Nel nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca arriva la messa al bando dei diamanti russi. Il Consiglio Ue, a quasi due anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, vara il dodicesimo pacchetto di misure che, oltre allo stop all’import di Gpl e all’introduzione di nuove nomi di alto profilo, include l’iconico divieto di acquisto, importazione e trasferimento dei diamanti provenienti dalla Russia. “I diamanti russi non sono per sempre”, ha commentato ironico su X il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. La messa al bando si applicherà infatti “ai diamanti originari della Russia, a quelli esportati dalla Russia, ai diamanti in transito in Russia e ai diamanti russi lavorati in Paesi terzi”, spiega la nota diramata dal Consiglio Ue.
Un blocco totale dunque al settore russo delle pietre preziose, un mercato dal valore di 4,5 miliardi di dollari. Il divieto, concordato anche con i Paesi del G7, entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo. Per i gioielli che incorporano diamanti originari dalla Russia invece il divieto sarà progressivo a partire dal primo marzo 2024 e da completare entro il primo settembre dell’anno prossimo. Lasso di tempo in cui gli Stati membri guidati dal Belgio, che ospita ad Anversa il centro nevralgico del traffico di diamanti, dovranno sviluppare un sistema di tracciamento a tecnologia blockchain che permetta di seguire a ritroso il percorso di ogni gemma sino al momento della sua estrazione.
Soddisfatto anche il presidente ucraino. “Lo Stato aggressore deve sentire la pressione del mondo libero ed è fondamentale garantire che i regimi sanzionatori esistenti siano effettivamente applicati”, ha scritto Volodymyr Zelensky su X. Al centro del dodicesimo pacchetto di sanzioni infatti c’è anche una serie di accorgimenti studiati per combattere l’aggiramento delle misure. Gli esportatori Ue, ad esempio, dovranno vietare contrattualmente la riesportazione verso la Russia di beni e tecnologie sensibili. Aggiunti inoltre alla lista delle sanzioni alcuni prodotti chimici, batterie al litio, termostati, motori a corrente continua e servomotori per droni.
ùNel pacchetto c’è anche un capitolo dedicato ai metalli con l’introduzione di ulteriori restrizioni all’importazione in Ue dalla Russia di ghisa, fili di rame, fili di alluminio, lamiere, tubi e tubature, un mercato che attualmente rappresenta una valore di 2,2 miliardi di euro l’anno per Mosca. Arriva anche il divieto totale di importazione del propano liquefatto, il Gpl, con un periodo transitorio di 12 mesi. Cresce infine la lista degli enti e soggetti sanzionati, con 147 nomi aggiuntivi che ancora devono essere resi pubblici, ma che stando a fonti interne alla Commissione dovrebbero comprendere anche Ilya Medvedev, figlio dell’ex presidente russo.