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L’Italia gioca e non segna, 0-0 in casa Inghilterra

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L’Italia gioca, spreca, non segna, e resta prima nel girone di Nations League dopo lo 0-0 in casa dell’Inghilterra. Prosegue con profitto – ma senza gol – il lavoro di ricostruzione azzurra di Roberto Mancini. Un debutto di spessore per Gatti in difesa, la verve di Frattesi, la presenza di Scamacca, il senso tattico di Pessina: tanti segnali positivi, a comporre il puzzle di un’Italia piu’ spigliata nel gioco della nazionale di Southgate, che al contrario degli azzurri ai Mondiali ci andra’. Manca pero’ ancora la capacita’ di chiudere il cerchio, ovvero di mettere il pallone in porta, e per stasera non e’ solo sulle spalle dell’attaccante che ricade il peso del problema, riconosciuto a fine gara anche dal Ct. Ora resta, prima della vacanze, l’ultimo impegno a Monaco contro la Germania. Mancini ci arriva senza Tonali – unico azzurro del nuovo corso al di sotto delle aspettative – che verra’ squalificato. Per quel che vale, servira’ conservare il primato del girone, se non consolidarlo. Inghilterra-Italia si presentava come presunta rivincita della finale di Wembley, ma l’unica eredita’ e’ lo stadio senza pubblico per la squalifica Uefa seguita al caos biglietti di quella partita. Tutto diverso il contesto, cambiate le squadre in cerca di nuovi nomi. A giudicare dall’avvio, lo spettacolo non ne perde: manca solo il gol. Mancini, nel turn over continuo cominciato dopo il ko di Londra con l’Inghilterra per rifondare l’azzurro, sceglie un altro esordiente assoluto, Federico Gatti al centro della difesa con Acerbi, e da’ fiducia acentrocampo a Frattesi dal primo minuto, dopo il miniscampolo di partita a Bologna. In attacco, e’ l’ora di Scamacca, accompagnato da Pessina e Pellegrini. Gli occhi sono su Tonali. Dall’altra parte, Southgate rende omaggio alla serie A scegliendo, nel 4-2-1-3, Tomori in difesa e Abraham centravanti. Tutti in ginocchio, come fu un anno fa nella finale dell’Europeo, per il black lives matter, poi via alla sfida di Nations League. L’Inghilterra parte in pressing, l’Italia velocizza il palleggio in verticale e quel che guadagna in profondita’ perde in decisione. Dopo meno di 2′ l’occasione buona capita sul destro di Frattesi: il giovane del Sassuolo chiude largo sul palo opposto il triangolo con Pellegrini che lo libera in area. Nasce invece da un errore di Donnarumma su passaggio arretrato la palla buona per Abraham, rimontato da Locatelli, ed e’ solo il 4′. La partita e’ aperta, Mount trova una posizione tra le linee che mette in difficolta’ gli azzurri e all’8′ chiude sulla traversa – con deviazione di Donnarumma – la triangolazione con Sterling. Lo stesso Sterling ci prova in dribbling al 16′, deviato in angolo da Di Marco, sul corner la girata di Rice e’ di poco alta. Passano i minuti e l’Italia guadagna in precisione di palleggio; mentre le corse di Sterling a destra e Grealish a sinistra sfociano solo in cross, la manovra azzurra si concretizza. Al 24′, tutto parte da Di Lorenzo liberato in area da destra, sul rimpallo Tonali spara a porta spalancata ma e’ murato. Scamacca fa il centroboa piu’ che il centravanti, ma nel fuoco d’artificio azzurro di fine primo tempo (Pessina deviato in angolo da Ramsdale al 44′) c’e’ un pallone buono anche sul suo destro, ma il tiro e’ alto. Al rientro squadre invariate, e anche il copione. Passano pochi minuti e di nuovo Pessina, su azione tutta verticale, ha dal limite il pallone giusto sul destro ma la battuta al volo e’ ancora alta. Il cross inglese, ancorche’ monotono, provoca agli azzurri un brivido al 6′: Gatti, preciso su Abraham, si perde sottoporta Sterling che svirgola alto, fortuna per Donnarumma. L’attaccante City ingaggia un duello personale col portiere, che ne blocca a terra il rasoterra da dentro area all’8′.Ma se si parla di manovra, bisogna guardare all’altra porta. Al 12′ Pessina, dopo aver sprecato un contropiede, pesca bene Di Lorenzo sul palo lontano ma l’occasione sfuma per l’uscita del portiere. Al 20′ arriva il momento di Esposito e Gnonto per Pellegrini e Locatelli, e dall’altra parte per Kane al posto di Abraham. Gnonto prova subito il tiro, largo. Quando manca un quarto d’ora, Mancini si arrabbia sulla palla rubata a centrocampo da Pessina, e mal sviluppata in contropiede su Scamacca a centroarea. E’ l’ultima situazione per la punta, sostituito da un altro Sassuolo, Raspadori. A squadre allungate e stanche, Kane si crea la prima occasione a 10′ dalla fine, ma tira alto. La chiusura e’ emblematica della serata azzurra: in pieno recupero Gnonto si invola, dribbla e controdribbla, poi pesca Frattesi in area anticipato di fisico da Maguire. Voleva vincere, l’Italia nuova, e ci e’ andata vicina. Mancando pero’ nell’unica cosa che davvero conta, il gol.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

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Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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