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Cultura

#IoLavoroConLaFotografia, la campagna contro le appropriazioni indebite delle foto dei professionisti in rete

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Una C in un cerchio, simbolo del Copyright, rotta e spaccata,  sulla foto di destra, un autoritratto con in mano una locandina con il proproio nome e l’hastag #iolavoroconlafotografia.

Foto cerimonialisti, pubblicitari, fotogiornalisti, specialisti in food o architettura, fotografi di concerti e di scena cinematografica e teatrale, ma anche fotografi che operano nel campo delle riproduzioni d’arte, nelle sovraintendenze, fotografi industriali e fotografi artisti, ambientalisti, paesaggisti, naturalisti, subacquei, reporter di guerra e della dolce vita e poi i videomaker, video operatori, documentaristi, televisivi, giornalistici, di cortometraggi e di serie a 13 puntate per 12 stagioni. Insomma tutti i professionisti dell’immagine riuniti e solidali in una battaglia che riporti rispetto per la categoria e sensibilizzi tutti coloro, che, inconsapevoli o volutamente e quindi, questi ultimi, moralmente colpevoli, si approprino di fotografie, senza richiedere il permesso all’autore,  attingendole dalla rete internet e pubblicandole per i propri scopi, siano essi solo esplicativi a corredo di post ed opinioni o in maniera colpevolmente arbitraria quando accompagnano servizi giornalistici, opinioni di blogger o addirittura comunicazioni di esercizi commerciali.

L’appropriazione delle foto e la loro pubblicazione arbitraria, senza il consenso dell’autore è una pratica oramai e purtroppo consolidata, che si basa prima di tutto sulla mancanza di rispetto che si ha per una professione, quale quella del fotografo o del videomaker, che fonda sulla convinzione che tutti possano produrre fotografie, senza pensare e minimamente soffermarsi sul concetto che una foto ha in se dei contenuti, i quali, nella miliardata di immagini che quotidianamente si producono, via smartphone, macchine digitali, tablet e via elencando, difficilmente si trovano e si riescono ad inserire, se non con attenta educazione all’immagine visiva e volontà di comunicazione. L’insana abitudine della appropriazione senza consenso, trova poi una anacronistica sponda legale, ma interpretativa, nella Legge sul diritto d’autore, Legge che questa mobilitazione dei fotografi tutti vuole cambiare, per attualizzarla e portarla al passo con i tempi della rete e delle nuove tecnologie.

Con la campagna Adesso Basta, i fotografi trovano il loro comune denominatore per sensibilizzare tutti gli utenti della rete, ma anche per redarguire chi ancora colpevolmente attingerà a mani basse in essa. Di seguito, riportiamo il manifesto che i fotografi stanno facendo girare sui social e sulle redazioni dei giornali nazionali e tre gallerie fotografiche con i volti di alcuni dei protagonisti.

 

 

𝗔𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗕𝗔𝗦𝗧𝗔.

𝗟𝗲 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲!

Il linguaggio scritto e parlato è usato da chiunque, per comunicare con gli altri.Esistono tuttavia professionisti della parola – scrittori, saggisti, poeti, giornalisti, narratori, eccetera – che dedicano al linguaggio tutta la loro vita e la loro competenza.

𝗟𝗮 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗲𝗱 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 per tutti noi, diffusi tanto quanto lo è il linguaggio scritto e parlato.

Allo stesso modo, esiste un manipolo di professionisti dell’immagine – fotografi, reporter, videomaker, postproduttori, eccetera – che vivono del loro lavoro con le immagini – fisse o in movimento.

Eccoci: #𝗜𝗼𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼𝗖𝗼𝗻𝗟𝗮𝗙𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝘁𝗿𝗲 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶.

[ 𝗔 ] 𝗟𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘄𝗲𝗯 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶:

hanno un autore a cui fare riferimento per l’utilizzo.

Le immagini che si trovano in forma “anonima” sul web sono state rese tali da qualcuno che le ha private della corrispondenza con l’autore. Per rispettare le immagini ed i loro creatori, vanno utilizzate solo immagini volontariamente concesse in uso, con licenza Creative Commons o simili.

[𝗕] 𝗟𝗮 𝗰𝗮𝘁𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 “𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗲” 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 “𝗼𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲” 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗱𝗮 𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲.

La stesura attuale della Legge sul diritto d’autore prevede ancora, per la fotografia, una categoria di “semplici fotografie”, separata dalle immagini creative.

Questo genera infinite sterili diatribe. Chiediamo che la fotografia sia giudicata sempre con pari dignità: così come la musica è sempre protetta, non c’è il “semplice motivetto”; la letteratura è sempre protetta, non c’e’ il “brano insignificante”.

𝗖𝗵𝗶𝗲𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮.

[𝗖] 𝗟𝗮 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 e il lavoro di chi produce immagini (fisse o in movimento) deve essere riconosciuto. 𝗟𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼.

I professionisti della fotografia vivono del loro lavoro, che va equamente compensato, come tutti i lavori.

