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Cronache

La madre di Fortuna Loffredo: «Dopo dieci anni mia figlia non ha ancora una tomba degna»

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Domenica Guardato, per tutti Mimma, madre della piccola Fortuna Loffredo, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, esprimendo tutto il suo dolore e la sua indignazione per una promessa mai mantenuta: una tomba dove poter piangere sua figlia.

Fortuna, una bambina di soli 6 anni, fu brutalmente uccisa il 24 giugno 2014 al Parco Verde di Caivano, gettata dall’ottavo piano di uno dei palazzoni degradati per essersi ribellata a un tentativo di abuso. Per il suo omicidio e per le violenze reiterate, fu condannato all’ergastolo il vicino di casa, Raimondo Caputo. Ma a dieci anni di distanza, Fortuna non ha ancora trovato una sepoltura degna.

«Promesse mai mantenute»

Mimma racconta con amarezza la promessa fatta dalle istituzioni all’epoca della tragedia: «Quando morì mia figlia c’erano tutti a Caivano: giornalisti, telecamere e istituzioni. Il sindaco mi aveva promesso un loculo a spese del Comune, perché io non avevo la possibilità. Ho anche un documento firmato, lo dichiarò anche alle tivù. Eppure, non hanno fatto più nulla».

Attualmente, Fortuna riposa in una fossa comune, assieme ad altri quattro defunti. «Io non chiesi nulla, solo una sepoltura degna. Mia figlia è stata violentata e poi uccisa, volevo che almeno trovasse pace. E noi con lei», spiega Mimma, che si dice pronta a pretendere giustizia per dare a Fortuna quella dignità che merita.

Una ferita aperta e un dolore quotidiano

Mimma vive oggi a Faenza, in Emilia-Romagna, dove si è trasferita con i suoi due figli grazie all’aiuto di sua sorella e al supporto di padre Maurizio Patriciello, che non le ha mai fatto mancare il suo sostegno. «Così ho potuto salvare gli altri due miei figli. Ma il dolore per Fortuna è una ferita aperta ogni giorno. Vorrei morire in pace, sapendo che mia figlia ha avuto una sepoltura degna della sua breve esistenza».

Il Parco Verde di Caivano e il futuro dei suoi bambini

Parlando della sua vecchia casa al Parco Verde di Caivano, Mimma sottolinea l’urgenza di interventi concreti per salvare i bambini che crescono in quel contesto difficile. «È importante intervenire sulle famiglie in maniera costante, con azioni concrete. I bambini sono lo specchio di ciò che vivono in casa. Se crescono con rabbia e dolore, è ciò che impareranno nella loro vita. Non bastano più le belle parole, i buoni propositi. Voglio che le donne e i bambini di Caivano abbiano un futuro diverso».

Un appello per dignità e rispetto

Dieci anni dopo la tragedia, Mimma chiede rispetto, attenzione e azioni concrete, non semplici passerelle mediatiche. «Fortuna meritava rispetto in vita ed è stata oltraggiata. Ora cerco per lei dignità almeno nella morte».

L’intervista di Mimma è un monito per le istituzioni e un grido di dolore per tutte le vittime dimenticate. La sua richiesta di giustizia e dignità per Fortuna è anche un appello a non abbandonare chi è rimasto intrappolato nel degrado del Parco Verde.

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Cronache

La Chiesa alla ricerca di un pacificatore: si apre il pre-Conclave

Nel pre-Conclave dopo la morte di Papa Francesco, i cardinali cercano un candidato pacificatore per superare le divisioni interne. Il nuovo Papa dovrà unire e guidare una Chiesa divisa.

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C’è un cartello immaginario, ma chiarissimo, all’ingresso delle Congregazioni pre-Conclave e della Cappella Sistina: «Cercasi un pacificatore». Dopo la grande partecipazione popolare ai funerali di Papa Francesco, la Chiesa si ritrova ora a dover voltare pagina, raccogliendo l’eredità di Jorge Mario Bergoglio e affrontando divisioni dottrinali e geopolitiche mai sopite.

Il bisogno di superare le contrapposizioni

Tra le fila dei cardinali c’è consapevolezza che riproporre schemi vecchi, come il conflitto tra “bergogliani” e “ratzingeriani”, sarebbe miope. Il nuovo Conclave si svolgerà in un contesto mondiale mutato, segnato dalle tensioni internazionali e dalla crisi dello schema pacifista di Francesco dopo la guerra in Ucraina. Il rischio è che ogni divisione interna colpisca ora direttamente il Collegio cardinalizio, senza più la figura del Papa a fungere da parafulmine.

Verso un candidato di compromesso

I 133 cardinali chiamati al voto, riuniti nelle Congregazioni generali, sembrano ormai consapevoli che difficilmente emergerà un candidato “forte” espressione di una sola corrente. Per evitare uno scontro estenuante, sarà necessario convergere su una figura di equilibrio, capace di pacificare e non di dividere ulteriormente. Anche la vicenda del cardinale Giovanni Angelo Becciu, condannato in primo grado ma il cui diritto al voto non è ancora chiarito, rappresenta un’ulteriore incognita.

