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Maradona-Messi, una maglia del ‘Pibe’ vale più di 6 della Pulce

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“Maradona è meglio ‘e Messi”. Viene da pensarlo, se qualcuno avesse dei dubbi, dopo che sei maglie n.10 dell’Argentina che la Pulce ha indossato in partita ai Mondiali vinti in Qatar sono state acquistate in blocco, da un anonimo compratore, che si è aggiudicato per 6,1 milioni di sterline (circa 7.1 milioni di euro) l’asta svoltasi a cura di Sotheby’s. Ma la stessa casa d’aste aveva battuto, a maggio del 2022, la maglia n.10 (quindi una singola casacca) che Diego Maradona aveva indossato nella celebre partita della ‘Mano de Dios”, Argentina-Inghilterra dei Mondiali del 1986, per 7,1 milioni di sterline, cifra che un anno e mezzo fa equivaleva a 8,6 milioni di euro. La preziosa ‘reliquia’ era stata messa a disposizione per la vendita dall’ex nazionale inglese Steve Hodge, che l’aveva scambiata con il ‘Pibe de Oro’ a fine partita.

Nel caso delle maglie di Messi Sotheby’s, che verifica sempre con estrema pignoleria la provenienza e l’autenticità dei vari cimeli, ha precisato che erano quelle che il capitano dell’Albiceleste ha utilizzato in Qatar nei primi tempi di due partite della fase a gironi, e di quelle degli ottavi, quarti, semifinale e finale. L’unica che mancava è quella di Argentina-Australia perché il centrocampista dei ‘Socceroos’ Cammy Devlin, che l’ha scambiata con Messi al termine dei primi 45′ della sfida tra le loro nazionali, ha rifiutato di metterla a disposizione.

E questo nonostante l’asta dedicata all’otto volte Pallone d’Oro avesse anche fini benefici: infatti parte del ricavato andrà all’ospedale pediatrico Sant Joan de Deu di Barcellona che a suo tempo si occupò anche del Messi pre-adolescente e al quale il fuoriclasse argentino è rimasto molto legato. Ma nessuno è stato come Maradona, e allora una sola maglia mondiale del ‘Pibe vale più delle 6 di Messi: i numeri non mentono. Anche se chi potrebbe far notare che il recordman assoluto non è un calciatore: sempre da Sotheby’s, nel 2022 una delle canotte da gioco (quella rossa) indossate dalla leggenda del basket Michael Jordan, durante la sua ultima stagione, 1997-’98, con i Chicago Bulls è stata venduta all’asta per 10,1 milioni di dollari, pari a 9,2 milioni d euro. Come dire che ‘Air’ vola più in alto di tutti.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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