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Manita del Barcellona, Real Madrid in ginocchio al Camp Nou. La tripletta di Suarez apre la strada a Conte, Lopetegui sarà esonerato

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Il clasìco non è mai una partita qualunque. Che si giochi a Madrid o a Barcellona è sempre il match dell’anno. Non si sa mai chi vince, anzi si sa sempre che vince lo spettacolo del calcio. Quest’ultimo clasic0 ha il sapore amaro, però. Non c’è Cristiano Ronaldo, migrato a Torino. Non c’è Lionel Messi per infortunio. E però resta una partita bellissima. Primo tempo a senso unico al Nou Camp, con i blaugrana che trovano il gol del vantaggio dopo appena 11 minuti con Coutinho. Azione magistrale sull’asse Rakitic-Jordi Alba e tocco facile del brasiliano che mette in rete. Prima del gol il Barcellona ha fatto 30 passaggi senza che i madridista abbiano visto palla. Raddoppio alla mezz’ora di Suarez su rigore dopo una azione tambureggiante del Barcellona. Solo alla fine dell’azione l’arbitro ha chiesto alla Var Room di verificare un fallo in aeea su Suarez.

Il fallo c’è, l’arbitro concede il rigore che lo stesso Suarez trasforma. Al rientro in campo c’è un Real Madrid molto più in palla, molto più aggressivo, con grande pressing sui portatori di palla del Barcellona. Passano pochi minuti e al 50 minuto Marcelo accorcia. Azione insistita dei blancos. Isco mette in mezzo, Lenglet riesce solo a toccare e il pallone arriva a Marcelo che mette dentro. È tutta un’altra partita. I madridisti provano a pareggiare tenendo un ritmo forsennato.  Al 67 minuto altra azione da gol del Real con uno stacco di testa imperioso di Benzema di poco sopra la traversa. Al 74 minuto il Barcellona fa uscire Coutinho molto affaticato e mette dentro Dembelè. Grandi accelerazioni e freschezza fisica. Passa un minuto e da una azione avviata proprio da Dembelè, cross di Sergi Roberto e incornata imperiosa del Pistolero Suarez. È il 74 minuto. Il Real è al tappeto. C’è di nuovo una sola squadra in campo. Passano pochi minuti e il Barcellona privo di Messi vede sempre Suarez involarsi sulla destra e infilare ancora, è il minuto 82, il portiere del Real. Nou Camp in visibilio. Madridista imbambolati dal colpo del kappao. Al minto 86 è Arturo Vidal che va in gol. Courtois prende il 5 gol. Per Lopetegui è la fine. Sicuramente Florentino Perez chiuderà ogni rapporto. Antonio Conte potrebbe essere il prossimo allenatore madridista.

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Inzaghi nella storia: orgoglioso di una super Inter

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Simone Inzaghi scrive un’altra pagina della storia interista: la vittoria contro il Barcellona vale infatti la seconda finale di Champions League da allenatore nerazzurro, come solo Helenio Herrera nella storia del club. Un risultato storico, che il tecnico sottolinea con orgoglio: “Innanzitutto voglio fare i complimenti al Barcellona, abbiamo incontrato una squadra veramente forte. Ci è voluta una super Inter – le sue parole intervistato da Sky Sport -. Poi un plauso a questi ragazzi, hanno messo in campo due prestazioni mostruose altrimenti non si poteva raggiungere la finale. Sono orgoglioso, sono contento di essere il loro allenatore. È giusto che i ragazzi se lo godano davanti a questi tifosi”. Una prestazione da grande squadra, soprattutto nei supplementari, quando l’Inter ha trovato ancora le forze per tornare avanti.

“Ho detto che i cambi ci avrebbero aiutato, di crederci e di limitare una squadra non semplice da limitare. Lautaro, Dumfries, Frattesi non ha fatto la rifinitura, col cuore abbiamo superato l’ostacolo. Abbiamo cercato di giocarcela con le nostre armi e qualità. Dopo il 3-3 dell’andata avevamo chiaro cosa fare in campo, la squadra non è mai stata presuntuosa, la finale è meritata”, ha concluso. Una gara in cui decisivo è stato anche Yann Sommer, premiato come MVP della sfida. “Sono molto felice, la squadra ha fatto una roba incredibile. La parata su Yamal è stata speciale, lui è fortissimo e sono felice che non sia entrata. Questa roba che abbiamo fatto, con Acerbi che va a fare la punta…oggi tante squadre si sarebbero arrese dopo il 3-2. Noi abbiamo creduto fino alla fine, è tutto incredibile”.

E ancora di più lo è per Davide Frattesi, già decisivo nell’andata dei quarti contro il Bayern Monaco. “Vedevo tutto nero, sono stato fortunato a finire la partita. Mi sono stirato all’addome e abbiamo fatto un lavoro incredibile per esserci stasera. È incredibile essere in finale di Champions, non so che dire”.