La promessa di “visibilità” non può essere utilizzata come merce di scambio, giacché rimanda all’infinito il momento del compenso reale.

 

 

 

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Chi siamo

Il Coordinamento delle Associazioni di Fotografi Professionisti, che raggruppano oltre diecimila fotografi professionisti in tutta Italia, è composto dalle seguenti associazioni

(In ordine alfabetico):

Airf – Associazione Italiana Reporters Fotografi;

Aifb – Associazione Italiana Fotografi di Bambini;

Afip international – Associazione Fotografi Professionisti;

Anfm – Associazione Nazionale Fotografi Matrimonialisti;

FPA – Fotoreporter Professionisti Associati;

TAU Visual – Associazione Nazionale Fotografi Professionisti.

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Se sei un fotografo/videomaker professionista unisciti alla campagna social #𝗜𝗼𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼𝗖𝗼𝗻𝗟𝗮𝗙𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮

Altre info: https://www.flash-mob.org/manifesto.php

Soci TAU Visual Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual AFIP International Associazione Fotografi Professionisti Afip Fotografi Professionisti

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Nei papiri di Ercolano il luogo di sepoltura di Platone

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Dai papiri di Ercolano riemerge il luogo esatto della sepoltura di Platone nell’Accademia ad Atene: era situato nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Lo rivela il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli i risultati di medio termine del progetto di ricerca ‘GreekSchools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La scoperta è racchiusa in mille parole nuove o diversamente lette del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara.

L’aumento del testo (pari al 30% in più rispetto alla precedente edizione del 1991) corrisponde all’incirca alla scoperta di 10 nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Il testo rivela che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate.

Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. I testi parlano anche della sua ultima notte, ma non solo. Diverse nuove letture forniscono un nuovo quadro delle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Viene inoltre corretto il nome di Filone di Larissa in ‘Filione’ (allievo del grammatico Apollodoro di Atene per due anni e dello stoico Mnesarco per sette anni), che morì a 63 anni in Italia durante una pandemia influenzale.

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Cultura

La Giornata del Libro con Maraini, tra letture e rose

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Incontri con scrittori, reading, presentazioni di libri, letture condivise, spettacoli, convegni. Esplodono le iniziative per la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, istituita dall’Unesco, che si celebra il 23 aprile, giorno della scomparsa di Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega, tra i sommi autori della letteratura universale. In Catalogna si festeggia San Giorgio (Sant Jordi) ed è tradizione che il 23 aprile gli uomini regalino una rosa alle donne e vengano contraccambiati con un libro. Dall’Italia parte ‘Una nave di libri per Barcellona’ che in questa edizione, la XII, ha a bordo oltre 500 passeggeri in viaggio da Civitavecchia per raggiungere la capitale della Catalogna che è un trionfo di rose e di libri.

A bordo della nave, con ospite d’onore lo scrittore spagnolo Juan Gomez Barcena, scrittori e artisti fra i quali Gabriella Genisi, Giampaolo Simi, Roberto Riccardi, Carola Carulli, Anna Maria Gehnyei, Peppe Millanta e Francesca Andronico. La cantautrice Patrizia Cirulli, che ha musicato e interpretato poesie di Garcia Lorca, Frida Kahlo, Quasimodo, D’Annunzio, Alda Merini, Eduardo De Filippo, duetterà con l’attore Gino Manfredi che leggerà alcuni brani di questi grandi poeti. Nella Giornata mondiale del libro si alza anche il sipario sulla quattordicesima edizione del Maggio dei Libri con la regina della letteratura italiana, Dacia Maraini, che il 23 aprile sarà in dialogo, al Centro per il Libro e la Lettura a Roma, con il professore e saggista Guido Vitiello, che alla lettura ha dedicato il suo ultimo lavoro, La lettura felice (Il Saggiatore). A fare gli onori di casa il presidente del Cepell Adriano Monti Buzzetti e il direttore Luciano Lanna.

Il 23 aprile è un importante nastro di partenza anche per l’inaugurazione a Strasburgo, città simbolo e casa dell’Unione Europea, del suo 2024 in veste di Capitale mondiale del Libro Unesco 2024: il 26 aprile ci sarà una serata speciale dedicata ai libri italiani condotta dalla scrittrice e insegnante Kareen De Martin Pinter. Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo, l’appuntamento si inserisce nella Grande Lettura che sarà il filo conduttore della settimana inaugurale (23-28 aprile) di Strasbourg, Capitale Mondiale del Libro Unesco. La lettura è protagonista, tra Giornata mondiale e Salone del Libro, dal 9 al 13 maggio a Torino, delle iniziative di TikTok che l’11 maggio al Lingotto annuncerà i vincitori della prima edizione dei TikTok Book Awards. Negli ultimi anni, #BookTok ha catturato l’attenzione con quasi 32 milioni di post creati utilizzando l’hashtag, ma quest’anno l’orizzonte si amplia al SalTo24 intrecciandosi con le 7 aree tematiche del Salone approfondite con alcuni live di conversazioni e interviste.

