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L’ateneo di Shanghai ordina di schedare gli studenti gay

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L’Universita’ di Shanghai, uno dei piu’ grandi e prestigiosi atenei della Cina, avrebbe inviato direttive ai suoi college chiedendo di schedare gli omosessuali o comunque coloro che si identifichino come Lgbtq+, e – fatto ancora piu’ inquietante – di riferire sullo “stato mentale” di ogni studente, inclusi “posizioni politiche, contatti sociali e salute mentale”. Lo scrive il Guardian in un’inchiesta esclusiva, citando un ‘Campus Survey’, cioe’ una sorta di censimento dell’universita’, intercettato sui social da attivisti e studenti, che si propone di identificare “requisiti rilevanti” della popolazione studentesca. Il Guardian scrive di non essere riuscito a contattare per una conferma o un commento l’ufficio comunicazioni dell’universita’ di Shanghai. Ma foto delle parti salienti del documento incriminato circolano su Weibo – il principale social di microblogging cinese -, rimbalzando poi anche sui social occidentali. Nel frattempo lo stesso post originario con il documento, scrive il giornale britannico, e’ stato cancellato. Ma su Weibo il dibattito e’ entrato nel vivo e alcuni esperti si chiedono se questa direttiva inquisitoria non sia in contraddizione con la stringente legge varata ed entrata di recente in vigore in Cina a tutela della privacy. Sul ‘Twitter cinese’ molti esprimono preoccupazione per quella che viene percepita come una crescente stretta del regime cinese sulle minoranze sessuali, come su quelle etniche e su qualunque entita’ possa esprimere dissenso. Secondo James Palmer, vicedirettore della rivista Foreign Policy, “piu’ che di persecuzione omofoba, si tratterebbe del bisogno del sistema di monitorare e schedare, specialmente attivisti potenziali”. Sia come sia, nel 2017 Weibo soppresse le voci attive di militanti femministe e negli ultimi mesi sono cresciuti di intensita’ gli episodi di bullismo di stampo nazionalistico sui social contro militanti femministe o Lgbtq+. Episodi, questi, che una recente inchiesta di un istituto di Taiwan, i Doublethink Labs, riportata lo scorso maggio dal Guardian, riteneva fossero amplificati e moltiplicati da “soggetti controllati dallo stato”. Che questi episodi siano veri o meno, il Guardian denota come “la comunita’ Lgbtq+ sia stata progressivamente messa ai margini negli ultimi anni”. E cosi’ anche lo Shanghai Pride, l’unica manifestazione pubblica concessa finora alle minoranze sessuali in Cina, ha annunciato la chiusura lo scorso anno, complice anche il Covid. Gli organizzatori della marcia di Shanghai sui social hanno espresso tristezza per “la fine dell’arcobaleno”: “E’ stata una grande esperienza durata 12 anni e siamo orgogliosi di aver fatto questo viaggio e di aver contribuito a sensibilizzare e a promuovere la diversita’ per la comunita’ Lgbtq+”.

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‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

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A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

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