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Cronache

La Sardegna arretra sul passaporto della salute per il turista, era una sparata di Solinas

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Dal muro contro muro a un negoziato a oltranza con un punto di caduta: niente passaporto sanitario ma un sistema misto di controlli che passa dalla registrazione degli arrivi alla compilazione di un questionario sino alla tracciabilita’. La Sardegna e’ costretta ad arretrare sul modello pensato dal governatore Christian Solinas per dare garanzie ai turisti di una vacanza sicura nell’Isola, ma anche tranquillita’ ai sardi di non importare da Regioni o Nazioni ancora sovraesposte sul fronte contagi, nuovi possibili focolai di Covid-19, in un territorio che puo’ vantare da diversi giorni il doppio zero su casi positivi e decessi. Un tira e molla condito da molte polemiche, che via via pero’ perdono di intensita’. Il duro confronto a distanza tra Solinas e Giuseppe Sala registra oggi un mea culpa da parte del sindaco di Milano: “Non posso certamente provare sentimenti negativi verso la Sardegna. Il mio ‘me ne ricordero”, comunque sbagliato nella forma, era rivolto alla politica sarda – dice oggi in un post – So di essere stato ruvido – ammette – ma forse stavo anticipando un tema sentito dai cittadini”. Sta di fatto che la bocciatura arrivata dal Governo sul passaporto ha obbligato Solinas ha ripensare al suo modello, imboccando quel piano B che il presidente aveva gia’ teorizzato in caso di diniego da parte romano. In questi giorni, ospite fisso di trasmissione tv nazionali, oltre che protagonista di lunghe interviste sui principali quotidiani, il governatore ripete il suo ‘mantra’ ma ha perso quella ostentazione a mostrare i muscoli, a dare una prova di forza della propria potenza che aveva caratterizzato le sue prime uscite pubbliche.

 

“Tratteremo fino all’ultimo per un accordo, ma se non riusciremo a trovarlo, allora – spiega – appronteremo un sistema piu’ articolato che prevede la registrazione dei passeggeri all’ingresso su una piattaforma e la compilazione di un questionario che serve a noi per avere contezza su dove concentrare i maggiori controlli”. A questa procedura dovrebbe poi seguire il tracciamento volontario dei turisti attraverso un’app. Quella nazionale, Immuni, parte il 3 giugno in via sperimentale in quattro Regioni, Sardegna al momento esclusa, ma Solinas non nasconde di preferire l’utilizzo di una una propria applicazione, annunciata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ma di cui si sa ancora poco. Di fatto, ha dichiarato in piu’ occasioni il governatore, un modello simile a quello che potrebbe scattare dal 3 e’ gia’ in vigore sui voli privati, autorizzati a decolli e atterraggi nell’Isola dal 21 maggio scorso. Si tratta di un’autocertificazione contenente risposte sui sintomi lamentati negli ultimi 30 giorni, su quelli nuovi, sui luoghi frequentati e sui contatti. Solinas, poi, per supportare lo slogan “braccia aperte ai turisti”, pensa un ad un incentivo per chi volesse sottoporsi a una verifica con un test prima della partenza: “Potremmo riconoscere un piccolo voucher, un bonus da spendere in Sardegna”, chiarisce. Per ora l’unica certezza, confermata dallo stesso presidente, e’ che nessun turista che sbarchera’ nell’Isola sara’ sottoposto a quarantena. Incognita aeroporti. Il Governo ha stabilito la ripresa su tutto il territorio nazionale dal 3 giugno, ma la Sardegna attualmente ha un cronoprogramma diverso, con aperture scaglionate: dal 3 i voli in continuita’ territoriale, dal 15 tutti gli altri nazionali, dal 25 gli internazionali. Per cambiare gli step e allinearli a quelli decisi da Roma servira’ una nuova ordinanza regionale.

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Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

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Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

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Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

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In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

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Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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