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Marcia dei 100mila a Glasgow, insieme siamo forti

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“Insieme siamo forti, e possiamo far si’ che il cambiamento avvenga”. Vanessa Nakate riassume cosi’, alla fine della giornata, il senso della Marcia per il clima che Fridays for Future ha organizzato oggi a Glasgow. Almeno 100mila persone (250mila per gli organizzatori) hanno sfilato pacificamente per la citta’ scozzese, con musica e cartelli. Insieme hanno voluto dire che non si fidano piu’ delle promesse dei leader per risolvere la crisi climatica, e che solo la mobilitazione dal basso puo’ costringere chi ha il potere ad agire. Greta Thunberg oggi ha sfilato, ma ha preferito non parlare. Quello che aveva da dire (“La Cop26 e’ un fallimento, solo bla bla bla”), lo aveva detto ieri, allo Sciopero del clima, sempre a Glasgow. Oggi per Fridays for Future e’ stato il momento della grande mobilitazione, la giornata in cui far vedere quanta gente riesce a muovere, quanto consenso popolare ha. In contemporanea con Glasgow, in tutto il mondo si sono tenute manifestazioni, che hanno raccolto in tutto milioni di persone. Il corteo e’ partito nella tarda mattinata da Kelvingrove Park. Piovigginava e soffiava un vento gelido, ma il clima era ugualmente festoso. Forte la presenza dei sindacati locali, delle rappresentanze dei paesi meno sviluppati, delle comunita’ indigene, dei gruppi di estrema sinistra.

La scelta recente di Fridays for Future e’ quella di dare voce ai paesi poveri, piu’ colpiti dalla crisi climatica. E questo ha dato una forte colorazione terzomondista e anti-capitalista al movimento. Nel corteo la prevalenza e’ di giovani. Ragazzi come Jaline, Amy e Rory, ventenni di Glasgow. “Vogliamo che i governi agiscano”, dice Jaline. Ed Amy: “Vogliamo il cambiamento, per noi e per i bambini”. “Dobbiamo fare pressione sui governi, siamo qui per questo”, conclude Rory. Lagi viene dalle Isole Fiji: “Noi siamo sulla prima linea della crisi climatica – spiega -. I grandi paesi non pagano per i danni che ci fa. Ma noi non annegherempo. Siamo qui per dire che siamo resistenti, che lotteremo”. Chris, 31enne di Glasgow, malato di sla, marcia sulla sua carrozzella, con una bandiera della Scozia e una della Ue, incurante di pioggia e vento. “Il mondo brucia, la gente vuole un futuro – dice -. La Cop cambia poco, dobbiamo far sentire la nostra voce”. Stuart, canadese della Landworkers’ Alliance (Alleanza dei lavoratori della terra) lancia il suo messaggio alla Cop26, che oggi dedica la giornata alla natura e all’uso della Terra: “Ai leader della Cop dico: prendete decisioni che aiutino gli agricoltori a combattere il cambiamento climatico. Il tempo e’ scaduto”. Il corteo arriva alla destinazione di Green Park senza incidenti. Solo un po’ di tensione quando la polizia allontana un gruppo del Partito comunista che in passato aveva creato problemi. Sul palco di Green Park salgono attivisti dei paesi meno sviluppati e delle comunita’ indigene. La speaker dice “la lotta al cambiamento climatico e’ anche lotta al colonialismo, al fascismo e all’imperialismo”, e una cantante cilena attacca una canzone che inneggia a “Latino America, Palestina, internazionalismo”. Una attivista indigena dell’Amazzonia dice “stanno distruggendo la foresta e uccidendo le persone. Noi indigeni siamo i portavoce della Madre Terra. E’ il momento di riprenderci il mondo e ricostruire la solidarieta’. E’ il momento di riforestare le nostre menti e i nostri cuori”. E conclude con lo slogan sentito tante volte in questi giorni a Glasgow: “Fuori Bolsonaro genocida”. Conclude Vanessa Nakate, la giovane attivista ugandese seconda solo a Greta per popolarita’. “”Le parole dei leader non sono accompagnate dai fatti, basta con questi vertici senza significato, servono azioni concrete, e servono adesso”. E aggiunge: “Insieme siamo forti, e possiamo far si’ che il cambiamento avvenga. Un altro mondo e’ possibile”. (

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Il padre picchia la madre, bambina di 11 anni chiama il 112

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A Bolzano una bambina di undici anni ha chiamato il 112 perché il padre stava picchiando la madre. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Questura che ha arrestato l’uomo. Piangendo disperata, la bambina ha chiesto l’intervento urgente della Polizia per fermare il padre che stava massacrando di botte la mamma. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti si sono imbattuti in un uomo che in evidente stato di agitazione sin da subito ha iniziato ad assumere un comportamento ostile ed aggressivo nei loro confronti. Gli agenti con non poca fatica sono riusciti ad accedere all’interno dell’appartamento, nonostante l’uomo continuasse a minacciare di morte la moglie e la figlia. Dopo aver messo in sicurezza in un’altra stanza la donna e la bambina, gli agenti hanno cercato di placare l’ira dell’uomo – un bolzanino 50enne – il quale ha però minacciato di morte anche loro. Nel frattempo la donna ha riferito di continue aggressioni subite dal marito e di non aver mai sporto denuncia per paura delle ripercussioni e per non perdere l’affidamento della bambina.