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Champions, Lautaro: vogliamo la Champions da finale persa

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“Già all’andata abbiamo sofferto tanto ma abbiamo fatto una partita fantastica come squadra. Questa squadra non molla mai. Dal primo giorno vogliamo vincere la Champions, da quando abbiamo perso la finale col City. Ora dobbiamo recuperare tante energie. Abbiamo un’occasione e un’opportunita da cogliere”. Lautaro Martinez celebra la vittoria “di squadra” contro il Barcellona. “Ero in difficoltà perché non riuscivo ad alzare bene la gamba ma ho fatto fisio e sono riuscito a scendere in campo. Avevo promesso che oggi sarei sceso in campo. Era tutti preoccupati in famiglia perché volevo giocare. Non ho risposto a mia madre che mi chiamava tutta la mattina. Non sto bene. non ho finito bene. Ora lavorerò con lo staff perché abbiamo ancora tante partite davanti”, conclude il capitano dell’Inter.

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4-3 al Barcellona, l’Inter va in finale di Champions

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L’Inter vince 4-3 contro il Barcellona ai supplementari e vola in finale di Champions League. Quello di San Siro è stato un match incredibile, ancor più del 3-3 in Catalogna: i nerazzurri sono andati in vantaggio di due reti, poi la rimonta e il sorpasso dei catalani, infine la rete di Acerbi che ha portato la gara ai supplementari, decisiva la rete di Frattesi che fa esplondere la festa interista. Settima finale della storia per l’Inter – la seconda sotto la gestione Inzaghi in tre anni – che il 31 maggio a Monaco di Baviera sfiderà la vincente tra Paris Saint-Germain e Arsenal, attese domani a gara-2 di semifinale (1-0 a Londra per i francesi all’andata). Simone Inzaghi ha mandato in campo Lautaro dal primo minuto, l’argentino è tornato a disposizione dopo l’elongazione ai flessori della coscia sinistra, infortunio accusato all’andata. Solito 3-5-2 per il tecnico piacentino, Flick ha risposto con una sorta di 4-2-3-1: scelto ancora Ferran Torres come falso nueve, Lewandowski è invece partito dalla panchina dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dal campo nelle ultime settimane. Possesso palla Barcellona e aggressività da parte dei nerazzurri: il primo tempo di San Siro ha ricalcato quanto visto a Montjuic una settimana fa, gli azulgrana si sono affidati alle fiammate di Yamal, marcato a vista da Dimarco.

L’esterno nerazzurro, al 21′, ha innescato il primo gol recuperando palla sulla trequarti e imbeccando Dumfries, che anziché calciare ha servito Lautaro, il numero 10 ha appoggiato il pallone in rete praticamente a porta vuota. Il capitano nerazzurro a termine dei primi 45 minuti si è conquistato il rigore del 2-0, l’intervento di Cubarsì è stato prima giudicato non falloso da Marciniak, poi il direttore di gara è stato richiamato all’on field review: dal dischetto ci ha pensato Calhanoglu a siglare il raddoppio spiazzando Szczesny. In pieno recupero c’è stato un lungo battibecco tra Inigo Martinez e Acerbi, il difensore dell’Inter è stato allontanato dai compagni per evitare sanzioni disciplinari. Nella ripresa l’intensità da parte degli uomini di Inzaghi è calata, gli ospiti ne hanno approfittato al 9′ quando Eric Garcia, su assist di Gerard Martin, ha dimezzato lo svantaggio. Qualche minuto più tardi l’ex Manchester City, sugli sviluppi di un contropiede, si è divorato il gol del 2-2, decisivo l’intervento di Sommer. Il pareggio è arrivato al quarto d’ora, ancora Martin ha pescato Dani Olmo, lo spagnolo in tuffo ha avuto tutto il tempo di deviare il pallone in rete.

I padroni di casa hanno fatto fatica a creare azioni pericolose, a due minuti dal termine Raphinha, dopo una respinta dello stesso Sommer, ha trovato il diagonale vincente. In pieno recupero, Acerbi – che si era spinto in avanti per tentare il tutto per tutto – ha riaperto nuovamente la partita segnando la rete del 3-3 che ha portato il match ai supplementari. Di mezzo il palo di Yamal, il giovane talento blaugrana ha sprecato in due occasioni il pallone del 4-3. Nell’extra-time il Barcellona ha provato a gestire il possesso, ma al 9′ del primo tempo supplementare Frattesi, su sponda di Taremi, ha siglato il gol del nuovo vantaggio, un piazzato col sinistro sul palo lontano che ha beffato Szczesny. Sotto il duluvio l’Inter stringe i denti, il Barça ha ormai dato tutto e per i campioni d’Italia si aprono le porte della finale di Champions.

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