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Cronache

La meravigliosa Marisa e quell’angelo dell’ospedale “Melorio”

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Quando la professoressa Marisa Pannone è arrivata all’Ospedale  “Melorio” di Santa Maria Capua Vetere era già grave.  Un male del sangue la stava consumando da mesi, ma senza mai scalfire la sua fede in Dio, che viveva addirittura rafforzata attraverso la costante dedizione per l’amato figlio e la bellissima famiglia ed il rinnovato servizio di autentica carità cristiana, che profondeva sia per tutta la comunità dei Fedeli della Parrocchia di S. Nicola De Figulis di Caiazzo che per tutti quelli che avevano avuto la fortuna di imbattersi sulla sua strada. Un esempio di vita, una bellissima storia di amore per il prossimo e disponibilità che non sarà mai dimenticata. Poi il subentrare anche del Covid, quindi la degenza lontano dagli amatissimi familiari ed il precipitare della situazione. 

Anche in questi ultimi giorni, dopo essere stata trasferita da un affollato nosocomio aversano, anche se ormai fragilissima per l’insorgere delle tante complicazioni, Marisa era intatta nella sua dignità e nel suo altruismo, arrivando persino a non “chiedere” cose basilari al personale medico che vedeva indaffaratissimo, e per il quale addirittura si “preoccupava”. Ma tanta umanità non è sfuggita a questi eroi dei nostri tristi giorni ed è così che, oltre ad essere stata confortata e addirittura “coccolata” da tutti gli operatori sanitari in cui si imbatteva, giunta all’ultimo giorno di vita terrena, il medico che l’aveva in cura le è stato vicino fino alla fine. Dopo averle tenuto la mano ed aver pregato con lei, ha fatto sì che facesse l’ultima telefonata alla sua famiglia, che Marisa ha infine benedetto ed addirittura confortato. Lei che stava lasciando questa vita, non ha mai permesso che il dolore o l’inquietudine potessero prendere il sopravvento sul suo animo buono e pieno di spiritualità, per questo sempre sereno.

Forse non potremo mai capire, se non accettare per fede, quale sia il misterioso disegno che Dio o il destino ha per ognuno di noi, eppure a volte tutto appare così chiaro, come le ultime ore di una donna meravigliosa, che dopo una vita vissuta nel rigore morale e cristiano, non ha dovuto attendere il Paradiso per essere affidata ad un angelo che l’ha accolta già in Terra, donandole calore e tenendole la mano fino all’ultimo respiro, per così condurla delicatamente verso il Cielo. Finché saremo testimoni di tanto amore, potremo avere ancora speranza nell’essere umano ed in un mondo migliore.

 

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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