L’Italia si conferma una delle mete più amate al mondo, e il prestigioso Financial Times non ha mancato di celebrare il Bel Paese nella sua classifica delle 50 destinazioni da visitare nel 2025. Tra le meraviglie italiane che hanno conquistato un posto d’onore, Ischia emerge come una meta imperdibile, capace di regalare un’esperienza unica tra bellezza naturale e charme esclusivo.
Ischia e l’incanto del faro
Il Financial Times suggerisce un’esperienza straordinaria: soggiornare in un faro, una location che rappresenta il perfetto connubio tra lusso e tranquillità. Situato in un contesto naturale mozzafiato, questo faro offre un rifugio esclusivo per chi cerca relax e serenità, lontano dal trambusto della vita quotidiana. Qui, i tramonti spettacolari diventano un’esperienza indimenticabile, soprattutto se accompagnati da un aperitivo a base di specialità locali. È un luogo ideale per ricaricare le energie, lasciandosi avvolgere dalla magia dell’isola.
Ischia regala emozioni uniche, e tra i suoi gioielli più suggestivi si annovera il Faro di Punta Imperatore, uno dei punti panoramici più affascinanti del Mediterraneo. Situato a 164 metri di altezza tra Forio e Sant’Angelo, questo luogo magico è un connubio perfetto di natura, storia e modernità, capace di regalare momenti indimenticabili ai suoi visitatori.
Un viaggio attraverso la bellezza naturale
Per raggiungere il Faro si percorre un sentiero immerso nella macchia mediterranea, tra cespugli di mirto e fichi d’India, lungo una scala di 155 gradini scavati nella roccia tufacea. Il cammino, che si snoda tra tornanti e scorci mozzafiato, culmina con la vista della torre bianca che ospita una delle lanterne più antiche e potenti del Mediterraneo, in grado di proiettare i suoi fasci di luce fino a 22 miglia di distanza.
La rinascita di un luogo storico
Dal 1884, il Faro di Punta Imperatore è stato una guida per i naviganti. Dopo anni di abbandono, grazie al restauro conservativo della società tedesca Floatel GmbH, il Faro ha riaperto nel luglio 2025 con una nuova veste. Trasformato in un boutique hotel e ristorante, offre un’accoglienza esclusiva con sole quattro camere, ciascuna dedicata ai venti (Scirocco, Grecale, Libeccio e Maestrale), e un’atmosfera unica che preserva l’anima storica del luogo.
Un’esperienza di lusso e autenticità
Le camere del Faro combinano eleganza minimale e dettagli vintage, grazie al lavoro del designer Marc Nagel. Al piano terra si trovano una cucina raffinata e due salette che ospitano il ristorante Lucì, in omaggio a Lucia Capuano, la prima donna guardiana del Faro. Lo chef Antonio Monti, originario di Forio, propone una cucina contemporanea che valorizza le materie prime dell’isola, con un percorso degustazione di nove portate a 120 euro.
Magia sotto le stelle
La sera, il Faro si trasforma in un luogo da sogno: la lanterna si accende e il cielo stellato avvolge gli ospiti in un’atmosfera unica, accompagnata dal suono del vento e delle onde. Un’esperienza che si completa con l’accoglienza del team guidato dal direttore Fabio Mattera, il servizio impeccabile del maitre Antonio, e i cocktail creativi del barman Vincenzo.
Come raggiungere il Faro
L’indirizzo è via Costa 135, una strada tortuosa ma percorribile fino all’imbocco del sentiero pedonale. Per chi vuole evitare difficoltà, si consiglia di contattare Regina Taxi (tel. 328 7551359), che offre un trasporto dedicato. Una teleferica facilita il trasporto bagagli, rendendo l’arrivo al Faro ancora più semplice.
Un rifugio per sognatori
Con prezzi che variano dai 300 ai 700 euro a notte, il Faro di Punta Imperatore rappresenta una meta esclusiva per chi cerca tranquillità, romanticismo e bellezza in una cornice naturale senza pari. Un luogo che celebra l’essenza autentica di Ischia, tra passato e presente, offrendo un’esperienza indimenticabile.
La magia di Ischia
Oltre al soggiorno nel faro di Forio, Ischia si presenta come una destinazione completa, capace di accontentare ogni tipo di viaggiatore. Dalle spiagge dorate alle suggestive sorgenti termali, l’isola invita a immergersi in un mix unico di natura, cultura e benessere. Passeggiare tra i borghi, visitare il celebre Castello Aragonese o semplicemente perdersi nei vicoli caratteristici regala emozioni autentiche.
L’Isola Magica di Ischia: soggiornare al Castello Aragonese nel fascino del Monastero
Ischia non smette mai di stupire con i suoi tesori unici. Oltre al suggestivo Faro di Punta Imperatore, un luogo iconico e mozzafiato dove vivere un’esperienza indimenticabile è il Castello Aragonese a Ischia Ponte. Qui, sull’isolotto che ospita questa storica fortezza, si trova L’Albergo del Monastero, un rifugio carico di storia, bellezza e tranquillità.
