amore nei confronti della propria città.

 

 

 

Alla cerimonia di piantumazione anche il sindaco Gaetano Manfredi e alcuni cittadini che hanno voluto salutare il bel gesto. “È anche un invito, ha detto l’onorevole Borrelli, a rendere Napoli sempre più verde”. Le sette magnolie adesso contribuiscono a dare ombra e ristoro a chi attraversa la piazza napoletana.

 

 

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