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Gioia, ironia e incredulità dei tifosi azzurri: decisione giusta, ora il Napoli può ripartire

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Allo Stadio Maradona si è udito un boato. Era la squadra che ha esultato dopo la seduta di allenamento una volta appreso l’esito del ricorso al Collegio di garanzia del Coni sul match con la Juventus dello scorso 4 ottobre che restituisce agli azzurri il punto di penalizzazione e nel contempo sancisce la possibilità di rigiocare la partita. Un modo per esprimere la voglia di giocare la partita come aveva fatto mister Gattuso. Di contro dal club bianconero si dichiarano ‘completamente indifferenti al responso perché sempre stati estranei a questa vicenda’. Una sentenza significativa che ha suscitato emozione e soddisfazione nell’ambiente partenopeo, come si evince anche dalle dichiarazioni di alcuni tifosi azzurri molto speciali.

Maurizio De Giovanni

Maurizio de Giovanni (scrittore): “Sulla sentenza ho molti sentimenti e contrastanti. La gioia enorme per il riconoscimento nel quale non speravo assolutamente, perché alla fine ‘c’è un giudice a Berlino’ e quindi siamo felicissimi di questo. Dall’altro lato la rabbia immensa per non aver giocato quella partita in un momento in cui secondo me l’avremmo stravinta. Rabbia ulteriore per l’andamento delle ultime due partite che in questa luce e in questa prospettiva diventano ancora più tristi e da rimpiangere per l’atteggiamento del Napoli, blando, debole, senza nerbo. Sono convinto però che questo risultato e la partita che andremo a giocare a Torino possano costituire una svolta importantissima per il campionato del Napoli”.

Gino Rivieccio

Gino Rivieccio (attore): “Le mie riflessioni sono due: l’assoluta indipendenza del Coni che a differenza della Federazione non riceve pressioni e lo ha dimostrato questa sentenza ispirata ad un principio di giustizia e di equità – quindi complimenti al Coni – e poi l’aspetto più sorridente è che stasera la Juve si è ritrovata all’improvviso con tre punti indietro, la volpe e l’uva al contrario… stavolta è la volpe che non riesce a raggiungere l’uva”.


Peppe Iodice (comico): “Ovviamente sono felicissimo perché è stata fatta giustizia, era una cosa che non stava né in cielo, né in terra. Sono contento per me, come tifoso del Napoli, per il Napoli che adesso deve dimostrare e deve andare a vincere questa partita, perché altrimenti non ha senso tutto ciò che è stato fatto e sono contento anche per l’ASL. Era stata così celere e attenta a farci evitare rischi e poi era successo questo poco… quindi è un segnale positivo pure per la sanità italiana. ’So’ cuntento e tutt’ ‘e manere’. Può darsi che questo 2021 si apra in un altro modo…”.

 

Antonio Giordano

Antonio Giordano (scienziato): “Ero molto ottimista, avevo seguito la storia dall’inizio e certamente era una ingiustizia. Sono contento che in maniera quasi sorprendente questa volta il Napoli è come se avesse recuperato 4 punti alla Juve in un sol colpo. Una bella soddisfazione da sportivo. Credo che questo sia un segnale chiaro sul fatto che esista un equilibrio anche a livello del ‘Palazzo’. Mi dà una gioia pensare che finalmente ci possa essere un campionato giocato sul campo e non in altre zone dell’amministrazione della Federcalcio. Una vittoria anche per De Laurentiis che era stato molto criticato ma in effetti non aveva fatto altro che eseguire le regole, un segnale importante per tutto il calcio italiano”.

Rosario Morra

Rosario Morra (conduttore tv): “I primi effetti collaterali di questa decisione – come il vaccino – hanno fatto perdere la Juve, in modo clamoroso in casa con la Fiorentina. Il Napoli ha fatto bene a non partire all’epoca, dopo le disposizioni della Asl, ed è stato dimostrato. Le belle notizie galvanizzano e questa lo è e può essere molto utile adesso per i giocatori del Napoli”.