Tra gli eventi in tutta Italia spiccano quelli di Torino che legge, la manifestazione nata per celebrare la Giornata mondiale del Libro, organizzata dal Forum del Libro con la Città di Torino, le Biblioteche civiche e le circoscrizioni, dedicata quest’anno alla lettura ad alta voce condivisa. Per la Giornata arriva anche Bing Bunny, protagonista di una delle serie animate più amata dai bambini e dalle bambine in età prescolare, con 5 miliardi di visualizzazioni su YouTube, che sarà al centro di una campagna di sensibilizzazione e promozione della lettura condivisa.

Il gioiellino è il focus di Nati per Leggere sulla lettura in famiglia fin da piccoli, e prima ancora nella pancia della mamma che “è una delle più semplici pratiche quotidiane che un genitore può adottare per far crescere bene il proprio bambino o la propria bambina” con consigli di lettura a seconda delle fasce d’età. Per esempio dai 3-4 anni, i bambini amano molto le storie che parlano della vita quotidiana, in cui possono confrontarsi con la loro realtà di gioco, di scuola, di esperienza. Il progetto promosso dall’idolo Bing si chiama Le buone abitudini e ha già coinvolto oltre 8 milioni di famiglie italiane nella promozione del benessere dei bambini 0-6 anni.

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Cultura

Cambio al vertice della Scala, arriva Ortombina

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Se ne va Dominique Meyer e arriva Fortunato Ortombina, resta Riccardo Chailly fino al 2026 per poi passare il testimone, anzi la bacchetta, a Daniele Gatti: sulla futura guida della Scala “finalmente è arrivata una decisione”. “Finalmente” è l’aggettivo usato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala in apertura della conferenza stampa con cui ha annunciato la scelta come sovrintendente di Ortombina, a conclusione di una vicenda lunga oltre un anno, andata avanti a indiscrezioni, veti, decreti legge e colpi di scena. “Una soluzione eccellente, frutto di una collaborazione istituzionale” ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con cui inizia “una fase nuova” che segna il ritorno di un sovrintendente italiano dopo tre stranieri. “Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala” ha assicurato Sala.

Mantovano, classe 1960, diplomato al Conservatorio di Parma, laureato in Lettere, studioso di musicologia, Ortombina è stato professore d’orchestra e corista del Regio di Parma, la lavorato all’Istituto di Studi Verdiani, e poi in vari teatri italiani prima di approdare proprio alla Scala dove è stato coordinatore artistico dal 2003 al 2007. Dal 2007 è alla Fenice di Venezia inizialmente come direttore artistico e poi dal 2017 anche come sovrintendente. Una duplice carica che probabilmente manterrà anche a Milano. Sulle sue competenze nessuno ha avuto da ridire. Forse l’unica perplessità è che “passerà dal guidare una gondola a un transatlantico”, come ha ironizzato qualcuno nei corridoi. Anche la Cgil ha riconosciuto le sue “capacità” in una nota in cui però esprime “preoccupazione” per la progettualità a lungo periodo del teatro. Ortombina al Piermarini inizierà dal primo settembre il lavoro come sovrintendente designato affiancando nella fase iniziale il sovrintendente in carica Dominique Meyer.

Il mandato del manager francese, ufficialmente partito nel giorno in cui il teatro ha chiuso per covid nel 2020, terminerà il prossimo 28 febbraio. Lui sarebbe voluto rimanere più a lungo perché, come ha detto nel marzo del 2023, dopo aver messo “a posto la Ferrari” avrebbe voluto “guidarla un po’”. Almeno un anno era la proposta uscita dall’ultimo cda. Ma dopo il confronto con il ministro Sangiuliano, alla fine gli è stato proposto di restare quattro mesi in più, fino al 1 agosto quando compirà 70 anni (una scelta, ci ha tenuto a precisare Sala, slegata dal decreto legge che prevede quella come età massima per i sovrintendenti e che per la Scala, in virtù della sua autonomia, non vale).

Meyer ha assicurato che resterà al suo posto fino alla fine del mandato, mentre rifletterà sulla proposta della proroga. Chi rimarrà fino a metà 2026 è il direttore musicale Riccardo Chailly, che inaugurerà le prossime due stagioni (il prossimo 7 dicembre con La Forza del destino e nel 2025 con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic) prima di lasciare il compito nel 2026 a Gatti. Sul suo arrivo c’è già l’accordo anche se formalmente sarà Ortombina a proporre al cda la sua nomina a direttore musicale. E dovrà essere Ortombina anche a proporre la nomina di un direttore generale, figura cancellata da Meyer ma che Sala ha consigliato al futuro sovrintendente di ripristinare. La proposta comunque non sarà fatta a questo cda, in scadenza a febbraio, ma al futuro. E anche sulla nomina dei nuovi consiglieri si giocherà una partita importante. Ma questa è un’altra storia.

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