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La Super Fiorentina affonda 3-0 una Juventus spenta e stanca

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La quattordicesima giornata di Serie A sara’ la piu’ difficile da dimenticare per la Juventus di Andrea Pirlo. Dopo la cancellazione del 3-0 a tavolino contro il Napoli, nel pomeriggio, da parte del Collegio di Garanzia dello sport del Coni, e’ arrivato anche un nettissimo 0-3 sul campo, frutto della pesante sconfitta contro la Fiorentina. A segno per i viola Vlahovic e Kouame, reti inframezzate dall’autogol di Alex Sandro. Un risultato netto che allontana, allo stesso tempo, i bianconeri dalla vetta della classifica e i toscani dalla zona retrocessione.

Inizio complicatissimo per la squadra di Pirlo che si ritrova sotto di un gol dopo tre minuti, perfetto il tocco di Vlahovic su assist di Ribery, e di un uomo dopo diciotto minuti, per un bruttissimo fallo di Cuadrado su Castrovilli, inizialmente solo ammonito e poi espulso dopo un controllo Var. Pirlo e’ cosi’ costretto a ridisegnare subito la sua squadra inserendo un difensore, Danilo, e rinunciando a un centrocampista offensivo, Ramsey. Quella arrivata a Torino del resto e’ la migliore Fiorentina della stagione: pressa alto, gioca rapido e a due tocchi, verticalizza quando puo’ e sfrutta al meglio gli spazi concessi dalla precoce superiorita’ numerica. E’ in difesa, pero’, che i viola commettono qualche errore di troppo con Dragowski chiamato a salvare in uscita disperata su Ronaldo dopo un retropassaggio corto di Milenkovic. Il duello tra il portiere polacco e l’attaccante portoghese diventera’ una costante della prima frazione con il primo a risultare vincitore in almeno due occasioni. Szczesny, altro estremo difensore polacco, e’ altrettanto decisivo: respinge le conclusioni di Castrovilli e Amrabat ed evita il raddoppio, solo rimandato, degli ospiti. La seconda mossa di Pirlo arriva a inizio di ripresa con l’esclusione di una punta, Morata, per un esterno offensivo ed ex del match, Bernardeschi. La squadra di casa e’ piu’ equilibrata e i risultati si vedono immediatamente, anche grazie ad alcuni calci d’angolo e alcune punizioni che permettono a De Ligt e Bonucci di rendersi pericolosi in area avversaria. Al 56′ Ronaldo pareggia ma e’ solo un’illusione dopo che il Var certifica la sua posizione di fuorigioco. Poco dopo e’ Chiesa, altro ex della partita, a provare senza fortuna alcune scorribande nell’area avversaria. L’ultima carta giocata da Pirlo, a venti minuti dalla fine, e’ lo svedese Kulusevski che sostituisce l’americano McKennie. I viola, pur avendo un uomo in piu’, si limitano a gestire il risultato agendo in contropiede e affidandosi a Vlahovic e Ribery per tenere palla e far salire la squadra. Al 75′ la Juventus completa la sua frittata: sul cross dalla sinistra di Biraghi, Alex Sandro devia goffamente la palla nella propria porta. E’ il 2-0 che sembra chiudere ogni velleita’. La Juventus chiedera’ poco dopo un rigore per un intervento, scomposto ma ritenuto regolare, di Dragowski su Bernadeschi dopo una presa difettosa del portiere della Fiorentina. Per l’arbitro La Penna, e il Var, e’ spalla contro spalla. Il terzo gol della viola, grazie al subentrato Kouame ancora su assist di Biraghi chiude definitivamente il match. Per i bianconeri arriva la prima sconfitta in campionato che significa -7 dal Milan e -6 dall’Inter. La Fiorentina invece ottiene un successo che potrebbe rappresentare quella svolta, tanto desiderata, per dimenticare un inizio di campionato molto deludente. Almeno fino al 3-0 di oggi.

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Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

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Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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Tennis, infortunio all’anca: Sinner si ritira dal Madrid Open

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Il mondo del tennis è stato colpito da una notizia improvvisa durante il Masters 1000 di Madrid, con il numero due delle classifiche mondiali, Jannik Sinner, costretto al ritiro a causa di un infortunio all’anca destra. Questo ha dato il via libera per la semifinale al suo avversario, il talentuoso canadese Felix Auger-Aliassime, con cui avrebbe dovuto competere domani.

Il comunicato ufficiale del torneo, pubblicato su X, ha confermato il ritiro di Sinner e ha sottolineato che il giovane talento non sarà in grado di scendere in campo per l’incontro di quarti di finale contro Auger-Aliassime. Questo evento è avvenuto pochi minuti dopo che il numero tre del mondo e due volte campione a Madrid, Carlos Alcaraz, è stato eliminato nei quarti di finale da Andrey Rublev con il punteggio di 4-6 6-3 6-2.

“È molto triste dovermi ritirare dalla mia prossima partita qui a Madrid, scrive Sinner. La mia anca mi ha dato fastidio questa settimana e sta lentamente diventando più dolorosa. Seguendo il consiglio dei medici abbiamo deciso che era meglio non giocare oltre e peggiorare la situazione”.

L’infortunio di Sinner ha gettato un’ombra sulle prossime fasi del torneo, lasciando spazio a domande sulla sua pronta guarigione e sulla sua partecipazione futura agli eventi. Nel frattempo, gli appassionati del tennis aspettano con trepidazione gli incontri che seguiranno, con Fritz e Cerundolo pronti a scendere in campo, mentre domani si svolgerà la sfida attesa tra Medvedev e Lehecka.

Questo infortunio rappresenta una delusione per i fan di Sinner, che avevano sperato di vederlo competere al massimo delle sue capacità in questo torneo di prestigio. Tuttavia, l’attenzione ora si sposta sulla sua salute e sul suo recupero, con l’auspicio che possa tornare più forte che mai sulle scene del tennis mondiale.

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