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Cronache

L’attrice Eleonora Giorgi ha in cancro al pancreas: ho paura della chemio, ma lotterò per vincere

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L’amatissima attrice italiana Eleonora Giorgi ha recentemente condiviso con il pubblico la sua battaglia contro un adenocarcinoma al pancreas. In un’intervista, la Giorgi ha apertamente parlato delle sue emozioni, delle circostanze fortunate che hanno portato alla scoperta precoce del tumore e della sua determinazione a combattere questa malattia.

La rivelazione della diagnosi

Eleonora Giorgi, settantenne icona del cinema italiano, ha svelato di aver reagito con incredulità alla diagnosi di adenocarcinoma al pancreas. La scoperta è avvenuta quasi per caso mentre si sottoponeva a una serie di esami, tra cui una mammografia, per via di un forte raffreddore. Il fato ha voluto che durante una tosse improvvisa, l’ecografista suggerisse una tac che ha poi rivelato la presenza di noduli, di cui due frastagliati, nel suo pancreas.

Fortuna e tempestività

La tempestività della scoperta è stata cruciale, consentendo una diagnosi precoce e aprendo la strada a un piano di trattamento che includerà cicli di chemioterapia seguiti dalla possibilità di un intervento chirurgico. La Giorgi ha sottolineato l’importanza di non trascurare alcun segnale del corpo e di affrontare la realtà della malattia con coraggio.

La Forza della determinazione

La notizia del tumore ha portato la Giorgi attraverso una gamma di emozioni, inizialmente con pensieri egoistici sulla propria vita e invecchiamento. Tuttavia, il supporto e l’amore dei suoi figli l’hanno motivata a combattere con forza. Eleonora ha esorcizzato le sue paure documentandosi sulla malattia e ha scelto di affrontare la situazione con determinazione, esprimendo piena fiducia nella scienza e nei trattamenti medici.

Un esempio di coraggio

La decisione di condividere pubblicamente la sua esperienza è nata dalla volontà di essere un esempio per gli altri. Eleonora Giorgi vuole incoraggiare chiunque stia affrontando una battaglia simile, specialmente i giovani che si trovano nella stessa situazione. La sua partecipazione attiva nella lotta contro il cancro, inclusa la decisione di parlare pubblicamente del suo percorso, dimostra la sua forza interiore e la volontà di trasmettere un messaggio di speranza.

La rinascita attraverso il dolore

Eleonora Giorgi ha affrontato la prospettiva di perdere i capelli e le sopracciglia a causa del trattamento, ma vede questi momenti come un’opportunità per esplorare nuovi modi di esprimere la sua vitalità. La sua determinazione nel trovare luce anche nei momenti difficili riflette il desiderio di vivere appieno la propria vita nonostante le sfide.

Solidarietà con Fedez

La Giorgi ha anche espresso il desiderio di incontrare il giovane cantante Fedez, che sta affrontando la sua battaglia contro il cancro. Eleonora vuole offrire il suo sorriso e la sua serenità a Fedez, ricordandogli le gioie della famiglia e della carriera che ha costruito.

Eleonora Giorgi, con la sua forza, coraggio e determinazione, è diventata un faro di speranza per coloro che affrontano la lotta contro il cancro. La sua storia ispira a perseverare, a non trascurare mai i segnali del corpo e a abbracciare la vita con gratitudine anche nelle circostanze più difficili.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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Cronache

Cadavere nel lago, è un 51enne morto forse per un malore

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E’ un 51enne di Calvizzano (Napoli) l’uomo trovato senza vita nel lago di Lucrino a Pozzuoli. La salma è stata sequestrata per esami autoptici. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un malore.

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Cronache

Verso Conclave tra suffragio e diplomazia, domani la data

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Secondo il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Papa – l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis -, il Conclave inizia tra il 15/o e il 20/o giorno dal decesso, quindi tra il 5 e il 10 maggio prossimi. Oppure tra il 6 e l’11 maggio se si conta dal giorno successivo alla morte. Anche questo ‘busillis’ sarà risolto domattina, quando la quinta congregazione generale dei cardinali stabilirà la data definitiva. Il calendario della settimana prevede congregazioni la mattina alle 9.00 e, nel pomeriggio alle 17.00, le messe dei ‘novendiali’ nella Basilica vaticana: il ciclo dei nove giorni di suffragio, iniziato ieri con la messa esequiale presieduta in Piazza San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si esaurirà domenica 4 maggio.

Dopo di che il possibile ingresso in Sistina e l'”extra omnes” che apre il Conclave. I 135 ‘elettori’ (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera) stanno convergendo a Roma. Molti si conosceranno direttamente nelle congregazioni, dove, in tema di strategie che porteranno all’elezione del nuovo Papa, conterà molto anche il peso di non-elettori, cioè i cardinali ‘over-80’, che mantengono la loro capacità di influenza e di orientare consensi. Una sorta di ‘grandi elettori’, insomma, anche se poi nel chiuso della Sistina ognuno risponde a sé stesso e, secondo quello che è il metro cattolico, allo Spirito Santo. Tra questi ‘grandi vecchi’ c’è sicuramente il 91/enne decano Re, mentre non si sa tra gli italiani quanto potranno esercitare un ruolo di indirizzo ex presidenti Cei come Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.

Fra gli stranieri con capacità di spostare voti, e non presenti in Conclave, ci sono il cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, il più attivo promotore della lotta agli abusi sessuali, quello di Vienna Christoph Schoenborn, fine teologo ex allievo di Joseph Ratzinger e fiduciario di papa Bergoglio in ruoli-guida di vari Sinodi come quelli sulla famiglia, o l’ex prefetto dei vescovi, il canadese Marc Ouellet, influente anche in America Latina, da ex presidente della Pontificia Commissione competente. Intanto oggi, la scena tra i ‘papabili’ è stata tutta per Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha presieduto in Piazza San Pietro la seconda messa dei ‘novendiali’, davanti ai 200 mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti.

Da stretto collaboratore di papa Bergoglio, la sobrietà, il piglio sicuro ma anche affabile e umano con cui ha portato avanti la celebrazione ha ricordato quelli dell’allora prefetto per la Dottrina della fede e decano del Collegio cardinalizio Joseph Ratzinger nell’officiare venti anni fa i funerali di Giovanni Paolo II, uscendone come l’unico vero candidato alla successione. Nella messa di oggi, in cui ha assimilato la tristezza, il turbamento e lo smarrimento per la morte di Francesco a quelli degli “apostoli addolorati per la morte di Gesù”, Parolin è come se avesse esposto sinteticamente una sorta di suo ‘programma’, sulla scia del grande pontificato appena concluso. Ha spiegato che l'”eredità” del Pontefice “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.

“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha sottolineato, a proposito di un Pontefice che alla misericordia dedicò anche un Anno Santo straordinario. Papa Francesco “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”. Una misericordia che è guida anche nell’azione diplomatica della Santa Sede, come si è visto ancora ieri nell’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in una foto che ha fatto il giro del mondo ed è rimasta l’emblema della giornata: non pochi l’hanno definita “l’ultimo miracolo di papa Francesco”.

Zelensky ieri ha anche incontrato proprio Parolin, capo della diplomazia d’Otretevere, ringraziando poi su X “per il sostegno al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e al principio secondo cui le condizioni di pace non possono essere imposte al Paese vittima”. E oggi, per l’incontro in Basilica, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto con l’ANSA “il grande sostegno della Santa Sede”.

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