Un ex convento ricco di fascino storico
L’Albergo del Monastero affonda le sue radici nel XVI secolo, quando Beatrice Quadra, vedova D’Avalos, fondò un convento di monache clarisse. Silenzio, preghiera e contemplazione erano i pilastri della vita monastica tra queste mura. Negli anni ’60, l’ex convento venne trasformato in un luogo di accoglienza per i viaggiatori, mantenendo intatta l’atmosfera di pace e spiritualità. All’epoca, i primi ospiti ricevevano candele per illuminare le notti, in assenza di elettricità.
Un’esperienza unica tra tradizione e modernità
L’Albergo ha preservato l’antica facciata e le caratteristiche architettoniche originali, come le volte a padiglione in calce bianca. Le 18 camere e 2 suite offrono un sobrio stile mediterraneo, con arredi essenziali, letti in ferro battuto e maioliche blu che raccontano una storia unica. Tra queste, spicca la Suite L’Altana, con due terrazze private che offrono una vista mozzafiato sull’isola.
Arte e cultura al centro dell’esperienza
Gli ambienti comuni e le camere dell’albergo riflettono la passione per l’arte della famiglia Mattera. Dipinti e opere di artisti come Gabriele Mattera, Leonardo Cremonini e Raffaele Iacono adornano le pareti, creando un’atmosfera raffinata e unica. In estate, il Castello Aragonese si anima di eventi culturali, tra concerti, esposizioni e festival, regalando agli ospiti un’immersione totale nella cultura mediterranea.
Relax tra natura e mare
L’Albergo del Monastero non è solo storia e cultura, ma anche un’oasi di pace. L’orto-giardino offre un rifugio perfetto per passeggiare, leggere o semplicemente rilassarsi tra gli alberi da frutto e le erbe aromatiche, con il suono del mare e i gabbiani che volano alti nel cielo. Inoltre, gli ospiti possono esplorare i quasi 2 chilometri di sentieri che attraversano il Castello, tra chiese, terrazze e coltivazioni, respirando a pieni polmoni il profumo del Mediterraneo.
Come raggiungere l’Albergo del Monastero
L’isolotto del Castello Aragonese è accessibile tramite un ascensore scavato nella roccia, un percorso che già di per sé regala emozioni uniche. L’albergo è una scelta perfetta per chi cerca un soggiorno esclusivo, dove la storia incontra il comfort moderno e la natura si sposa con la cultura.
Un soggiorno tra magia e contemplazione
L’Albergo del Monastero offre una combinazione unica di lusso discreto, bellezza senza tempo e tranquillità assoluta. È il luogo ideale per chi vuole vivere un’esperienza autentica nel cuore di Ischia, tra il fascino della storia e il contatto diretto con la natura.
L’Italia protagonista nella top 50
Ischia non è l’unica destinazione italiana celebrata nella classifica del Financial Times. Pompei, con le sue straordinarie meraviglie archeologiche, Venezia e il suo fascino eterno, e la Sardegna, perfetta per un viaggio autunnale tra mare e cultura, confermano come l’Italia sia capace di unire tradizione, innovazione e bellezze naturali senza eguali.
Un invito a scoprire Ischia
Che siate alla ricerca di un rifugio esclusivo o di una vacanza all’insegna della scoperta, Ischia rappresenta una meta ideale per il 2025. Con il suo mix di paesaggi mozzafiato, charme e tradizioni culinarie, l’isola si distingue come una delle perle più brillanti del Mediterraneo, pronta a regalare emozioni indimenticabili a chiunque la visiti.
Nasce il 25/o parco nazionale italiano, è quello del Matese, area protetta tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che individua “la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese”. Lo rende noto un comunicato del Mase. Il provvedimento, in ottemperanza alla pronuncia del Tar del Lazio dell’ottobre 2024, spiega la nota, “è il frutto del lavoro e della concertazione che ha coinvolto, oltre il Mase, l’Ispra e numerosi enti territoriali interessati: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni. Viene così ampliato il vecchio Parco Regionale, entrato in funzione solamente nel 2002, a causa della mancata approvazione delle norme attuative della legge regionale, e che si estendeva su una superficie di oltre 33mila ettari”.
“La firma di oggi, nella Giornata della Terra – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto – afferma in concreto il valore della biodiversità del nostro Paese: il Matese è uno scrigno di natura e cultura, che entra formalmente nella lista dei Parchi nazionali, aprendosi a una visione di sviluppo nuova che vogliamo costruire con la forte condivisione di istituzioni e comunità locali”. “Da oggi il territorio acquisirà – ha aggiunto il sottosegretario Claudio Barbaro a cui il Mase ha attribuito la delega alle aree protette – una visibilità nazionale e il trasferimento di notevoli risorse, al fine di rendere il Parco anche un’occasione, tra le altre cose, di rilancio turistico.
