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La Roma travolge l’Empoli, doppietta Dybala e gol Lukaku

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All’Olimpico è la prima di Paulo Dybala e Romelu Lukaku insieme dall’inizio, ma se per essere al top come coppia hanno bisogno ancora di rodaggio, da soli hanno dimostrato di saper già funzionare. Schiantato l’Empoli con un travolgente 7-0 che regala ai giallorossi il primo successo stagionale dopo il solo punto conquistato nelle precedenti tre partite di campionato e non può essere solo un caso che sia arrivato in concomitanza della prima da titolare della nuova coppia d’attacco formata da Dybala e Lukaku.

I due nuovi re di Roma sono ancora alla ricerca della giusta chimica, ma nel frattempo Mourinho smuove la classifica accontentandosi, si fa per dire, di farli funzionare da soli. Per questo nella serata c’è spazio per tutti: dalla doppietta della Joya, al primo gol in giallorosso di Renato Sanches e del belga, passando poi per le reti di Cristante, Mancini e l’autogol di Grassi che hanno rilanciato la corsa Champions giallorossa. Per chiudere una partita mai in discussione, comunque, erano bastati i primi 45 minuti, complice anche la serata da dimenticare di tutto l’Empoli e in particolare dei due centrali.

Perché se Walukiewicz concede il fallo da rigore realizzato da Dybala che apre la partita, l’autorete di Grassi prima di rientrare negli spogliatoi a fine primo è la pietra tombale della partita. In mezzo il 2-0 di Renato Sanches sulla dormita di Fazzini. Ma la formazione schierata da Mourinho è comunque ancora lontana dall’essere quella con la miglior condizione. Le scelte sono state dettate da giocatori non utilizzabili, vedi Smalling e Pellegrini, e da chi alla rifinitura ha fornito i feedback migliori allo Special One. Per questo Renato Sanches alla fine è partito titolare al posto di Aouar (nemmeno in panchina), mentre N’Dicka ha fatto il suo esordio stagionale in giallorosso al fianco di Mancini e Llorente.

Ma come detto non è stata una sera di prime volte solo per l’ivoriano, perché l’attenzione di tutti è finita sulla coppia d’attacco Dybala-Lukaku, quella sognata e bramata dal tifo romanista dal momento dello sbarco di Big Rom, ma solo stasera è diventata realtà. Sulle gambe, però, avevano appena due allenamenti insieme e per questo il feeling è ancora da rodare. Durante la partita spesso si sono cercati, scambiati consigli e richieste, con la loro prima azione combinata arrivata al 24′: assist in profondità della Joya per Romelu che con il destro ha calciato alto sopra la traversa. La loro partita dura 63 minuti, ma lo Special One nel suo complesso può essere comunque soddisfatto per i segnali di risveglio arrivati da giocatori come Dybala (sbloccatosi dopo 2 minuti dagli undici metri) e Sanches, la cui partita è durata 45 minuti (al suo posto Bove).

Poco di più dura il match di Dybala che prima di uscire all’ora di gioco regala il poker ai giallorossi con una doppietta d’autore mandando a vuoto Luperto e battendo con il piatto mancino Berisha. La tripletta, invece, resta solo stampata sulla traversa colpita su punizione, ma la manita giallorossa arriva comunque perché il 5-0 porta la firma di Cristante da fuori area. E nel finale c’è spazio anche per il primo gol di Lukaku su assist di Belotti e per il 7-0 di Mancini. Un risultato che lascia i toscani a zero punti e zero gol fatti fin qui (sono gli unici nei cinque campionati topi in Europa) e con una panchina, quella di Zanetti, che già scricchiola.

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Poker del Sassuolo alla Juventus al suo primo ko in campionato

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Partita storta per i bianconeri che rimediano il primo ko del campionato contro un Sassuolo tonico che nonostante la vittoria netta per 4-2 può anche recriminare per le occasioni da gol sciupate.

La Juventus inizia con piglio ed aggressività al Mapei ma poi è Lauriente ad andare in vantaggio grazie ad un errore di Szczesny, poi la Juve trova il pareggio con l’autorete di Vina ma al 41. Berardi riporta avanti il Sassuolo. Nella ripresa è Chiesa a pareggiare al 78. ma il risultato dura poco perchè stavolta è Pinamonti a porare avanti la squadra di casa ma non è ancora finita e a tempo quasi scaduto, al 95. arriva la clamorosa autorete di Gatti chefissa ilrisultato sul 4-2 per il Sassuolo.

 

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Lampo di Leao e il Milan prende i 3 punti col Verona

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Dopo la pioggia, arriva l’arcobaleno. Il Milan, in maglia multicolor, vince con Leao e supera il Verona, passando dal diluvio all’ultima di campionato, il derby poi perso con l’Inter, e la grandine poco prima della partita con l’Hellas. La partita slitta di 25 minuti, poi Pioli al 90′ irriga di tre punti la classifica grazie anche al nuovo schieramento. Che mette due esterni ad arare le fasce e abbandona la difesa a quattro che dallo 0-4 di Napoli era stato il riferimento pressoché unico per i rossoneri. Ma che il Verona per il Milan sia incrocio particolare – anche dopo la sorpresa dell’addio al calcio di Ibra dello scorso anno – non lo dice solo la contingenza, con le assenze per infortunio di Calabria e Theo Hernandez. E la rivalità delle tifoserie si incendia già durante il minuto di silenzio per Giorgio Napolitano e Giovanni Lodetti. I cori degli scaligeri in un San Siro raccolto, la risposta della Sud e i maxischermo dello stadio che inquadrano Pioli che scuote leggermente la testa.

