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Esteri

L’Spd si prende anche Berlino con la prima sindaca

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E’ la socialdemocratica Franziska Giffey la prima sindaca donna eletta al Land di Berlino. Il distacco con la rivale dei Verdi non e’ abissale – il 21,4% contro il 18,1 – ma quanto basta per spuntarla. L’ex ministra della Famiglia si era dimessa a maggio dal suo incarico di governo in seguito alle accuse di plagio per la tesi di dottorato alla Frei Universitaet di Berlino. Ma aveva deciso di non ritirare la sua candidatura alla guida della capitale tedesca, il suo vero obiettivo. Giffey, classe 1978, non viene infatti dalla politica ma dalla pubblica amministrazione. Dopo una laurea in gestione amministrativa, tutta la sua formazione e’ stata al servizio delle istituzioni locali. L’ultimo incarico prima di diventare ministra era come sindaca del quartiere multietnico di Neukoelln, tra il 2015 e il 2018. Con il motto ‘Ganz sicher Berlin’, che si presta alla doppia interpretazione di ‘sicuramente Berlino’ ma anche di ‘Berlino sicura’, Giffey si e’ impegnata in questa campagna elettorale all’insegna di bandiere non tipicamente socialdemocratiche: la tutela della sicurezza e una campagna in favore della costruzione di nuovi immobili, vista l’emergenza abitativa che assilla la capitale. Ma si e’ sempre detta contraria al referendum appoggiato dalla Linke e dai Verdi a favore dell’esproprio: referendum che, tenutosi in contemporanea alle elezioni di domenica, ha invece certificato con il 56,4% di si’ la vittoria di chi vuole espropriare oltre 200.000 abitazioni ai cosiddetti ‘squali immobiliari’, ovvero i grandi proprietari che hanno oltre 3.000 case in citta’. Il referendum indica una direzione ma non e’ giuridicamente vincolante. Giffey ha promesso che terra’ conto del risultato ma “questo progetto deve poi essere esaminato anche in termini di diritto costituzionale”, ha aggiunto. Soltanto qualche mese fa, infatti, la Corte costituzionale federale di Karlsruhe ha dichiarato incostituzionale il tetto sugli affitti di Berlino, negando alla citta’ il diritto di legiferare in materia. Insomma, la prima grana per la neo sindaca, alla quale adesso spetta il compito di governare una citta’ complessa. La precedente coalizione rosso-rosso-verde (composta da Spd, Linke e Verdi) non potra’ essere sostituita da una bicolore rosso-verde, come i socialdemocratici auspicavano. In compenso la Giffey ha aperto oggi ad altre possibili coalizioni. I liberali guidati dal candidato di punta del partito berlinese Sebastian Czaja si sono gia’ fatti avanti: “Franziska Giffey ha fatto campagna elettorale a Berlino per un cambiamento. Una trasformazione difficile da realizzare con i Verdi e la Linke. Noi abbiamo sempre detto di essere disponibili ad un governo di centro”. Che a Berlino si ripeta il tentativo di una coalizione semaforo come nel resto della Germania?

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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