Il Mase, con il nuovo Governo, ha costituito l’Area marina protetta di Capospartivento, il Parco Ambientale di Orbetello e adesso il Parco Nazionale del Matese, a dimostrazione che esiste una strategia e una visione precisa sullo sviluppo delle aree da tutelare, pur nel convincimento che fra l’uomo e il territorio occorra consolidare un equilibrio che sappia preservare sia la natura che lo sviluppo” ha rilevato Barbaro. L’ultimo Parco nazionale istituito in Italia è stato quello dell’Isola di Pantelleria, nel 2016.
In Italia, tre edifici su quattro restano in classi energetiche basse, nonostante il miglioramento registrato tra il 2018 e il 2023, con un aumento degli immobili in classe A dal 8% al 15%. Lo rivela l’ultima analisi della Community Smart Building di Teha Group, che mette in luce le gravi conseguenze in termini economici, ambientali e sociali legate al ritardo del Paese nell’efficientamento del parco immobiliare.
Gli immobili efficienti conquistano il mercato
Il mercato immobiliare premia sempre di più l’efficienza energetica. Le compravendite di edifici nuovi in classe A o B sono passate dal 49% al 70% in dieci anni, mentre quelle di immobili ristrutturati ad alta efficienza sono salite dal 7% al 38%. Di conseguenza, anche il valore medio di mercato cresce:
2.316 euro/m² per edifici ristrutturati
1.615 euro/m² per edifici abitabili
1.290 euro/m² per edifici da ristrutturare
Un divario che evidenzia la valorizzazione degli immobili smart e sostenibili, capaci di coniugare risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale.
Povertà energetica: 5,3 milioni di italiani in difficoltà
Nonostante gli sforzi, l’Italia resta tra i Paesi UE più colpiti dalla povertà energetica, con l’8,8% delle famiglie che non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Un dato preoccupante, legato all’elevata percentuale di edifici inefficienti e ai costi energetici crescenti, aggravati da redditi insufficienti.
L’efficienza come opportunità economica
Secondo l’analisi del Teha Group, l’efficientamento energetico degli edifici può ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, generando un risparmio netto stimato tra i 17 e i 19 miliardi di euro annui per famiglie e sistema economico.
Benedetta Brioschi, responsabile della Community Smart Building, sottolinea: “Il rinnovamento green e smart degli edifici è una necessità, ma anche una grande opportunità. Il Real Estate si sta già muovendo, ma servono ulteriori investimenti pubblici e privati per accelerare il cambiamento”.
Serve un’azione condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini
Il report invita a superare il modello del solo pensiero (“think tank”) e diventare un “act tank”, in grado di influenzare concretamente le scelte dei policy maker. La collaborazione tra governo, aziende e cittadini è essenziale per trasformare il patrimonio immobiliare italiano in una leva di sostenibilità e benessere diffuso.
(La foto in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)
Filmato per la prima volta uno dei più elusivi e misteriosi abitanti degli abissi: si tratta del calamaro colossale Mesonychoteuthis hamiltoni, l’invertebrato più pesante al mondo, che può raggiungere i 7 metri di lunghezza e i 500 chili di peso. La sua esistenza era nota da un secolo, ma finora nessun esemplare vivo era mai stato visto nuotare nel suo habitat naturale. La svolta è arrivata lo scorso 9 marzo, quando un cucciolo lungo appena 30 centimetri è stato ripreso a 600 metri di profondità nell’Oceano Atlantico meridionale dal robot subacqueo SuBastian dello Schmidt Ocean Institute.
L’inaspettato incontro è avvenuto mentre i ricercatori a bordo della nave ‘Falkor (too)’ stavano conducendo una spedizione di 35 giorni vicino alle Isole Sandwich Australi per censire nuove forme di vita marina. Il video ottenuto grazie al robot sottomarino rappresenta la prima testimonianza dell’esistenza in vita di questo animale (più grosso del celebre calamaro gigante), che fino a oggi era stato documentato solo attraverso esemplari morti o osservazioni indirette.
“È emozionante vedere il primo filmato in situ di un giovane esemplare di calamaro colossale: per cento anni li abbiamo incontrati principalmente come prede rimaste negli stomaci di balene e uccelli marini e come predatori di merluzzi catturati”, spiega la biologa marina Kat Bolstad dell’Università di Tecnologia di Auckland, una degli esperti indipendenti consultati dal team della spedizione scientifica per verificare il filmato. Una delle caratteristiche distintive del calamaro colossale è la presenza di uncini al centro delle sue otto braccia. I cuccioli hanno corpi trasparenti e uncini affilati all’estremità dei due tentacoli più lunghi, ma crescendo perdono il loro aspetto trasparente. Nel video si può notare l’iridescenza dei bulbi oculari che spiccano nel buio dell’oceano.