Almeno fino all’applauso che parte da Florenzi e dagli altri giocatori a centrocampo e che coinvolge poi tutto lo stadio, azzittendo ogni altro rumore. Il boato, però, non tarda a farsi sentire. È infatti il minuto 8 quando Folorunsho gioca una palla sporca che mette nei guai Hien, finché Giroud lancia nello spazio Leao. Il 10, fascia al braccio, risponde così a quel tacco che aveva vanificato il possibile 1-0 con il Newcastle in Champions, martedì: allungo a campo aperto e rasoterra che supera Montipò e vale il vantaggio milanista. Folorunsho cerca di farsi perdonare al minuto 20 e per poco non ci riesce: bella sterzata su Reijnders, palla a Terracciano che con un tocco sotto d’esterno destro ritrova il colpo di testa in tuffo dello stesso centrocampista. Sportiello, proprio come era accaduto con Longstaff in coppa, vola e a mano aperta dice di no. Con un 20 per cento di possesso palla in più per i padroni di casa, la prima metà gara regala poco altro e rimanda a dopo l’intervallo per nuove annotazioni sul taccuino delle azioni degne di nota. Complice un ritmo più basso e un baricentro più alto degli ospiti, il Milan arretra e Bonazzoli all’11’ raccoglie una torre in area e in girata regala il mezzo voto in più a Sportiello.

Che innesta la ripartenza di Leao, servito a campo aperto da Florenzi, che se non concretizza ha però l’effetto di dimostrare quanto il Milan debba nella prima metà della ripresa debba affidarsi alle ripartenze. Pioli perde Krunic per un problema muscolare (dentro Loftus-Cheek, uscito per crampi contro gli inglesi) e trova un giallo, dopo il contatto tra Hien e proprio Loftus-Cheek in area, sul quale Maresca fa cenno di proseguire. In area ci entra e calcia bene a rete Pulisic, al 27′, con Montipò ancora ben posizionato. Nel far ruotare gli 11, il Milan riprende il pallino e non lascia sino al triplice fischio: esordio in A per Bartesaghi, in staffetta con Florenzi, poi nel finale spazio anche a Okafor, in campo insieme a Jovic. Bravissimo a lanciare Musah, che sbatte di nuovo contro Montipò. Nel recupero, altra gran giocata di Okafor per Jovic, che sbatte sull’estremo portiere veronese. Sul cielo di San Siro, non c’era già più traccia di nuvole.

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Garcia: Napoli a Bologna per vincere e recuperare punti

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La vittoria in Champions sul campo del Braga non ha dissipato i dubbi sulla tenuta del Napoli e Rudi Garcia è costretto ancora a confrontarsi indirettamente con la figura di Spalletti e con i record della squadra dominatrice dello scorso campionato. L’allenatore francese, però, resiste a ogni forma di coinvolgimento emotivo e guarda solo avanti. Oggi ciò che è oggetto della sua concentrazione è solo la partita con il Bologna.

“Dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi in casa con la Lazio. Per questo – dice – andiamo domani a Bologna per vincere. Sappiamo è una buona squadra, guidata da un buon allenatore che ammiravo anche da giocatore e che sta facendo molto bene. Loro hanno ottime qualità, ma noi abbiamo recuperato bene le forze in questi quattro giorni e siamo concentrati per ottenere il risultato”. Il tecnico francese è moderatamente contento di ciò che la sua squadra ha fatto vedere fino ad ora, ma si aspetta miglioramenti. “Un club come il Napoli – spiega – deve giocare la Champions ogni anno e per farlo deve finire tra le prime quattro. Ma quando sei il campione d’Italia l’ambizione è difendere con gli artigli lo scudetto che abbiamo sul petto. Per il momento siamo quinti e non ci va.

Comunque dobbiamo solo concentrarci sulla partita di domani. Immagino di poter alcuni cambi rispetto alla partita con il Braga ma la squadra non sarà stanca e dunque possiamo anche pensare di ripartire con gli stessi uomini e fare qualche cambio in corsa”. Con De Laurentiis non ci sono stati chiarimenti, né richieste di spiegazioni per l’andamento altalenante, ma Garcia sottolinea che sente l’ambiente attorno a sé solidale e non avverso. “Ogni volta che incontro i tifosi in città – spiega il tecnico – mi incoraggiano, dicono che sono con me.

Lavoriamo per migliorare ogni giorno. La partita a Braga l’abbiamo vinta in modo meritato ma era possibile fare più gol e forse questa cosa non avrebbe aperto la possibilità di vedere il bicchiere mezzo vuoto quando invece è mezzo pieno perché vincere fuori casa in Champions non è mai una cosa normale”. “Aspettiamo il Real – aggiunge – ma pensiamo al pane quotidiano che è molto importante. Non siamo contenti perché siamo quinti e vogliamo entrare nei prima quattro e per questo dobbiamo vincere domani a Bologna”. Il rendimento della squadra è stato condizionato anche dai numerosi infortuni, l’ultimo dei quali, proprio oggi, ha messo fuori uso Juan Jesus.

A Bologna mancherà anche Rrahmani e in difesa i numeri sono contati. “Amir – dice Garcia – è uno dei nostri punti forti. Ma io sono contento di aver convinto Ostigard che voleva andare via a restare, perché è forte di testa. Un po’ di fortuna l’abbiamo avuta, ma anche un po’ di sfortuna. Non ci lamentiamo di niente”. Insomma a Bologna ci potrebbero essere novità in formazione. “Ci saranno alcune novità – ammette Garcia – servirà dare freschezza durante la partita alla squadra”.

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