Alessandro Bolide

Alessandro Bolide (comico): “Questo è quello che capita solo al tifoso del Napoli che dalla depressione più totale passa, grazie ad una notizia del genere, ad uno stato d’animo completamente diverso. Ora è tutto più bello. Anche in periodo Covid tua moglie ti sembra più bella, tua suocera ti sembra più bella… si una notizia del genere cambia la prospettiva del tifoso napoletano. Quello che chiedo a De Laurentiis in questo momento, se parla con De Luca, è di portare la squadra per un pomeriggio a Pompei a fare una benedizione perché dopo Osimhen, Mertens, Lozano, Koulibaly e l’occhio di Gattuso, urge una benedizione sperando che De Luca sia d’accordo e non gli faccia la multa…”.

Francesco Montervino

Francesco Montervino (ex calciatore): “Giustizia è fatta. Finalmente la verità è venuta fuori. Voglio pure perdere ma la voglio giocare quella partita e sono convinto, con quello che è successo, che il Napoli potrà togliersi tante soddisfazioni. E’ un momento particolare per la squadra partenopea, soltanto una situazione come questa poteva in qualche modo risvegliare gli animi di tutti, quindi sono molto felice e curioso di vedere cosa succederà”.

Tullio Morello (magistrato): “Una decisione dovuta che riconosce le ragioni del Napoli più che evidenti. La Federcalcio e la Juventus hanno perso una grande occasione per dimostrare buon senso e rispetto delle regole, e dispiace che si sia dovuto attendere il terzo grado di giudizio per ripristinare la verità. In materia di Sanità nessun protocollo può superare quanto stabilito nella Costituzione”.

Eugenio Patroni Griffi (giudice): “Non ho ancora letto le motivazioni ma in punto di diritto il Napoli aveva ragione. Ora credo sia utile riprendere coralmente il campionato che questa decisione ha rimesso in equilibrio. L’emozione è grande e come sempre le sentenze non si criticano ma nel bene e nel male si devono rispettare. Ora credo sia bello, giusto ed emozionante che entrambe le squadre si possano confrontare sul campo da grandi protagoniste! Ovvio che spero in un bellissimo incontro e… che vinca il migliore … magari il Napoli!!!!!

Alberto Maria Picardi (giudice): “Avevo detto e scritto lungamente ed in più occasioni che le decisioni del giudice federale e della Corte di Appello federale erano un abominio giuridico che faceva a pezzi principi millenari del diritto in tema di forza maggiore. Finalmente, seppur tardi, la giustizia, ma innanzitutto il buon senso, hanno trionfato”.

Bruno Siciliano (scienziato): “La sentenza della Corte d’Appello era andata oltre nel giudicare gli atteggiamenti, ho pensato che potesse essere un clamoroso boomerang, ero fiducioso nella decisione del CONI soprattutto sulla restituzione del punto di penalizzazione (perché non c’era la malafede) ma meritavamo di rigiocare la partita. Con il senno di poi sarebbe stato meglio per noi disputarla a ottobre con la Juve in quelle condizioni. Ma sarà una sfida esaltante, probabilmente incontreremo i bianconeri in 3 settimane tre volte: il 13 gennaio (se confermata) la gara da recuperare, il 20 gennaio la supercoppa e poi il 3 febbraio la partita di ritorno del campionato. Spero veramente che i giocatori trovino la giusta energia. Le prossime 8 partite sono alla nostra portata, il Napoli ci deve credere e provare a fare 24 punti. Il campionato è ancora aperto: siamo attualmente terzi in classifica, per la differenza reti siamo davanti alla Juventus e davanti alla Roma per lo scontro diretto quindi penso questa sia una grossa iniezione di fiducia speriamo di arrivare per quella data con tutti i calciatori nella forma migliore. La rosa è forte e poi chissà, se De Laurentiis prendesse a gennaio un terzino sinistro… ce la potremmo giocare alla grande”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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Esteri

