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La partita riforme, su fondi ultimo test governo

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Nel giorno della standing ovation per Giuseppe Conte e’ soprattutto un tweet a concentrare l’attenzione della maggioranza: quello di Nicola Zingaretti sull’attivazione del Mes. La partita, nonostante il si’ dell’Ue al Recovery Fund, e’ tutta li’, in quella linea di credito che, nonostante i 209 miliardi del piano Next Generation Ue, per Pd e Iv resta fondamentale. Dire che il blitz del segretario Pd abbia irritato Conte sarebbe fuorviante. Ma, forse per la prima volta, il capo del governo in queste ore sta valutando un’opportunita’: quella di anticipare il redde rationem sul Mes. Anche perche’ “l’attrazione morbosa” – parole dello stesso premier, rivolgendosi oggi ai media – sul Pandemic Crisis Support rischia di trasformare il Recovery Plan italiano in un percorso a ostacoli insidiosissimo. E, nel pomeriggio, una fonte che ha dimestichezza con Palazzo Chigi abbozza un”ipotesi, quella secondo la quale Conte decida sul Mes prima della pausa estiva, in un senso o nell’altro. Il rinvio del redde rationem a settembre sul Mes e’, in primo luogo, l’obiettivo di un M5S che, sul si’ fondo salva-Stati, e’ destinato a spaccarsi. “Ora come ora non ha senso chiedere il Mes e Conte non puo’ che pensarla allo stesso modo”, spiega una fonte autorevole pentastellata. E, nella maggioranza, non sono in tanti a scommettere sull’ok di Conte al fondo salva-Stati. Anzi, nel Movimento la convinzione e’ un’altra: che il tam tam dei Dem sia finalizzato soprattutto a prendersi “lo scalpo” dei pentastellati. Ed e’ un tam tam che, osserva una fonte di governo, e’ cresciuto proprio mentre si va infrangendo il progetto di un primo voto sulla legge elettorale prima della pausa. C’e’ poi un altro scenario, al momento meno realistico (ma oggi Stefano Fassina di Leu lo evoca) che circola nel Movimento. Quello di basare sul Mes un cambio della maggioranza, che si trasformerebbe cosi’ nell’alleanza dei partiti favorevoli al fondo salva-Stati: una parte del M5S, Pd, Iv e FI. Sul fatto che tale maggioranza abbia i numeri nessuno ci scommette ma a Palazzo Madama, mai come in questi giorni, c’e’ un certo dinamismo. Oggi hanno detto addio a FI i “totiani” Paolo Romani e Massimo Berutti, e Gaetano Quagliariello. Sono approdati al Misto e si dicono fermamente all’opposizione ma chi puo’ escludere un loro appoggio esterno futuro? Dai tre fuoriusciti, intanto, sarebbe partito un pressing su Antonio De Poli per formare un’unica componente, con il simbolo dell’Udc e con un nuovo acronimo: Ppi, Progetto per l’Italia. La maggioranza, insomma, resta instabile. E il voto sulle Regionali potrebbe trasformarsi in un ulteriore tsunami. Anche per questo, nel premier, si fa strada la tentazione di affrontare il tema Mes nell’esecutivo prima che in Parlamento. “La vera partita del governo, gia’ prima dell’inizio del negoziato sul Recovery Fund, e’ sempre stata solo una, quella sul Mes”, spiega una fonte pentastellata dell’esecutivo. Sul fondo cresce anche il pressing dei governatori anche perche’, a fine agosto, inizia una nuova campagna elettorale. Nei prossimi giorni, Mes o non mes, Conte mettera’ mano comunque al pallottoliere dei fondi Ue e alle sue diverse destinazioni. Si avvarra’ di una task force, nonostante lo scetticismo di M5S e Iv. Task force che potrebbe fargli da scudo all’ “assalto” alle risorse Ue previsto ampiamente dalle parti di Palazzo Chigi. “C’e’ soddisfazione, ma nessun trionfalismo”, spiegano fonti vicine al premier descrivendo la consapevolezza del carico di lavoro che attende l’ex avvocato del popolo. Saranno settimane calde, durante le quali su Conte potrebbe crescere anche il pressing affinche’ si prenda la leadership di un M5S a rischio implosione. “Si iscriva, sarebbe una grande risorsa su cui contare”, spiegava Luigi Di Maio in mattinata dalle pagine di Repubblica. E chi conosce il ministro degli Esteri assicura che nelle sue parole non c’e’ alcun odore di trappola: “Conte, se volesse, potrebbe davvero prendersi il ruolo di leader o di frontman del M5S. Risolverebbe una serie di ambiguita’ che rischiano di danneggiare il Movimento”, si sottolinea.

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Economia

Dichiarazione dei redditi al via, dal 30 la precompilata

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Parte la stagione della dichiarazione dei redditi. Da mercoledì pomeriggio la precompilata 2025 sarà disponibile in modalità consultazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I modelli già predisposti contengono i dati in possesso del fisco oppure inviati dagli enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. Sono complessivamente circa 1,3 miliardi le informazioni trasmesse per la stagione dichiarativa in corso. Dal 15 maggio sarà poi possibile modificare e inviare i modelli dichiarativi. I contribuenti potranno anche quest’anno optare per il 730 semplificato, che nel 2024 è stato scelto da oltre metà della platea. Con questa modalità la compilazione è facilitata e il il cittadino non deve più conoscere quadri, righi e codici ma viene guidato fino all’invio della dichiarazione.

Nella sezione “casa” si potranno quindi trovare i dati relativi all’abitazione (rendita, eventuali contratti di locazione, interessi sul mutuo ecc.), in quella “spese sostenute” gli oneri, e nella sezione “famiglia” le informazioni su coniuge e figli. Una volta accettato o modificato i dati, sarà il sistema ad inserire automaticamente i dati all’interno del modello. Per inviare la dichiarazione ci sarà tempo fino al 30 settembre 2025.

Per chi invece presenta il modello Redditi (il modello alternativo per lavoratori dipendenti e pensionati con la differenza che il debito non viene trattenuto in busta paga, ma va pagato tramite il modello F24) la scadenza è il 31 ottobre. Nelle dichiarazioni precompilate sono già precaricati i 1.298.784.152 dati ricevuti dal Fisco. Le spese sanitarie si confermano in testa alla classifica con oltre 1 miliardo di documenti fiscali trasmessi. Seguono i premi assicurativi (più di 98 milioni di dati), le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi (quasi 75 milioni) e i bonifici per ristrutturazioni (10,5 milioni).

In forte aumento rispetto al 2024 i dati sulle ristrutturazioni condominiali (quasi 7,5 milioni, +32%), quelli sulle erogazioni liberali (2,8 milioni, +13%) e quelli relativi alle spese scolastiche (8,5 milioni), universitarie (4 milioni) e gli asili nido (oltre mezzo milione). Per rendere ancora più agevole l’adempimento dichiarativo quest’anno sono state riviste e migliorate alcune funzionalità: ad esempio, la scelta del sostituto d’imposta e il passaggio dalla compilazione con la modalità semplificata a quella con il metodo ordinario.

Inoltre sono stati introdotti due nuovi quadri (M e T) che consentono alle persone fisiche non titolari di partita Iva di utilizzare la dichiarazione semplificata anche in relazione ai redditi soggetti a tassazione separata, a imposta sostitutiva o derivati da plusvalenze di natura finanziaria. Novità anche per gli eredi: da quest’anno il servizio web per la gestione delle autorizzazioni in capo all’erede è stato reso fruibile anche a tutori, amministratori di sostegno e genitori abilitati.

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Esteri

Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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