Portata in ospedale per le cure del caso, la donna ha infine sporto denuncia. Portato in Questura, l’uomo ha continuato ad affermare che non appena fosse uscito da lì, le avrebbe trovate ed ammazzate moglie e figlia. A questo punto è scattato l’arresto per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e minaccia a pubblico ufficiale. Il Questore Paolo Sartori, quindi, in considerazione della gravità di quanto accaduto, ha immediatamente emesso nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione personale dell’ammonimento, disponendo altresì l’avvio della procedura per l’emissione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. “L’ intervento in soccorso dell’ennesima vittima di violenze domestiche è stato reso possibile grazie alla determinazione di questa bimba, il che ha consentito di evitare ben più tragiche conseguenze”, ha evidenziato Sartori.

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Calcio: arbitro Coppa del Re denuncia pressioni di Real Madrid Tv

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L’arbitro della finale di coppa del Re, domani sera a Siviglia tra Barcellona e Real Madrid, Ricardo de Burgos Bengoechea, ha puntato il dito contro la Tv del Real per la pressione che mette sui direttori di gara designati per le partita della squadra guidata da Carlo Ancelotti. Senza riuscire a trattenere le lacrime durante la conferenza stampa svoltasi alla vigilia, l’arbitro ha denunciato che “i video su Real Madrid TV ci mettono grande pressione e hanno anche gravi ripercussioni nella tua vita privata – ha detto -. Quando tuo figlio torna a casa da scuola piangendo perché gli dicono che suo padre è un ladro, è davvero dura. E’ una situazione assurda”.

De Burgos Bengoechea ha aggiunto che è il momento di “riflettere” sulla situazione attuale del calcio spagnolo, affermando che diversi suoi colleghi avevano deciso di scendere di categoria per non subire più la pressione dei massimi livelli. Il canale televisivo del Real Madrid produce ogni settimana dei video per screditare gli arbitri delle loro prossime partite. Ma la pressione è aumentata da febbraio, quando il club ha lanciato una guerra istituzionale contro un sistema arbitrale “completamente screditato” e un “sistema corrotto dall’interno” dopo le decisioni che la Liga ha preso nei suoi confronti. Il responsabile della Var, Pablo Gonzalez Fuertes, ha detto a sua volta che gli arbitri potrebbero prendere ulteriori provvedimenti sulle trasmissioni di Real Madrid TV. “Non c’è dubbio che dovremo iniziare ad adottare misure molto più serie Faremo la storia, perché non continueremo a sopportare quello che stiamo sopportando”, ha affermato, senza approfondire.

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I 23 cardinali latinoamericani che sceglieranno Papa

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Tra i 135 cardinali con un’età al di sotto degli 80 anni che formeranno il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice, 23 sono latinoamericani. Il 13 marzo 2013 a eleggere Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro erano appena 19. Il Brasile è il paese della regione più rappresentato, con sette cardinali.

Di questi, due sono stati nominati da Benedetto XVI: l’arcivescovo di San Paolo, il 75enne Odilo Scherer, e il 77enne João Braz de Aviz, a capo del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Nominati da Francesco il 74enne arcivescovo di Rio de Janeiro Orani João Tempesta, quello di Manaus, il 74enne Leonardo Ulrich Steiner, il 65enne arcivescovo di Salvador Sérgio da Rocha, il 64enne Jaime Spengler a capo dell’arcidiocesi di Porto Alegre e il 57enne Paulo Cezar Costa, arcivescovo di Brasilia.

Quattro gli argentini, tutti nominati da Francesco, ovvero il 62enne Víctor Manuel Fernández che guida il Dicastero per la dottrina della fede, il 66enne Angel Sixto Rossi, arcivescovo di Córdoba, di Santiago del Estero il 72enne Vicente Bokalic Iglic e il 77enne arcivescovo emerito di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli.

Gli altri sei cardinali sudamericani in Conclave sono l’uruguaiano 65enne Daniel Fernando Sturla, secondo il canale Ntn24 unico “papabile”, il paraguayano Adalberto Martínez Flores (73 anni), il peruviano Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio (75 anni), il 68enne cileno Fernando Natalio Chomalí Garib, il 63enne colombiano Luis José Rueda Aparicio e l’ecuadoriano Luis Gerardo Cabrera Herrera (69 anni).

Il Messico ha due porporati in Conclave: l’arcivescovo primate del Messico, il 75enne Carlos Aguiar Retes, nominato da Francesco, e il 74enne arcivescovo di Guadalajara Francisco Robles Ortega, scelto da Benedetto XVI.

In America Centrale e nei Caraibi sono invece quattro i cardinali in Conclave, tutti nominati da Francesco, ovvero il 76enne cubano Juan de la Caridad García Rodríguez, il 77enne guatemalteco Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, il 76enne nicaraguense Leopoldo Brenes e l’haitiano Chibly Langlois, di 66 anni.

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