La Nato verso nuovi Patriot e Samp-T all’Ucraina

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Da Capri a Bruxelles a Washington, l’Occidente imbocca la strada per concretizzare gli aiuti militari – compresa la difesa aerea – essenziali per Kiev in difficoltà nella guerra. Durante il Consiglio Nato-Ucraina con Volodymyr Zelensky, il segretario generale Jens Stoltenberg ha assicurato che “presto” ci saranno nuovi annunci sui sistemi di difesa per il Paese invaso. “L’Alleanza ha mappato le capacità degli alleati, ci sono sistemi che possono essere dati all’Ucraina”, ha riferito Stoltenberg al termine dell’incontro. “In aggiunta ai Patriot ci sono altri strumenti che possono essere forniti, come i Samp-T”, quelli a produzione franco-italiana. Un annuncio che arriva mentre prendono corpo i “segnali incoraggianti” evocati dal segretario di Stato Usa Antony Blinken: dopo mesi di stallo, la Camera americana ha spianato la strada ai quattro provvedimenti per gli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, mettendo in agenda il voto per domani.

E il Pentagono si sta preparando ad approvare rapidamente un nuovo pacchetto di aiuti militari che include artiglieria e difese aeree: secondo una fonte americana, parte del materiale potrebbe raggiungere il Paese nel giro di pochi giorni. In generale, per Kiev in ballo ci sono gli oltre 60 miliardi di dollari di forniture per le forze armate che – ha ricordato Blinken – “faranno una differenza enorme”. “Se i nuovi aiuti non verranno approvati c’è il rischio che sia troppo tardi”, ha ammonito il ministro degli Esteri Usa, mentre Zelensky ha ribadito l’allarme: i soldati “non possono più attendere” la burocrazia occidentale, la Nato deve dimostrare “se siamo davvero alleati”. La situazione sul terreno “è al limite”, ha aggiunto il leader ucraino al segretario della Nato Da parte dell’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha “confermato quello che ha detto il presidente del Consiglio” sul fatto che il nostro Paese “farà il possibile per la protezione aerea dell’Ucraina”, mentre Kiev vuole dagli alleati ogni sistema disponibile, dai moderni Patriot – “almeno altre sette sistemi” – ai Samp-T italo-francesi. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha partecipato al Consiglio Nato-Ucraina, nel quale si è convenuto sulla necessità di uno sforzo ulteriore per sostenere Kiev. L’Italia ragiona sugli ulteriori aiuti militari da fornire quanto prima all’Ucraina e sul tavolo – si apprende – c’è la possibilità di un nuovo decreto per l’invio degli armamenti.

Anche se Crosetto ha più volte sottolineato che quasi tutto ciò che si poteva dare è stato dato. Già a Capri, dove ha partecipato al G7 Esteri, Stoltenberg aveva confermato la volontà degli alleati di accelerare sulla difesa aerea ucraina. E nel loro documento finale, i Sette ministri hanno espresso la “determinazione a rafforzare le capacità di difesa aerea” del Paese invaso, confermando l’impegno a lavorare per esaudire le richieste di Kiev, ribadite anche dal capo della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba, tra gli ospiti del summit in Italia. Il sostegno del G7 è pronto a tradursi anche in ulteriori sanzioni contro Teheran “se dovesse procedere con la fornitura di missili balistici o tecnologie correlate alla Russia”.

Il Gruppo ha poi puntato il dito contro la Cina, chiedendo nel suo documento finale di “interrompere” il sostegno alla macchina bellica di Mosca. Infine, i Sette hanno ribadito l’impegno ad attuare e far rispettare le sanzioni contro i russi, minacciando di “adottare nuove misure, se necessario”. In vista del vertice dei leader in programma a giugno in Puglia, il G7 lavora inoltre alle “possibili opzioni praticabili” per usare i beni russi congelati a sostegno dell’Ucraina, “in linea con i rispettivi sistemi giuridici e il diritto internazionale”. Finora l’Ue ha trovato le basi legali solo per l’uso degli extraprofitti, ma bisogna ancora capire se si può fare un passo in più mettendo le mani direttamente sugli asset.

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