L’immagine simbolo della riconciliazione

Emblematica è stata ieri, dentro la Basilica di San Pietro, l’immagine di Donald Trump e Volodymyr Zelensky che hanno parlato seduti uno di fronte all’altro. Un gesto di distensione tra due protagonisti di scontri aspri. Segno che, forse, anche nella Chiesa si può sperare in un Conclave capace di indicare al mondo una strada di unità e di riconciliazione. Papa Francesco, tanto amato quanto criticato, con la sua morte sembra aver lasciato non solo un’eredità da gestire, ma anche una lezione di pace.

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Napoli omaggia Papa Francesco: murale, statua e una piazza a suo nome

Napoli rende omaggio a Papa Francesco con un murale a Largo Maradona, una statua dello scultore Domenico Sepe e la proposta di intitolare uno slargo a Capodimonte. Un legame profondo tra il Papa argentino e la città partenopea.

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Da Sud a Sud. Napoli si mobilita per onorare la memoria di Papa Francesco, il “Papa del Sud del mondo”, con una serie di iniziative che uniscono istituzioni, artisti e cittadini in un abbraccio simbolico alla figura del pontefice argentino. Una celebrazione che sottolinea il legame speciale tra la città partenopea e il Papa venuto dalla fine del mondo.

Il murale a Largo Maradona: Francesco e Maradona uniti in un abbraccio

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli, a Largo Maradona, sta per nascere un murale che ritrae Papa Francesco e Diego Armando Maradona abbracciati, ispirato a una celebre fotografia. L’iniziativa è promossa da La Bodega de Dios, associazione che cura il sito simbolo del culto popolare dedicato al Pibe de Oro.
A realizzare l’opera sarà lo street artist argentino Juan Pablo Gimenez, già autore di numerosi ritratti di Diego. «Sarà un omaggio al Papa argentino nella città di Maradona – racconta Gimenez –. Conto di completarlo entro due settimane». Un segno tangibile dell’unione tra il sacro e il profano, tra la fede e la passione popolare che animano Napoli.

Una statua in bronzo per raccontare la speranza

Anche l’arte scultorea si mobilita. L’artista Domenico Sepe sta lavorando a una statua a grandezza naturale dedicata a Papa Francesco. «Sarà un’opera in bronzo che racconterà il tema della speranza – spiega Sepe –. Mi piacerebbe che fosse ospitata nel Duomo di Napoli o in un’altra chiesa cittadina». La scultura, nata da un’idea personale dell’artista, sarà completata subito dopo l’estate e rappresenterà un ulteriore ponte tra Napoli e il suo Papa.

In consiglio comunale la proposta di intitolare uno slargo

Anche il Consiglio comunale di Napoli si muove per rendere omaggio a Bergoglio. È pronta infatti una proposta per intitolare a Papa Francesco lo slargo davanti alla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, nota anche come la “piccola San Pietro” per la sua somiglianza con la basilica vaticana.
Il documento, firmato dal consigliere Gennaro Demetrio Paipais del gruppo “Manfredi sindaco”, impegna il sindaco e la giunta ad avviare subito l’iter per la deroga alla norma che richiederebbe dieci anni dalla scomparsa per un’intitolazione. «Il rapporto tra Papa Francesco e Napoli è stato profondo e ricco di significati», si legge nella proposta, che potrebbe essere votata già nelle prossime ore con il consenso unanime dell’assemblea.

Un legame profondo tra Napoli e Papa Francesco

Le due visite pastorali di Francesco a Napoli hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, soprattutto tra i più fragili. Ora, in una città dove il sacro e il popolare si intrecciano senza confini, l’omaggio al Papa argentino assume un significato ancora più intenso, rendendo visibile la gratitudine di Napoli a chi ha incarnato la speranza dei popoli del Sud.

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Funerali di Papa Francesco: online le foto ufficiali della Polizia di Stato scattate da Massimo Sestini a bordo di un elicottero

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Sono disponibili da oggi, sul sito ufficiale poliziadistato.it, le straordinarie fotografie realizzate in occasione delle esequie di Papa Francesco. Gli scatti portano la firma di Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, incaricato dalla Polizia di Stato di documentare uno degli eventi più solenni e seguiti al mondo.

Le immagini sono state realizzate a bordo di un elicottero del 1º Reparto Volo della Polizia di Stato, impegnato nei servizi di sicurezza durante la cerimonia. Da una prospettiva aerea unica, Sestini ha catturato il raccoglimento e l’imponenza di Piazza San Pietro gremita di fedeli e delegazioni internazionali, offrendo uno sguardo emozionante e potente sull’ultimo saluto al Pontefice.

(Funerali di Papa Francesco, tutte le foto contenute in questo articolo sono di MassimoSestini per la PoliziadiStato)

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